Fertilità maschile, quando i giovani non si controllano ma le visite sono gratis

In parte è timidezza, in parte non si ha una informazione corretta. Sta di fatto che i giovani non fanno visite andrologiche mentre si assiste a un declino della fertilità per entrambi i sessi. Ecco l’iniziativa di screening gratuito per i 18enni ideato della Sia con il supporto della Siru

di Angelica Amodei

 

Il 95% dei giovani under 35 non ha mai fatto un controllo andrologico. Le cause? Anche la disinformazione e la timidezza. Al via un progetto per 200.000 visite gratuite ai diciottenni. La Società Italiana di Andrologia (SIA), con il supporto della SIRU (Società Italiana della Riproduzione Umana) e delle istituzioni, lancia un importante progetto di prevenzione: a partire da settembre 2025, verranno offerte visite andrologiche gratuite a 200.000 diciottenni presso strutture pubbliche selezionate. L’iniziativa partirà da quattro Regioni pilota – Lazio, Campania, Calabria e Trentino Alto Adige – con l’obiettivo di estenderla in tutto il Paese.

Intervento tempestivo e contrasto al calo delle nascite

“Il progetto mira a contrastare il calo delle nascite, che è legato anche a un progressivo declino della fertilità in entrambi i sessi. L’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce sono strumenti essenziali per salvaguardare la fertilità futura – spiega il professor Alessandro Palmieri, presidente della SIA e docente di Urologia all’Università Federico II di Napoli –. Intervenire tempestivamente può evitare che piccole patologie diventino danni irreversibili. Purtroppo, la disinformazione, la timidezza e la scarsa confidenza con certi temi fanno sì che molti ragazzi non si rivolgano all’andrologo, né ai medici di medicina generale, generando ansie e paure non affrontate”.

Diagnosi precoce tra gli studenti 18enni

La proposta si rivolge agli studenti delle scuole che abbiano compiuto i 18 anni, offrendo loro un accesso facilitato e gratuito alla visita andrologica, fondamentale per intercettare eventuali problematiche in una fase cruciale della crescita. ”Partire dai giovani, già dai banchi di scuola, è fondamentale – prosegue Palmieri –. Superare il silenzio e la scarsa consapevolezza che circondano la salute riproduttiva maschile è una sfida culturale, oltre che medica. Questa iniziativa rappresenta non solo un intervento sanitario, ma un vero e proprio investimento sociale. Promuovendo diagnosi precoce e informazione, possiamo contribuire concretamente a costruire un futuro più sano e fertile per le nuove generazioni”.

Foto: Pixabay

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