Unicef Sorpasso: gli obesi superano i malnutriti

Obesità in crescita allarmante: occorre educare a una sana nutrizione. Questo articolo è stato pubblicato sul cartaceo di Mamme Magazine del primo novembre 2025

di Manuela Vacca

 

Il pianeta si nutre in modo errato per i cibi poco sani diventati molto accessibili nei costi. Nel mondo un bambino in età scolare e adolescenziale su dieci è obeso e nel 2025 l’obesità ha superato il sottopeso come forma più diffusa di malnutrizione. I dati provenienti da oltre 190 paesi inseriti nel nuovo rapporto Unicef (“Feeding Profit: How Food Environments are Failing Children”) sono più che preoccupanti, in quanto l’obesità interessa 188 milioni di giovani individui ora esposti al rischio di malattie potenzialmente letali.

Soffre di obesità l’11,8 per cento della popolazione adulta italiana (era l’11,4 per cento nel 2022), secondo l’Italian Barometer Obesity Report 2024, pubblicato da Ibdo Foundation e basato sui dati dell’Istat e dell’Istituto Superiore di Sanità. Per i giovanissimi la situazione è allarmante: è in sovrappeso circa il 19 per cento dei bambini di 8-9 anni ed è obeso il 9,8 per cento, inclusi coloro che presentano obesità grave (quota pari al 2,6 per cento). Si registra una tendenza in peggioramento specie nelle Regioni del sud e nelle aree economicamente più svantaggiate, come emerge dall’indagine che ha coinvolto oltre 50mila bambine/i e altrettante famiglie con campioni rappresentativi per poter descrivere la variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo del peso, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica e di sedentarietà nella fascia 8-9 anni.

Le abitudini del primo pasto giornaliero incidono, visto che nel 2023 risulta che quasi due bimbi su cinque non fanno una colazione adeguata al mattino. Oltre la metà consuma una merenda abbondante a mezza mattina e uno su quattro cede ogni giorno alle bevande zuccherate e gassate. E la frutta e la verdura? Viene assunta meno di una volta al giorno. I legumi sono consumati dal 37 per cento dei piccoli meno di una volta a settimana. Oltre la metà di loro mangia spuntini dolci più di tre giorni a settimana.

Per fortuna c’è l’attività fisica ma uno su cinque, sempre in base ai dati 2023, non ha fatto moto il giorno precedente l’intervista. La maggior parte (70 per cento e oltre) non va a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà passa più di due ore al giorno davanti alla tv, al tablet o al telefonino.

Uno studio condotto dal Karolinska Institutet dimostra che un intervento precoce sugli stili di vita, ossia realizzato prima che l’obesità peggiori, può portare a una riduzione fino all’88 per cento del rischio di morte prematura da adulti. In sostanza: se si perdono i chili di troppo da bambino o da adolescenti, sarà più salutare la vita adulta perché si riduce il rischio di mortalità e malattie cardiometaboliche.

Fondamentale partire dall’educazione alimentare, a iniziare da quello che si prende al market e si porta a casa. Poi c’è la scuola dove, secondo il rapporto Coldiretti/Censis, per il 91 per cento degli italiani è fondamentale introdurre dalle elementari forme accessibili di educazione alimentare. Il lavoro è ancora lungo, ma assai urgente.

Foto: Pixabay

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