Come spiegare ai bambini chi sono i talebani

Come spiegare ai bambini chi sono i talebani: dalle origini del gruppo a oggi tornato al potere in Afghanistan, gettando la popolazione nello sconforto.

Quello che sta succedendo in Afghanistan sta preoccupando tutto il mondo. I talebani hanno occupato Kabul e ora, il Paese, è nelle loro mani, dopo venti anni di guerra. Cerchiamo quindi di capire cosa sta succedendo e chi sono i talebani e come spiegarlo ai bambini in modo semplice e chiaro.

Come spiegare ai bambini chi sono i talebani

Chi sono i talebani? Il termine “talebani” indica gli studenti del corano, ossia gli alunni delle scuole islamiche. Si tratta di giovani, spesso presi anche dai campi profughi, portati in centri di addestramento dove vengono addestrati militarmente ed indottrinati. È una vera e propria organizzazione politica e militare, che unisce alle tradizioni afghane un’ideologia islamica fondamentalista. Questo gruppo è stato creato dai servizi segreti pakistani, al confine con l’Afghanistan, e in breve tempo ha assunto il controllo di tutto il paese.

La storia

La storia dei talebani inizia in un Afghanistan già devastato dalle guerre. Dopo l’occupazione dell’Unione Sovietica, durata circa 10 anni, regna nel paese la più totale anarchia: guerra civile, distruzione e devastazione delle città.

Nel frattempo, nella città di Kandahar, viene formato nel 1994 il gruppo dei talebani, dal mullah Mohammed Omar, che aveva combattuto tra i mujaheddin, guerriglieri di ispirazione islamica, nella guerra contro i sovietici. Nato nel 1959, figlio di braccianti ed orfano di padre, la sua principale responsabilità fu quella di mandare avanti la famiglia d’origine provvedendo al suo sostentamento. Da sempre è considerato una guida spirituale fondamentale per i talebani afghani.

Con l’obiettivo dichiarato di ripristinare la pace e la sicurezza dopo il ritiro dei sovietici, l’ascesa dei talebani, favorita dalle divisioni interne, fu particolarmente efficace: conquistarono rapidamente Kandahar, la città dove si erano formati, e poi Kabul, la capitale. La popolazione li accolse in modo molto favorevole, sperando che potessero ristabilire l’ordine e la stabilità. Ma tutte le promesse e le speranze vennero ben presto infrante.

Legge islamica

Dopo il breve entusiasmo iniziale si è però manifestata la loro parte più dura, conservatrice e repressiva, tesa alla ricerca della purezza originaria dell’islam. Tutto questo si è concretizzato con l’applicazione della Sharia, la legge islamica.

Particolarmente autoritaria e rigida, ogni colpevole viene punito in maniera piuttosto forte, addirittura, eccessiva. In caso di furto, al soggetto interessato, vengono amputate entrambe le mani mentre, per coloro che commettono adulterio, si procede con la lapidazione pubblica.

I talebani poi, hanno proibito qualsiasi forma di intrattenimento, come: immagini, musica, danza, spettacoli televisivi e teatrali. Il taglio della barba non è concesso, proprio per questo motivo, gli uomini talebani, presentano una barba foltissima ed estremamente lunga.

Le donne sono un’altra parte delicata della loro cultura. Per noi, inconcepibile. Quest’ultime infatti, non possono lavorare e non possono nemmeno uscire da sole. Se desiderano farlo, oltre a dover chiedere il permesso al marito o al padre, devono essere tassativamente accompagnate. E comunque, devono adottare un abbigliamento, secondo loro, consono. Ovvero il burqa: una tunica nera che le copre dalla testa ai piedi. L’unica “fessura” ammessa riguarda gli occhi, puramente funzionale per poter camminare e vedere.

Cosa sta succedendo ora in Afghanistan?

L’Occidente ha risposto duramente ai talebani, riuscendo a rimuoverli dal potere e a metterli in fuga, ma non sono mai scomparsi del tutto. A maggio del 2021 le forze NATO si sono ritirate e, con pochi combattimenti, le milizie islamiche hanno ripreso totalmente il comando. In poche ore tutto è tornato in mano ai talebani e, venti anni di guerra, non sono serviti a nulla.

Drammatiche le immagini trasmesse alla tv: aeroporti presi d’assalto dai civili con la speranza di poter salire su un volo per fuggire da una terra che non è più in grado di offrire nulla alla propria popolazione.

Rimarranno nella storia le immagini dei 640 rifugiati a bordo del cargo statunitense. Civili che, in preda alla disperazione, hanno cercato di salire a bordo in cerca di un futuro migliore. L’equipaggio dell’aereo ha deciso di partire e non ha forzato, il popolo afghano, a scendere.

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