VRS rappresenta una delle principali cause di infezioni respiratorie nei bambini sotto i cinque anni e si può arrivare al decesso. Ecco le raccomandazioni di Sin e Sip
di Angelica Amodei
La Società Italiana di Pediatria (SIP) e la Società Italiana di Neonatologia (SIN) hanno trasmesso al Ministero della Salute e alla Conferenza delle Regioni un documento congiunto contenente le raccomandazioni per la prevenzione dell’infezione da Virus Respiratorio Sinciziale (VRS). L’intento è promuovere una strategia nazionale uniforme di immunizzazione per tutti i neonati e lattanti alla loro prima stagione epidemica, utilizzando Nirsevimab, anticorpo monoclonale a lunga durata d’azione.
Il virus
Il VRS rappresenta una delle principali cause di infezioni respiratorie nei bambini sotto i 5 anni e, a livello globale, causa 3,6 milioni di ricoveri e oltre 100.000 decessi ogni anno, soprattutto nei Paesi a basso reddito. In Italia, la stagione epidemica va da ottobre ad aprile, con un picco tra gennaio e febbraio. Durante questi mesi, l’infezione da VRS comporta una notevole pressione sui Pronto Soccorso pediatrici e numerosi ricoveri, anche in terapia intensiva.
Profilassi e disuguaglianze: la situazione attuale
Introdotto in Italia nella stagione 2024-2025, il Nirsevimab è stato approvato da EMA nel 2022 e da AIFA nel 2023. Una Delibera della Conferenza Stato-Regioni (17 ottobre 2024) ha previsto la somministrazione gratuita e su base volontaria a tutti i neonati a partire dal 1° novembre 2024, con estensione ai nati nei mesi precedenti e ai bambini sotto i due anni con fragilità. Tuttavia, una rilevazione effettuata da SIP e SIN ha evidenziato forti disomogeneità regionali nell’attuazione del programma, sia per i diversi tempi di avvio sia per l’accesso limitato dei bambini nati fuori dalla finestra epidemica.
Le raccomandazioni per la stagione 2025-2026
Nel nuovo documento, SIP e SIN formulano precise indicazioni per una copertura omogenea: Tutti i neonati e lattanti alla loro prima stagione epidemica devono essere immunizzati con Nirsevimab, compresi i nati fuori stagione (da aprile a settembre), per i quali si raccomanda il richiamo nel mese di ottobre.
I nati prima di ottobre devono ricevere la profilassi in ottobre o comunque prima dell’inizio della stagione epidemica, presso gli ambulatori dei Pediatri di Libera Scelta, i Centri vaccinali regionali o i Centri di Neonatologia. Per i nati durante la stagione epidemica (ottobre-aprile), la somministrazione deve avvenire prima della dimissione dal Centro di Neonatologia.
Quando la donna è incinta
Le donne in gravidanza tra la 32a e la 36a settimana, con parto previsto durante la stagione epidemica, dovrebbero ricevere il vaccino proteico ricombinante bivalente anti VRS, a tutela sia della propria salute che di quella del neonato.
Il Nirsevimab è raccomandato anche per i bambini sotto l’anno di età che abbiano già contratto il VRS, in quanto efficace contro entrambi i sierotipi A e B e con durata protettiva di 5-6 mesi. Nei bambini con patologie croniche medicalmente complesse, la profilassi è consigliata anche all’inizio della seconda stagione epidemica, a discrezione del medico curante. La co-somministrazione con gli altri vaccini dell’infanzia non presenta controindicazioni.
L’appello di SIP e SIN alle Istituzioni
Le due Società scientifiche auspicano che queste raccomandazioni vengano recepite a livello istituzionale, per armonizzare i criteri di somministrazione su tutto il territorio e garantire pari opportunità di protezione a ogni bambino. “È fondamentale che ogni bambino, in ogni regione, abbia lo stesso diritto alla protezione dal VRS. Solo attraverso una strategia condivisa e omogenea possiamo ridurre i ricoveri e garantire una tutela reale ai più piccoli”, dichiarano SIP e SIN.
Foto: Pixabay
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