Il 9 per cento dei bambini e degli adolescenti dichiarano di non mangiare mai verdure mentre il 47 per cento dice di consumare tre porzioni di carne alla settimana. Si parla di dieta mediterranea nel Congresso Nazionale della Sinu, Società Italiana di Nutrizione Umana per individuare un nuovo e aggiornato modello
di Redazione Mamme Magazine
La dieta mediterranea rappresenta un modello per affrontare le sfide degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030, con un’attenzione particolare all’educazione e alle nuove generazioni. Patrimonio culturale immateriale da Unesco dal 2010, in occasione del 15esimo anniversario sarà al centro dell’apertura del 45esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu), in corso a Salerno sino al 30 maggio.
Dagli studi emerge un trend negativo nell’aderenza alla dieta mediterranea della popolazione di diversi paesi mediterranei, con un sottorappresentazione nelle diete dei bambini di alimenti di origine vegetale, tra cui frutta, verdura, legumi e persino cereali integrali. E il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari non è adeguato rispetto alle linee guida nutrizionali, profilando il rischio di carenze nutrizionali.
A sottolineare che le nuove generazioni se ne allontano è la professoressa Anna Tagliabue, presidente della Sinu: “È ampiamente dimostrato che una maggiore aderenza alla dieta mediterranea è associata a numerosi benefici per la salute, in primis la riduzione della mortalità e la prevenzione di malattie croniche non trasmissibili, come malattie cardiovascolari, diabete, cancro e malattie neurodegenerative. Nonostante ciò, assistiamo ad una scarsa adesione ai principi della dieta mediterranea, soprattutto tra le giovani generazioni”.
Cosa mangiano bambini e adolescenti?
Il consumo di frutta e verdura, cereali integrali, latte e latticini e legumi sta diminuendo soprattutto tra le giovani generazioni, che seguono una dieta con molta carne, come spiega Francesca Scazzina, professore associato di Nutrizione Umana dell’Università di Parma e membro del Consiglio Direttivo Sinu: “In particolare, in Italia, il 9% di bambini e adolescenti dichiarano di non mangiare mai verdure, il 7% frutta, il 26% alimenti a base di cereali integrali, il 14% latte e latticini, mentre il 47% dichiara di consumare più di tre porzioni di carne a settimana”.
I principali determinanti di una maggiore aderenza alla dieta mediterranea per i bambini e gli adolescenti sono: la giovane età (l’aderenza peggiora dopo i 12 anni), un livello di attività fisica più elevato, una durata del sonno adeguata e, tra le abitudini alimentari, il fare colazione, consumare i pasti con i membri della famiglia e consumare i pranzi a scuola. Incide però anche l’istruzione superiore dei genitori e un maggior reddito familiare mensile.
Sovrappeso o l’obesità, non avere o avere poca responsabilità nell’acquisto di cibo o nella preparazione dei pasti sono fattori che limitano l’aderenza alla dieta mediterranea come la difficoltà e il tempo di preparazione di piatti che contengono alimenti di origine vegetale.
La nuova piramide
“Per favorire una maggiore aderenza, la Sinu ha sviluppato una nuova rappresentazione grafica della Piramide alimentare, una guida completa per adottare uno stile alimentare sano e sostenibile, preservando le tradizioni culturali e affrontando le sfide nutrizionali e ambientali contemporanee, utile anche come strumento per attività didattiche e per campagne educative,” sottolinea la presidente Sinu.
La decisione di procedere ad un aggiornamento delle precedenti versioni della piramide è stata stimolata da nuove e importanti evidenze scientifiche sul legame tra Dieta Mediterranea e patologie croniche, nonché dal documento FAO-OMS sulle diete sane e sostenibili e dal rapporto della commissione EAT–Lancet sui sistemi alimentari sostenibili. Sono stati considerati anche due documenti ufficiali italiani: le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana emanate dal CREA – Centro di ricerca Alimenti e nutrizione e i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti per la popolazione italiana (SINU, LARN – V revisione).
Come è la nuova piramide
Il modello aggiornato pone un accento ancora maggiore sugli alimenti di origine vegetale quali frutta, verdura e olio extravergine di oliva, con cereali integrali e legumi, come principali fonti nutritive. Inoltre incoraggia un consumo più misurato di alimenti di origine animale (specie limitando la carne rossa) ed evidenzia quanto sia importante moderare l’uso di zuccheri aggiunti, sale e alcol, integrando questi concetti all’interno della sua struttura grafica in modo chiaro e coerente. Vengono incluse considerazioni ambientali, culturali ed economiche: la nuova versione della piramide si qualifica come strumento pratico e lungimirante per orientare le scelte alimentari del presente e del futuro.
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