Procreazione medicalmente assistita, presentata una proposta di legge

Un passo verso riforma della legge 40: è il testo presentato alla Camera e raccoglie anche le proposte della Siru, la Società italiana della riproduzione umana

di Redazione Mamme Magazine

 

Si intitola “Disposizioni in materia di tutela della salute riproduttiva e di riproduzione medicalmente assistita” la proposta di legge presentata alla Camera con primo firmatario Marco Furfaro, responsabile Welfare del partito Democratico e capogruppo in Commissione Affari Sociali. Secondo i sostenitori si tratta di un passo importante per la riforma della legge 40, ormai ampiamente superata dalla giurisprudenza e dall’evoluzione scientifica, costruita dopo un lungo lavoro di confronto con la comunità scientifica, medica e con le realtà civiche che, negli ultimi anni, hanno sollecitato un intervento legislativo strutturale.

Il testo

La proposta, che recepisce anche i suggerimenti della Siru, ossi la Società italiana della riproduzione umana, definisce principi e diritti fondamentali, rafforza norme centrali come quelle sul Servizio sanitario nazionale, sull’interruzione volontaria di gravidanza e sul ruolo dei consultori. Garantisce il riconoscimento della soggettività delle persone coinvolte nei percorsi di PMA, tutela il nato e il nascituro, chiarisce le regole sulla crioconservazione, sulla donazione alla ricerca, e consolida il ruolo della comunità scientifica nella definizione delle politiche pubbliche in materia di salute riproduttiva.

Genitorialità come diritto

Il primo firmatario sottolinea che la genitorialità è un diritto, non un privilegio. “Non è accettabile che per diventare genitori si debba affrontare una battaglia legale o prendere un aereo per andare all’estero. La Corte Costituzionale ha lanciato un sasso nello stagno chiedendo al Parlamento di discutere e intervenire – afferma Furfaro -. Del resto, la legge 40 era nata vecchia e necessita oggi di un aggiornamento. Lancio un appello a tutte le forze parlamentari: è il momento di avviare un esame serio e costruttivo, guidato dalla scienza, non dai pregiudizi ideologici. Abbiamo il dovere di dare risposte concrete a milioni di persone che affrontano un percorso a ostacoli. Non intervenire è indegno per un Paese civile”. E aggiunge: “La proposta rappresenta anche una risposta chiara ai moniti della Corte costituzionale, ribadendo il dovere del Parlamento di affrontare con serietà una questione che riguarda la salute, i diritti e la dignità di migliaia di persone”.

Consultori e procreazione medicalmente assistita

“Troppe famiglie si trovano ancora intrappolate nei limiti della legge 40: dai Lea non applicati alle liste d’attesa interminabili, fino ai costi proibitivi – le parole di Marina Sereni, responsabile Sanità del Partito Democratico -. La procreazione medicalmente assistita deve essere riconosciuta come un diritto esigibile nel sistema sanitario pubblico e resa accessibile in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Ma per farlo servono risorse, personale e una strategia seria per rilanciare i consultori che dovrebbero essere uno ogni 20mila abitanti, mentre oggi ne abbiamo uno ogni 35mila e per affrontare le vere cause della denatalità, come la precarietà, la carenza di servizi e il mancato sostegno alle giovani coppie”.

Foto: Pixabay

 

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