Salute mentale, ne soffre il 6% degli adulti, attenzione anche ai bambini

di Redazione Mamme Magazine

 

La fotografia per il biennio 2023-2024 scattata dalle sorveglianze Passi e Passi d’Argento dell’Iss (Istituto superiore di Sanità) mostra che il 6 per cento degli adulti e circa il 9 per cento degli over 65 riferiscono sintomi depressivi. E i sintomi crescono parecchio fra chi vive in condizioni di disagio economico, raggiungendo rispettivamente il 18 per cento e il 25 per cento tra chi dichiara di avere molte difficoltà ad arrivare a fine mese.

Nel nostro paese cresce la domanda di cura, secondo un’indagine condotta dall’Istituto tra il 2021 e il 2023 su 19 Dipartimenti di Salute Mentale. Aumentano i ricoveri nei reparti psichiatrici ospedalieri così come delle consulenze psichiatriche nei Pronto soccorso. Continua inoltre la mappatura dei servizi dedicati ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, arrivata a 225 strutture su tutto il territorio nazionale.

I sintomi depressivi negli adulti

Quel 6 per cento di adulti riferisce sintomi depressivi e percepisce compromesso il proprio benessere psicologico per una media di quasi 16 giorni nel mese precedente l’intervista dello studio, contro meno di  due giorni per le persone senza sintomi depressivi.

Le donne interessate per il 7 per cento

I sintomi depressivi sono generalmente più frequenti con l’avanzare dell’età, fra le donne (7 per cento) e tra i soggetti socialmente più svantaggiati sia per difficoltà economiche (18 per cento), precarietà lavorativa (8 per cento) o bassa istruzione (11 per cento), fra chi vive da solo (7 per cento) e fra chi è affetto da patologia cronica (11 per cento). Solamente il 65 per cento degli intervistati che riferiscono sintomi depressivi chiede aiuto soprattutto a medici/operatori sanitari.

L’attenzione per i giovani

L’Iss è co coordinatore della Joint Action europea Mentor, un progetto (20 paesi e 44 Istituzioni coinvolte) su diversi obiettivi chiave. L’iniziativa punta a integrare la salute mentale in tutte le politiche non strettamente sanitarie (ambiente, istruzione, lavoro, sociale) al fine di affrontare i determinanti ambientali e sociali per ridurre i fattori di rischio, oltre che mettere in campo azioni per tutelare la salute mentale, con grande attenzione ai bambini, adolescenti e giovani.

 

Foto: Pixabay

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