Approvato il ddl contro il body shaming e istituzione della Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone
di Redazione Mamme Magazine
Il fenomeno del body shaming è molto sentito. Anche personaggi famosi intervengono sui social, come per esempio Heather Parisi che ha dovuto dire basta contro gli attacchi alla figlia quindicenne.
Il Senato ha dato via libera definitivo al disegno di legge e per il 16 maggio ha ufficialmente istituito la Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone. Il colore scelto per la ricorrenza è il fucsia, come simbolo di ottimismo dinamico e di evoluzione personale che conduce all’affermazione di sé.
La definizione e il rischio di cyberbullismo
Per “body shaming” si intende la pratica di offendere qualcuno o qualcuna per il suo aspetto fisico con derisioni, giochi di parole, insulti allusioni che sono diffusi in genere tramite social media e sono spesso sistematici e persistenti. Quando il body shaming assuma le forme del cyberbullismo è possibile chiedere al Garante per la privacy la rimozione dei contenuti offensivi anche in maniera autonoma (con l’invio di un modulo).
I lavori parlamentari
L’iter legislativo ha preso avvio alla Camera dei deputati con la proposta di legge, presentata dalla deputata di Coraggio Italia e del Gruppo parlamentare di Noi Moderati, Martina Semenzato e altri parlamentari di diverso schieramento politico. Durante i lavori parlamentari, il ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella ha evidenziato che il body shaming è un grave problema di salute psicologica e sociale piuttosto insidioso per i ragazzi e le ragazze più vulnerabili.
Cosa prevede il testo
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Cosa prevede il testo
Sei gli articoli per il quadro organico di interventi. L’articolo 1 dice che la Repubblica riconosce la data del 16 maggio per la icorrenza dedicata alla sensibilizzazione dei cittadini sulla gravità dei comportamenti offensivi finalizzati alla denigrazione del corpo altrui. La norma chiarisce che la Giornata nazionale non determina gli effetti civili previsti per i giorni festivi dalla legge n. 260 del 1949.
Istituzioni e scuole
In base agli articoli 2 e 3, istituzioni pubbliche, organizzazioni della società civile, associazioni ed enti del Terzo settore possono promuovere iniziative di sensibilizzazione e prevenzione di vario tipo, da convegni a manifestazioni culturali e campagne informative. Anche le scuole, nell’ambito della propria autonomia, possono dare vita a iniziative didattiche, percorsi di studio e momenti di riflessione dedicati alla comprensione del fenomeno delle discriminazioni fisiche e delle conseguenze sulla salute fisica e psicologica delle persone colpite.
Molto rilevante l’aspetto della promozione di un uso consapevole delle piattaforme sociali telematiche e lo sviluppo di una consapevolezza critica delle immagini ideali e ritoccate sui social media e nella pubblicità, nonché l’utilizzo responsabile del linguaggio e delle tecnologie digitali nel rispetto della reputazione altrui.
Per l’articolo 5 che la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale possa assicurare, secondo le disposizioni del contratto di servizio, adeguati spazi ai temi connessi alla Giornata nazionale nell’ambito della programmazione televisiva pubblica, sia nazionale che regionale.
Foto: Pixabay
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