L’incidenza più elevata si osserva nella fascia di età 0-4 anni e stime leggermente più alte ma in linea con gli anni precedenti
di Redazione Mamme Magazine
In base al primo rapporto della stagione della sorveglianza RespiVirNet, appena pubblicato e da quest’anno in forma interattiva, sono 427mila i casi stimati di infezioni respiratorie acute nella settimana dal 20 al 26 ottobre. Nella settimana indicata l’incidenza totale è pari a 7,36 casi per 1.000 assistiti, di poco più alto ma sostanzialmente in linea con le stagioni precedenti. L’incidenza più elevata si osserva nella fascia di età 0-4 anni, con circa 18 casi per 1.000 assistiti. L’intensità è bassa o al livello basale per tutte le regioni tranne la Basilicata, dove invece è media.
L’esperta
“Al momento il numero di casi rilevato si può considerare in linea con quello della scorsa stagione, nonostante la nuova definizione di caso più ampia renda difficile fare un confronto diretto – afferma Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss -. È presto per stimare quale sarà l’andamento della stagione, ma ricordiamo che questo è il momento più adatto per vaccinarsi, per avere la massima protezione quando il numero di casi inizierà a salire, soprattutto per le persone più fragili”.
I virus
Sulla sorveglianza virologica si registra ancora un basso tasso di positività per i virus influenzali e per il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) nella comunità. Tra i virus respiratori circolanti, i valori di positività più elevati sono stati rilevati per i Rhinovirus, per il SARS-CoV-2 e per i virus parainfluenzali.
La novità
La sorveglianza RespiVirNet presenta importanti novità rispetto alle stagioni precedenti. In particolare, è stata modificata la definizione di caso: non vengono più sorvegliate le sindromi simil-influenzali (ILI), ma le infezioni respiratorie acute (ARI). A partire dalla stagione 2025-2026 nella sorveglianza integrata dei virus respiratori (RespiVirNet) viene adottata la definizione clinica di “infezione respiratoria acuta (ARI-Acute Respiratory Infection)” che, oltre ad essere omogenea a quella adottata in Europa dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) permette di monitorare più accuratamente i virus respiratori diversi dall’influenza.
La definizione clinica di ARI – che la sorveglianza RespiVirNet fornisce al fine di favorire la massima omogeneità di rilevazione – include insorgenza improvvisa dei sintomi e almeno uno dei seguenti quattro sintomi respiratori: tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria, coriza (raffreddore, naso che cola), e giudizio clinico che l’affezione sia dovuta a un’infezione.
Foto: Pixabay
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