La giunta ha approvato il rifinanziamento proposto dall’assessore Elena Lucchini: “L’iniziativa ha saputo rispondere in modo flessibile e integrato alle esigenze”
Prevenire e combattere il disagio giovanile che numerosi adolescenti e preadolescenti vivono attraverso dei mirati interventi territoriali. Con questo obiettivo nasce la misura “Up – Percorsi per crescere alla grande”, proposta e fortemente voluta dall’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini. Regione Lombardia ha risposto presente, approvando un rifinanziamento di 4 milioni di euro che porta lo stanziamento complessivo dell’intervento a quota 11 milioni, trovando copertura sul Programma Regionale del Fondo Sociale Europeo, FSE+.
“Up”, destinatari e obiettivi della misura
Problemi in famiglia, con gli amici, con la scuola, o anche prime esperienze complicate. Questi sono alcuni dei problemi che possono affliggere i giovani di oggi, portandoli a vivere dei momenti di difficoltà. La misura “Up – Percorsi per crescere alla grande” è dedicata direttamente a loro, preadolescenti, adolescenti e giovani, di età compresa tra gli 11 e i 25 anni. L’aiuto non è solo per gli adolescenti ma anche per i loro genitori, accompagnandoli in una complessa fase della crescita dei loro figli.
“L’iniziativa ha saputo rispondere in modo flessibile e integrato alle esigenze di preadolescenti, adolescenti e giovani – le parole dell’assessore Lucchini – per supportarli nell’affrontare e superare la propria condizione di disagio, intervenendo anche a sostegno della famiglia per aiutare i genitori a sviluppare una consapevolezza tale da cogliere i bisogni dei figli e accompagnarli nella complessa fase della crescita”.
L’obiettivo della misura è quello di intervenire sulle problematiche dei giovani attraverso colloqui, counselling o con un accompagnamento verso attività di inclusione. Tra gli interventi della misura c’è quello di rafforzare i servizi in grado di identificare e affrontare preventivamente queste situazioni di disagio sociale, favorendo i processi di integrazione e riducendo il rischio di esclusione sociale. Si cerca di offrire quante più risposte personalizzate in base ai bisogni complessi dei ragazzi e delle loro famiglie.
Successo “Up”: la Regione Lombarda approva un contributo aggiuntivo
La misura “Up” era stata approvata a fine 2022 e, grazie all’enorme successo riscosso in questi anni, ha ottenuto un rifinanziamento di 4 milioni di euro dalla Giunta lombarda. Entusiasta l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini: “Abbiamo voluto sostenere questi percorsi con un nuovo contributo aggiuntivo. L’assegnazione delle risorse integrative sarà alle ATS tenendo conto del valore dei voucher prenotati da ogni ATS alla data del 15 gennaio 2025, e delle assegnazioni già effettuate. Queste risorse sono un investimento sociale per prevenire e intercettare disagi e malesseri profondi e mettere un argine alla dispersione scolastica grazie a interventi psico-socioeducativi e favorire processi di inclusione. Il nostro intento è rafforzare il sistema dei servizi sociali e sociosanitari rivolti a tale fascia di età, promuovendo l’integrazione e accrescendone la capacità di identificare e prendere in carico precocemente le situazioni di fragilità”.
“Up”, un progetto in quattro fasi
La misura “Up” viene attuata attraverso un voucher che andrà a finanziare un progetto individualizzato della durata di un anno. I giovani e le loro famiglie non potranno presentare loro stessi la domanda di accesso, ma potranno avviare un percorso tramite i servizi territoriali (come centri per la famiglia o sportelli psicologici delle scuole) che, a loro volta, trasmetteranno la segnalazione all’ATS di competenza. Dopo la presa in carico l’ATS attiverà un piano che si divide in quattro fasi, partendo da una valutazione multidisciplinare e una definizione di un Progetto Individualizzato (PI).
Sarà poi elaborato un Piano Di Intervento (PDI) a cui seguirà l’attuazione di questi percorsi per raggiungere gli obiettivi prefissati. Infine, l’ultima e facoltativa fase prevede un affiancamento e un orientamento sulla rete dei servizi e delle opportunità sul territorio. L’intero progetto vivrà in stretto coinvolgimento con la famiglia o con il giovane, con le varie fasi riportate su un diario online per assicurare un aggiornamento costante sul percorso. Il Case Manager e il Coordinatore di percorso dell’Ente Erogatore saranno le due figure chiave del piano, con il compito di informare la famiglia o il giovane maggiorenne e accompagnarli nel loro percorso verso una via di uscita dalle loro problematiche.

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