Divertitevi e fate sport la salute non è solo dieta

Dieta mediterranea e non solo: i consigli del professor Giorgio Calabrese nell’intervista che è stata pubblicata sul cartaceo di Mamme Magazine di sabato 1 novembre 2025

di Angelica Amodei

 

La dieta mediterranea non è solo un modello nutrizionale, è molto di più: una filosofia di vita che unisce cultura, salute e sostenibilità. Nel 2010 l’Unesco l’ha riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, definendola un insieme di saperi, riti, tradizioni e convivialità. Un riconoscimento che va ben oltre la cucina: la dieta mediterranea è diventata un simbolo di longevità, equilibrio e rispetto per il territorio. Un vero stile di vita che accompagna l’essere umano in ogni fase dell’età, ideale per i bambini in crescita, per gli adolescenti, fino alla terza età. Nessuno escluso.

È il regime alimentare che favorisce uno sviluppo armonico nei più piccoli, aiuta i ragazzi a costruire abitudini sane e offre agli adulti la base per vivere più a lungo e meglio. Non a caso tra tutte le miriadi di diete proposte negli ultimi decenni, è quella che resiste nel tempo e che si adatta anche alle novità scientifiche.

Lo scorso maggio è stata presentata la nuova piramide della Dieta Mediterranea, è stata aggiornata. Ora alla base compare l’importanza della corretta idratazione e del movimento. Ne parliamo con uno dei massimi esperti, il professor Giorgio Calabrese, medico specialista in Scienza dell’alimentazione, docente universitario e presidente del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare presso il Ministero della Salute.

Professore, la dieta mediterranea ci fornisce le regole non solo del mangiare sano, ma anche del corretto stile di vita che deve accompagnare la vita di un essere umano, specie nei bambini.

«Proprio così, dobbiamo mangiare bene, ma anche muoverci, idratarci correttamente. Specie i bambini, dovrebbero praticare più attività motoria, assistiamo a un eccessivo numero di bambini e ragazzi in sovrappeso. Il sovrappeso da piccoli si percuote nello stato di salute di un adulto. Non dimentichiamolo. Troppi grassi e zuccheri vedo nei piatti dei ragazzi. Anche la corretta idratazione è spesso trascurata, sostituita da bevande zuccherate e troppi succhi di frutta pieni di conservanti e zucchero. Riscopriamo la natura, il ricco mondo dei vegetali, frutta e verdura, i cereali, i legumi. Le fibre sono il più grande aiuto per il benessere. Lo hanno dimostrato decenni di studi».

Cosa non dovrebbe mancare sulla tavola giornaliera?

«I cereali integrali, i legumi (lenticchie, ceci, fagioli), verdura crude e cotte, frutta e olio extravergine d’oliva. A seguire pesce, latticini, carni bianche e uova in quantità moderate. In alto alla piramide troviamo la carne rossa, gli insaccati, i dolci da consumare non quotidianamente, ma saltuariamente. Per la carne rossa circa due volte a settimana».

Torniamo ai dolci fatti in casa?

«Vede, anche quelli seppure considerati genuini sono un vero concentrato di calorie, zuccheri e grassi in eccesso. Un tempo i dolci erano per le occasioni speciali. Oggi sono diventati quotidiani. Vanno a sommarsi alle calorie dei pasti principali. È facile avere un surplus calorico. L’introduzione di cibi ultraprocessati e piatti pronti, insieme al consumo frequente di pasti fuori casa, ha modificato radicalmente il modo di alimentarci. Siamo diventati più longevi grazie all’evoluzione del nostro modo di mangiare, ma oggi rischiamo di mangiare troppo. E stiamo perdendo il primato di secondo paese più longevo al mondo dopo il Giappone».

Perché?

«Perché abbiamo iniziato a imitare l’alimentazione americana, ricca di un eccesso di proteine e grassi. Si tratta di macronutrienti importanti, ma nella giusta quantità. Negli anni Sessanta e Settanta la vita media era molto più breve. Venivamo dal dopoguerra, con poche risorse economiche. Si mangiava in modo mediterraneo. Con l’evoluzione della medicina e della disponibilità dei farmaci, insieme al mangiare mediterraneo, la vita si è nettamente allungata. Le persone longeve mangiano più fibre, legumi, verdure e cereali integrali. Hanno imparato a utilizzare meglio l’energia che deriva dai carboidrati complessi, non da zuccheri o grassi saturi. È l’equilibrio tra questi elementi che fa la differenza».

Dal boom economico agli eccessi e ci siamo allontanati dal modello originario?

«Proprio così. L’Italia è cambiata profondamente, anche a tavola, imitando il modello steak and cola degli Stati Uniti. La dieta americana ricca di grassi e proteine, ma povera di fibre. Siamo cresciuti in altezza, ma sono aumentate anche le malattie metaboliche, l’obesità, il diabete e i tumori. Ritroviamo equilibrio e semplicità. La dieta mediterranea non è una cucina povera, ma equilibrata. Comprende 22 nazioni che si affacciano sul mare, ognuna con le proprie varianti e tradizioni, ma unite dallo stesso principio: varietà, stagionalità e moderazione. È la dieta più completa dal punto di vista dei nutrienti, ideale per i nostri ragazzi in crescita per assicurare loro tutti i nutrienti di cui necessita il corpo»

Si parla tanto dell’importanza delle proteine: come ci dobbiamo regolare?

«Ci sono delle indicazioni ben precise parlando di proteine. 1,2 grammi di proteine per chilo di peso nei bambini fino ai 12 anni. Poi passiamo a 0,8 grammi di proteine per chilo di peso negli adulti. Se siamo sportivi possiamo calcolare circa 1 o 1,2 grammi di proteine per chilo di peso».

Come calcolare le proteine nell’anziano, si parla spesso di perdita di massa muscolare?

«Ricordiamo che è principalmente la mancanza di movimento che atrofizza il muscolo. L’anziano si muove poco. Ecco perché in tanti hanno il problema di muscolo ipotrofico. Nel caso della sarcopenia lì è bene aumentare l’importo proteico con le indicazioni del medico. Nel caso degli anziani, dopo i 65 anni è bene diminuire del 10 percento introito di calorie, mangiare meno! Mentre i consigli a tutte le età, bambini e ragazzi compresi, dobbiamo triplicare l’apporto di vegetali, dimezzare i grassi e mantenere la giusta dose di proteine».

Oggi si parla tanto di digiuno intermittente, come fonte di benessere e longevità. Digiunare fa bene?

«Se mangiamo correttamente, senza esagerare specie alla sera, perché digiunare? Passiamo da un eccesso all’altro: o cene troppo ricche o digiuno. Il digiuno poi non è per tutti, attenzione. Mai nei ragazzi in crescita e nelle mamme in dolce attesa. È importante sottolinearlo».

Ritorniamo alle origini per guardare al futuro?

«Sì. La dieta mediterranea è la chiave per il futuro della salute pubblica. Dobbiamo tornare a cucinare, scegliere ingredienti semplici, valorizzare la nostra biodiversità e ridare valore al tempo trascorso a tavola. Se la dieta mediterranea è sopravvissuta è perché non è mai stata una dieta nel senso moderno del termine. È uno stile di vita che unisce corpo, mente e territorio, fondato sull’idratazione, sul movimento, sulla qualità dei cibi e sulla capacità di godersi il momento del piatto».

Foto: Pixabay

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