Il mondo vanta moltissime donne forti che crescono i propri figli da sole. Svariati i casi anche nel mondo dello showbiz. Tra queste anche Ornella Muti (nella foto tratta dai social ufficiali)
di Antonella Latilla
Sono tante, al mondo, le madri costrette a fare anche da papà. Donne coraggiose, che crescono i propri figli da sole. Donne ammirate e apprezzate per la loro tenacia e voglia di combattere e di dare tutto il possibile ai propri pargoli. In grado di sfidare con dignità e caparbietà pregiudizi e malelingue. Nel mondo dello showbiz non mancano esempi del genere: c’è chi è stato costretto a crescere senza una figura maschile come Carlo Conti, che ha perso il padre a causa di una malattia, e chi invece non si è mai assunto le proprie responsabilità di genitore, come nel caso del padre di Sophia Loren. E c’è chi come Ornella Muti, rimasta incinta da giovanissima, ha dovuto crescere da sola, senza l’aiuto di un uomo, la figlia Naike Rivelli.
Romilda Villani, la madre di Sophia Loren
La diva italiana è stata cresciuta dalla madre Romilda Villani, insegnante di pianoforte, senza la presenza del padre, Riccardo Scicolone, che controvoglia accettò la richiesta di cederle il cognome anche se non era sposato con sua madre. La sorella Maria, madre di Alessandra Mussolini, inizialmente non era stata neppure riconosciuta da Scicolone: è stata Sophia, con i soldi guadagnati con i primi film, a costringere l’uomo a dare il cognome anche all’altra figlia dietro lauta ricompensa.
“Sono nata nel 1934 e cresciuta da una madre single che aveva avuto me e mia sorella fuori dal matrimonio – ha raccontato Sophia Loren -. Cresciuta in un’Italia dilaniata dalla guerra, però, non sono stati tanto i bombardamenti, la fame o il senso generale di caos a sconvolgere me e mia sorella, dopotutto eravamo solo bambini. Sono stati gli scherni degli altri ragazzi a scuola, gli sguardi di disapprovazione degli adulti per strada. Siamo state derise, bullizzate ed evitate perché mia madre non era sposata”. E poi: “Nostra madre era chiamata “puttana” quando andava bene. A casa, io e mia sorella non riuscivamo a capire l’odio, ma mia madre ci ha insegnato ad essere forti, ad essere orgogliose, a guardare fuori dagli schemi e a costruire un’identità non plasmata dall’approvazione degli altri, ma dal nostro stesso senso di dignità e autostima”.
Lolette Conti, la madre di Carlo Conti
Il presentatore Carlo Conti è cresciuto senza un padre, morto a causa di un tumore ai polmoni quando il conduttore aveva solo diciotto mesi. È cresciuto solo con la madre Lolette, che ha ricordato durante la conferenza stampa di Sanremo 2025, non riuscendo a trattenere le lacrime. “Sono stato tirato su solo dalla mia mamma, dato che mio babbo morì quando avevo 18 mesi. Era una donna unica, fortissima, ed è per questo che io rispetto così tanto le donne. Mi ha insegnato il rispetto e l’onestà. Faceva un sacco di lavori per tirare su questo zuzzurellone, ma la sera non è mai mancata la tavola apparecchiata anche solo per noi due”, ha detto Conti. La signora Lolette ha reagito con grande coraggio e forza d’animo alla morte del marito, rimboccandosi le maniche e destreggiandosi tra diversi lavori per garantire al suo unico figlio una vita dignitosa. Una donna forte e severa, che ha insegnato a Carlo l’importanza delle regole e della comunicazione, e allo stesso tempo la leggerezza della vita. “Mia mamma mi fece da madre ma soprattutto da padre. Non aveva una lira. Aveva speso tutto in cure sperimentali, inutili. Avrebbe potuto gettarsi dalla finestra con me in braccio. Tornata a casa dal funerale, trovò nella cassetta della posta 500 lire. Si convinse che le avesse messe santa Rita. Trovò nella fede la forza di continuare e dedicò la sua vita a me”.
