L’Oms raccomanda il metodo come cura di routine per tutti i neonati pretermine o di basso peso alla nascita. Parla dei benefici di questa pratica anche la Sin, Società Italiana di Neonatologia
di Redazione Mamme Magazine
La chiamano con sole due lettere: KC- È la Kangaroo care o canguro terapia, e i benefici per i neonati pretermine sembrano assicurati anche dai nuovi studi. È un metodo che consiste nel mettere i neonati a contatto con la pelle materna per un tempo prestabilito e sotto costante controllo. In sintesi il potere del contatto è “un abbraccio che cura”, che riduce lo stress e, per la giornata mondiale della Kangaroo Care del 15 maggio, lo slogan scelto è “Tra le mie braccia, cresci”.
L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda la terapia come cura di routine per i neonati pretermine o di basso peso alla nascita, specificando di farla iniziare il prima possibile e che deve durare almeno otto ore ore al giorno, con sedute di minimo due ore. È stato verificato che la KC concorre alla riduzione della mortalità neonatale, all’aumento dei tassi di allattamento al seno, alla crescita ponderale e degli altri parametri antropometrici per il benessere del neonato. Gli ultimi studi recenti hanno dimostrato che favorisce le capacità di resilienza delle madri e l’effetto positivo si conferma anche rispetto alla promozione a domicilio e su tutti i membri della famiglia.
Le ultime ricerche
Va rilevato inoltre l’effetto sull’incidenza di infezioni neonatali per l’aumento di produzione di latte materno, la minore incidenza di ipotermia, il tempo maggiore di assistenza da parte della madre e la dimissione più precoce dall’ospedale. Non è tutto: la KC consente il trasferimento di un microbioma favorevole dalla madre al bambino, riducendo la colonizzazione con batteri patogeni.
Parla dei nuovi studi sul valore neuroprotettivo della cura Massimo Agosti, presidente della Sin, la Società Italiana di Neonatologia. “La quantità di Kangaroo Care durante l’ospedalizzazione correla significativamente con migliori punteggi nelle scale di neurosviluppo a 12 mesi – chiarisce lo specialista -. Diversi meccanismi possono essere in gioco per spiegare le relazioni osservate tra il contatto pelle a pelle della KC e un miglior neurosviluppo: la riduzione dello stress e la regolazione autonomica, il miglior legame tra neonati e genitori durante la degenza che facilita la relazione, l’attenzione e l’apprendimento anche più tardi nella prima infanzia. Infine, fornendo una stimolazione neuronale positiva, può direttamente contribuire alla maturazione cerebrale e alle abilità neurocognitive”.
“È noto come questa pratica moduli positivamente i livelli ormonali di ossitocina e cortisolo”, afferma Giuseppe Paterlini, segretario del Gruppo di Studio della Care Neonatale della Sin, precisando che “tali benefici sono stati recentemente dimostrati anche nel caso in cui il parto è avvenuto per taglio cesareo in emergenza: le mamme che hanno iniziato precocemente la Kangaroo Care hanno più alti livelli di ossitocina e minori livelli di cortisolo rispetto alle mamme cui non è stata fatta questa proposta precoce; inoltre, vi è una riduzione delle citochine proinfiammatorie nelle madri del gruppo KC, che può favorire una migliore guarigione della ferita chirurgica”.
La pratica a domicilio
Quanto al proseguimento a casa della pratica del metodo canguro, iniziata in ospedale, diversi ricercatori sottolineano che la sollecitazione a proseguirla a domicilio nei neonati prematuri, porta a un miglior accrescimento ponderale e degli altri parametri antropometrici. La rivista Ajcn ha pubblicato uno studio dove si evidenzia che la promozione e il supporto del metodo anche dopo la dimissione, sono associati a una maggiore assunzione giornaliera di latte umano nei neonati di basso peso alla nascita. Tale dato sembra essere più rilevante nei neonati pretermine, rispetto a quelli a termine e nei neonati piccoli per l’età gestazionale, rispetto a quelli di peso adeguato. Nei casi in cui non si possa allattare al seno, l’utilizzo della KC, come contatto pelle a pelle, può essere una valida alternativa per sostenere la crescita ottimale e lo sviluppo del bambino.
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