Disturbi alimentari, 4mila adolescenti perdono la vita: necessaria l’educazione alimentare a scuola

I giovani sono particolarmente colpiti dai disturbi del comportamento alimentare: il 58 per cento degli utenti dei centri specializzati ha tra i 13 e i 25 anni e ha meno di 12 anni il  7 per cento. In un quadro di dati allarmanti, ecco il sostegno alla campagna #firmaperlasalute per la proposta di legge di Longaevitas

di Redazione Mamme Magazine

 

La salute è importante e inizia dal mangiare. Però non c’è abbastanza cultura. Per queste ragioni, lo scorso maggio è stata presentata una proposta di legge di iniziativa popolare promossa dal Comitato Longaevitas per introdurre l’insegnamento obbligatorio dell’educazione alimentare, ambientale e agli stili di vita sani in tutte le scuole italiane, dagli asili nido all’università, nonché nei centri di formazione delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del soccorso pubblico.

Anche HealthyFood sostiene con convinzione la campagna #firmaperlasalute e contribuirà attivamente come veicolatore strategico, mettendo a disposizione la propria piattaforma e il network della Carta d’Identità Alimentare per sensibilizzare e attivare il maggior numero possibile di persone. Un canale privilegiato, capace di raggiungere famiglie, studenti, docenti e professionisti del mondo della ristorazione e del benessere. HealthyFood ha dato inoltre vita a Carta d’Identità Alimentare e MyCIA per migliorare l’esperienza culinaria delle persone con esigenze dietetiche particolari.

I dati allarmanti

Nel nostro Paese oltre 3 milioni di persone soffrono di disturbi del comportamento alimentare (DCA). Rappresentano quasi il 6 per cento della popolazione ed è una cifra dieci volte più alto rispetto all’inizio degli anni 2000. Il 58 per cento degli utenti dei centri specializzati rientra nella fascia giovanile tra i 13 e i 25 anni e il  7 per cento ha meno di 12 anni. Dai dati dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è di sesso femminile il 90 per cento dei giovani pazienti ma crescono anche i maschi, specialmente nella fascia 12-17 anni (sono il 20 per cento dei casi). Allarmante è il livello di mortalità: quasi 4mila adolescenti e pre-adolescenti ogni anno perdono la vita a causa di un disturbo alimentare e questo rappresenta il disturbo psichiatrico con il più alto tasso di letalità.

Puntare sulla salute

“Il nostro messaggio è chiarissimo: l’importante è la salute. Insegniamola“, afferma il presidente del Comitato Longaevitas  Salvo Latino. E il riscontro che stiamo ottenendo in termini di adesione ci fa capire di essere sulla strada giusta e se a questo si aggiunge quello di soggetti imprenditoriali del mondo della ristorazione come HealthyFood, possiamo davvero ben sperare per la riuscita di questo progetto fondamentale. Per l’Italia e non solo”.

Secondo il fondatore e ceo di MyCIA Pietro Ruffoni “questo progetto non solo è perfettamente in linea con i nostri valori ma può rappresentare un trampolino istituzionale importantissimo. Se raggiungeremo le firme necessarie, la Carta d’Identità Alimentare potrà essere discussa in Parlamento come standard, già esistente, di educazione e consapevolezza alimentare. Ma anche di rispetto e tutela delle esigenze, sanitarie e non, di ognuno”.

Obesità infantile

Lo studioso Giorgio Calabrese, presidente del comitato scientifico di Longaevitas, aggiunge: “Come medici siamo molto preoccupati dall’obesità infantile che è arrivata al 41. Bisogna agire. Siamo già quasi sicuri che questi ragazzi, che una volta si ammalavano alla nostra età, cioè a 70 anni, oggi sono in condizione di potersi ammalare a 30, o 25 anni, perché non hanno certezze di tipo nutrizionale. Bisogna lavorare tanto nelle scuole, ma dobbiamo anche formare i cosiddetti ‘formatori’ dei bambini, i docenti ma anche delle figure professionali, dalla dietista al biologo, dal medico dietologo all’internista, all’igienista, che devono dare la sicurezza ai bambini di vivere molto bene”.

Per aderire alla campagna si può firmare digitalmente. Per conoscere nel dettaglio la proposta di legge: le slide Firmaperlasalute

Foto: Pixabay

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