Consigli salvavita: neogenitori, guardate a vista i vostri bambini in mare e in piscina

I soccorritori sono in prima linea anche per i piccoli pazienti in età pediatrica. Ma tutti gli italiani dovrebbero fare formazione. A Mamme Magazine l’intervista a Mario Balzanelli, presidente nazionale del Sis118

di Manuela Vacca

 

Dopo lunghe e terribili giornate da bollino rosso per il caldo che ha oppresso l’Italia, finalmente non si registrano ondate di calore da livello tre di allerta. Però l’estate ha molte insidie specialmente per i più piccoli. “Sappiamo di neonati dimenticati in veicoli con i finestrini chiusi. Le situazioni più terribili per pazienti in età pediatrica sono l’arresto cardiaco improvviso, il colpo di calore, la disidratazione e l’esposizione di un lattante ad alte temperature senza protezione”.

Lo racconta a Mamme Magazine un esperto di grande esperienza come Mario Balzanelli, presidente nazionale del Sis118, ossia dell’istituto previsto dal Servizio sanitario nazionale per garantire al cittadino la migliore risposta possibile di soccorso sanitario in tutti i casi di emergenza e di urgenza, o di evidente o potenziale pericolo di vita.

Sempre in prima fila per salvare vite, nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme per un’impennata di chiamate e relativi interventi per malori, traumi, codici rossi cardiologici e neurologici, rilanciando un decalogo di consigli per l’estate. Vanno prese le massime precauzioni, oltre che per gli anziani, anche per i bambini e le donne in stato di gravidanza. “Queste devono proteggersi dai raggi solari, bere molto ed evitare gli alcolici quando si espongono al sole”.

Gli adulti in estate sottovalutano alcune situazioni in spiaggia?

“Il bambino va sempre tutelato con il caldo. Non deve stare al mare nelle fasce orarie che vanno dalle 10,30 alle 17,30. Poi bisogna farlo bere, deve avere un capellino bagnato sulla testa per la termo-dispersione e bisogna conoscere le manovre salvavita. Infatti le popolazioni pediatriche sono fragili e vanno sorvegliate sempre. Sulle spiagge, e non solo, si possono verificare ostruzioni per corpi estranei. Posso citare dei casi”.

Prego.

“Io stesso ho dovuto governare un arresto cardiaco di una bambina che ha inalato un acino d’uva. Gli astanti filmavano con i telefonini anziché chiamare il 118, aspettando che la cosa si risolvesse da sola. Abbiamo scoperto che la piccola rantolava da dieci minuti e solo all’undicesimo hanno chiamato il 118. La bambina è diventata cianotica ed è morta per arresto cardiaco. Tutti gli italiani dovrebbero conoscere la rianimazione cardiopolmonare per i neonati e le tecniche di disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo”.

In che modo si può fare formazione per imparare queste tecniche?

“Il ministero della Salute sta inviando alle Regioni le linee guide per la rianimazione polmonare. Poi tutto il 118 fa corsi gratuiti per i cittadini: basta fare richiesta. Per esempio a Taranto, dove sono direttore del 118, vado nei supermercati con i manichini per insegnare le manovre di disostruzione alle giovani mamme. È un minicorso di cinque minuti che possono fare le centinaia di persone che passano. L’idea è quella di diffondere questi principi in maniera capillare. Inoltre, sul sito del 118, sono presenti 790 diapositive per le scuole, dall’asilo alle superiori, liberamente scaricabili”.

Quali consigli per i bambini a contatto con l’acqua, sia al mare che in piscina?

“Molti bambini sono morti per annegamento perché, anche nelle piscine dove l’acqua è bassa, non c’è stata abbastanza tutela e sorveglianza da genitori e adulti. Bisogna infatti evitare che bevano acqua accidentalmente: possono sentirsi male e in generale non possono escludersi le condotte piu strane da parte di un bambino”.

E se hanno braccioli e salvagenti?

“Il bracciolo si può sgonfiare e il bambino potrebbe muoversi in maniera innaturale, inalare acqua a causa di qualcuno che si è tuffato, avere un trauma. Insomma: non vanno mai lasciati soli. Il bambino va controllato a vista, è un principio che rientra nella catena di sopravvivenza pediatrica per prestare soccorso secondo criteri di tempestività e appropriatezza”.

Cosa consiglia ai neogenitori alle prese con la nuova vita in estate?

“Quello di documentarsi e informarsi sui principi del primo soccorso nei bambini. Poi sorvegliarli, fare attenzione a quello che mangiano e non abbandonarli in acqua con i braccioli, Lasciarli sempre al riparo dai raggi solari, farli bere e mettergli un cappello bagnato. Il principio chiave è che, quando dovesse verificarsi qualcosa al di là di quanto percepito come normale – come perdita di conoscenza, stato confusionale, febbre particolarmente alta, trauma cranico apparentemente innocente seguito da confusione e da vomito – non bisogna utilizzare la tecnica del fai da te ma chiamare subito il 118. Meglio per noi fare una visita in una situazione che si rivela tranquilla piuttosto che essere chiamati tardi su una catastrofe”.

Il Sis118 opera per garantire sicurezza, efficienza e tempestività nel soccorso sanitario. Mario Balzanelli è anche ideatore e cordinatore di un progetto sperimentale chiamato Seuam (Sanitary Emergency Urban Air Mobility), che punta a rivoluzionare il soccorso sanitario d’emergenza attraverso l’impiego di droni e sistemi di mobilità aerea urbana grazie all’accordo di partenariato tecnico-operativo tra Società Italiana Sistema 118, UrbanV e D-Flight, Società del Gruppo Enav (Ente nazionale assistenza volo).

Foto: Pixabay

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