Un ictus giovanile interrompe percorsi scolastici e sociali. Inoltre nelle donne sotto i 45 anni l’emicrania con aura rappresenta un rischio indipendente. Se associata a fumo, contraccettivi orali, ipertensione e obesità, può aumentare il rischio di ictus fino a 16 volte
di Angelica Amodei
L’ictus cerebrale è spesso considerato una patologia legata esclusivamente all’età avanzata. In effetti, incidenza e prevalenza aumentano con gli anni. Tuttavia, A.L.I.Ce. Italia Odv – Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale – richiama l’attenzione su un dato preoccupante: i casi di ictus sono in aumento anche tra i giovani adulti, con conseguenze spesso devastanti.
Colpire i giovani, purtroppo, non è un’eventualità così rara. Il 10-15 per cento degli ictus riguarda persone tra i 18 e i 50 anni, in particolare donne. Studi condotti in Europa e negli Stati Uniti mostrano un incremento dell’ictus ischemico in questa fascia d’età, parallelamente alla diffusione di fattori di rischio “tradizionali”, come ipertensione, dislipidemia, diabete, fumo e obesità.
Serie conseguenze
Tra i rischi l’emicrania con aura
Tra i principali fattori di rischio per l’ictus in età giovanile figurano:
• Ipertensione e dislipidemia: anche nei giovani, l’ipertensione e l’eccesso di colesterolo possono danneggiare le arterie, se non diagnosticati e trattati tempestivamente.
• Diabete: oltre 4 milioni di italiani convivono con il diabete, una condizione che accelera l’aterosclerosi e raddoppia il rischio di ictus.
• Fumo: aumenta il rischio del 40% nei fumatori leggeri e dell’80% nei forti fumatori. Nei giovani sotto i 55 anni il rischio è triplicato rispetto agli anziani.
• Alcol: l’abuso, diffuso tra i giovani, può quadruplicare il rischio di ictus, specie in caso di binge drinking, cioè il consumo eccessivo di alcol in un breve arco di tempo.
• Sostanze stupefacenti: cocaina e anfetamine sono altamente pericolose per il sistema cardiovascolare e aumentano la probabilità di ictus.
• Emicrania con aura: nelle donne sotto i 45 anni, rappresenta un rischio indipendente. Se associata a fumo, contraccettivi orali, ipertensione e obesità, può aumentare il rischio di ictus fino a 16 volte.
Screening ed educazione per le nuove generazioni
“Un ictus in giovane età può comportare disabilità motorie, cognitive, linguistiche ed emotive – sottolinea Andrea Vianello, presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv –. Interrompe percorsi scolastici, lavorativi, sociali, e stravolge anche la vita delle famiglie, spesso costrette a fornire assistenza costante. Il supporto psicologico è indispensabile. Serve più consapevolezza: per questo l’Associazione promuoverà attività informative e screening rivolti agli under 55, puntando su prevenzione e controllo dei principali fattori di rischio”.
L’ictus giovanile è in crescita e richiede attenzione. Serve agire con efficaci azioni di prevenzione, educazione e sostegno, per migliorare la qualità della vita delle persone colpite e contenere i costi sociali ed economici legati a questa malattia. Educare le nuove generazioni alla salute vascolare è oggi più che mai una priorità.
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