I bambini e le immagini di guerra in tv: come gestire l’ansia

Le scene di guerra si alternano in televisione e occorre prestare massima attenzione per i bambini che possono vederle. Possono insorgere disturbi di ansia. A Mamme Magazine ne abbiamo parlato con un esperto, lo psichiatra presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia Claudio Mencacci

di Manuela Vacca

 

In tutto il mondo sono in atto oltre 50 conflitti armati: il numero più alto dalla seconda guerra mondiale. Le immagini della televisione italiana propongono soprattutto quelli che riguardano il Medio Oriente e l’Ucraina. L’ultima notizia riguarda la crescente tensione tra India e Pakistan, con l’attacco missilistico delle scorse ore che ha portato a una trentina di morti e decine di feriti. Ma non solo gli adulti vedono le scene di guerra. Anche i giovanissimi, che passano molto tempo davanti agli schermi, possono imbattersi in immagini di devastazioni, sfollati e feriti.

Occorre prestare massima attenzione.  “È importante riconoscere come i bambini piccoli, se ripetutamente esposti a scene traumatiche come quelle di guerra in televisione, possono sviluppare disturbi d’ansia, ma anche altri disturbi, con ripercussioni nel tempo”, riferisce a Mamme Magazine Claudio Mencacci, psichiatra e presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia.

Ansia, aggressività e conseguenze con la scuola

“Da un lato – puntualizza professor Mencacci – disturbi d’ansia persistenti, oppure dei veri e propri disturbi post-traumatici da stress, come accade dopo l’attacco alle torri gemelle. E poi problemi di natura comportamentale, cioè manifestazione di rabbia o di aggressività o di gestione del controllo degli impulsi. Infine, problemi di natura scolastica, di una tensione emotiva che può influire sulla concentrazione”.

Cosa fare? La presenza degli adulti

Il medico, da sempre impegnato nella ricerca e nella cura delle principali patologie mentali (ansia, depressione, disturbi panici e disturbi bipolari), consiglia come agire. “Quello che va fatto è, in primo luogo, ed è anche la cosa più importante, evitare che i bambini piccoli guardino programmi contenenti scene traumatiche, e fare più attenzione quando non è possibile prevedere cosa verrà mostrato – afferma lo specialista -. Se capita che il bambino vede qualcosa di spaventoso, è importante che gli adulti siano presenti, in maniera tale da intervenire in maniera semplice per spiegare cosa sta accadendo, e di fargli comprendere che lui e la sua famiglia sono al sicuro. Poi dargli spazio per esprimere con le sue parole e le possibili paure, magari con disegni, o anche di ascoltare le emozioni che vuole condividere”.

Messaggi positivi e senso di fiducia

Professor Claudio Mencacci
Prof. Claudio Mencacci

Il dialogo è quindi fondamentale. “Vanno date poi spiegazioni adeguate all’età, utilizzando parole semplici, comprensibili, senza entrare in aspetti di drammaticità – chiarisce professor Mencacci -. Il bambino deve capire che certe cose che accadono sono lontane, e che ci sono però adulti, e sono in questo senso i suoi familiari, che lo proteggono. E poi fornire anche messaggi positivi di solidarietà verso le altre persone, dargli gli esempi che si possono aiutare le persone in difficoltà. Questo può sicuramente bilanciare delle immagini negative e rafforzare di più il senso di fiducia e di speranza“.

Lo specialista ricorda che i bambini osservano e sentono quali emozioni provano i propri genitori. “In sintesi l’aspetto più importante è essere presenti e disponibili, e garantire ai bambini una sicurezza emotiva, accogliere le loro domande, favorire le loro attività rilassanti, chiedere se qualcosa li ha turbati e cercare di dare, e di essere, dei modelli rassicuranti, perché i bambini captano moltissimo l’emozione degli adulti. Avere una gestione calma delle proprie paure e preoccupazioni è rassicurante anche per loro”.

 

 

Foto: Pixabay

 

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