Ornella Muti e la figlia Naike Rivelli
Ornella Muti, all’anagrafe Francesca Rivelli, ha cresciuto sua figlia Naike Rivelli da sola. L’ha avuta a 18 anni e per un lungo periodo è stata definita ragazza madre, etichetta che non ha mai apprezzato molto sebbene il padre biologico della sua primogenita non sia mai stato presente. Anzi, non si conosce la sua identità, avvolta ancora oggi nel mistero. Nonostante le difficoltà dell’epoca, i primi anni Settanta, Ornella Muti non ha mai pensato all’aborto: “Mia madre me lo chiese: anche se in Italia l’aborto era illegale, all’estero si poteva fare tranquillamente. Persino il mio agente cinematografico di quel periodo me lo consigliò, perché dovevo girare un film. Avrei dovuto abortire per fare un film? Assolutamente no! Quindi ho deciso di portare a termine la gravidanza, altrimenti il Signore mi avrebbe detto “pussa via!”… ed è nata Naike”. E poi: “Sono una donna che ha avuto il coraggio di portare avanti una gravidanza”. Il legame tra Ornella e Naike è sempre stato fortissimo e ancora oggi è così: “Siamo molto legate, da bambina l’amavo in modo morboso poi sono cresciuta – ha assicurato la figlia della Muti – . Ora sono io a starle accanto anche nel lavoro, viviamo in simbiosi, io con lei mi diverto, la amo!. È strano non sapere chi sia il mio padre biologico, ma mia madre non vuole parlarne e io la rispetto”.
Marcheline Bertrand, la madre di Angelina Jolie
Jon Voight, noto attore e padre di Angelina, ha lasciato la famiglia quando la Jolie aveva meno di un anno. La diva è cresciuta insieme alla madre Marcheline Bertrand e al fratello maggiore di due anni James Haven. Quando Voight è andato via di casa la Bertrand, che vantava gli stessi invidiabili zigomi alti e le stesse labbra carnose della figlia, smise di recitare per dedicarsi ai figli. “Si chiamava Marcheline, ma tutti la chiamavano Marshmallow, perché era la donna più dolce e gentile del mondo”, ha detto Angelina Jolie della sua defunta madre, la cui morte prematura per cancro alle ovaie (all’età di 56 anni) ha spinto la Jolie a prendere una sorprendente decisione: sottoporsi a una doppia mastectomia preventiva. Qualche anno fa, in occasione della Festa della mamma, Angelina ha ricordato Marcheline come una donna piena di vita che amava ridere, ballare e ascoltare musica e che, nonostante tutto, non si è mai pentita di aver rinunciato ai propri sogni artistici lasciandoli in mano alla figlia. “Mi rendo conto di quanto ciò sia accaduto a moltissime donne nel passato: i loro sogni hanno impiegato generazioni per realizzarsi”.
Edwige Fenech e il figlio Edwin Fenech
L’attrice e produttrice aveva 22 anni quando è diventata mamma di Edwin, che ha cresciuto da sola negli anni Settanta. “Ho sempre avuto paura che potesse soffrire nell’avere un fratello o una sorella nato dall’amore della mamma con un altro compagno, – ha spiegato Edwige Fenech in tv – quindi ho pensato fosse meglio evitare di avere un altro figlio, dedicarmi al mio e crescerlo al meglio possibile. Ho fatto da papà e mamma. Mio papà lo ha adorato sin dal primo momento ed è stata una figura molto importante per la mia famiglia. Edwin è stato un ragazzo felice, è un uomo felice”. Non è mai stata svelata l’identità del padre di Edwin, che oggi è un apprezzato imprenditore: la Fenech ha deciso di non rendere pubblica questa informazione. “Ho mantenuto la mia parola, ho fatto tutto quello che dovevo fare per far diventare Edwin un uomo”.