I benefici del latte umano sono appurati, anche se in misura minore del latte materno. Per Aiblud (Associazione italiana banche del latte umano donato, e Sin (Società italiana di neonatologia) occorre una maggiore disponibilità e reti regionali per una distribuzione territoriale omogenea delle banche del latte donato
di Redazione Mamme Magazine
Il latte umano donato risulta il primo sostituto del latte materno per i neonati più vulnerabili, come quelli prematuri e/o di peso molto basso e dei piccoli con altre gravi patologie alla nascita. Ma è usato anche nelle situazioni di emergenza, quali terremoti, inondazioni e via. Gli effetti protettivi sono preziosi, anche se in misura inferiore rispetto al latte materno, e può ritenersi un ponte nutrizionale terapeutico sino a quando non sarà possibile un’alimentazione completa.
I benefici
Il latte umano donato è utile a ridurre i casi di enterocolite necrotizzante e della durata della degenza in Terapia intensiva neonatale. Inoltre registra una migliore tolleranza alimentare. Benefici che vengono ricordati in occasione della Giornata Mondiale della Donazione del Latte Umano, voluta dal network delle Banche del Latte Umano del Brasile (Bancos de Leite Humano o BLH-BR) e che si festeggia il 19 maggio.
Le banche dati
Sono più di 750 in 66 paesi le banche nel mondo che raccolgono il latte umano donato e ogni anno sono in grado di fornire oltre un milione di litri di latte umano, a più di 800mila neonati. Sono in Europa poco meno della metà delle banche (296) l’Italia è al primo posto con 44 banche attive. Seguono Germania con 37 e Francia con 36.
L’indagine
Lo scorso febbraio l’Associazione italiana banche del latte umano donato (Aiblud) ha realizzato la quarta indagine sull’attività In Italia delle Banche del latte umano donato (Blud) nel nostro Paese, relativa agli anni 2023 e 2024 (le precedenti rigurdavano gli anni 2014, 2016 e 2020). Commentando i risultati il presidente Guido Moro dichiara: “Le Blud presenti in Italia alla fine del 2024 erano 44 e sono state tutte coinvolte nell’indagine. L’adesione è stata del 100%, a dimostrazione della forte motivazione che anima tutte le nostre Blud. Pertanto – prosegue -, i dati sono riferiti a 44 Blud su 44, un dato straordinario se confrontato a quello relativo alle precedenti indagini. Dai dati raccolti, è emerso un incremento del numero di mamme donatrici (1.523), un aumento del volume del latte donato (quasi 10mila litri) e una durata media di donazione di 137 giorni. Nonostante ciò, il fabbisogno di LUD dei neonati più vulnerabili non è ancora completamente soddisfatto, perché le Blud sono distribuite in modo disomogeneo e non organizzate in rete”.
Efficienza garantita
Le Blud italiane, secondo l’indagine, hanno superato le difficoltà pandemiche da Covid-19, conservando la loro funzione nel mantenere efficiente e sicuro il servizio di raccolta e distribuzione del latte e hanno garantito discreti volumi di latte umano raccolto. Giuseppe De Nisi, vice presidente Aiblud, sottolinea: “Dalla quarta indagine si rileva, inoltre, che quasi tutte le Blud applicano i principi dell’autocontrollo e del sistema Haccp, mentre il servizio di raccolta del latte a domicilio richiede ancora interventi migliorativi: infatti 16 centri (36,4%) affidano alle donatrici l’impegno del trasporto alla Banca del loro latte donato. L’informatizzazione si sta diffondendo nella gestione delle attività delle Blud – prosegue -: più di un terzo delle Banche (36,4%) ha adottato un software specifico che potrà comportare in futuro una messa in rete delle Banche, sia a livello regionale che nazionale. A questo proposito, dai dati raccolti risulta che il 32% delle Blud risulta in rete con altre Banche ed il 50% rientra in una normativa regionale”.
Gli scenari da affrontare
L’associazione Aiblud dovrà affrontare in prospettiva futura la copertura omogenea delle aree che al momento sono sprovviste di Blud, e la promozione di un piano di regionalizzazione delle Blud nel nostro Paese. Se alcune regioni hanno risolto il problema come la Toscana, altre stanno provvedendo con delibere regionali (Veneto, Sicilia, Calabria) o con proposte organizzative (Puglia). Si auspica che, con rapidità, le Regioni si diano una propria regolamentazione per proseguire con un progetto di messa in rete di tutte le Blud a livello nazionale.
Latte come medicina salvavita
“La Giornata mondiale della donazione del latte umano ricorda a tutti coloro che si prendono cura dei neonati nelle Terapie intensive neonatali (Tin), alle famiglie di questi bambini e a coloro che sono coinvolti in sanità a livello amministrativo e organizzativo, che il latte umano donato per i neonati vulnerabili, che non hanno disponibilità del latte della propria mamma, può essere una vera e propria medicina salvavita , aumentando, inoltre, la consapevolezza del valore dell’allattamento al seno e del latte umano nelle TIN e nella comunità”, chiarisce Massimo Agosti, Presidente della Società italiana di neonatologia.
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