Approvata la legge, ora bisogna prevenire e curare con il diritto per i malati alla presa in carico nel Snn
di Redazione Mamme Magazine
L’Italia riconosce che l’obesità è una malattia cronica, progressiva e recidivante, al pari di altre patologie di interesse sociale e va prevenuta e curata con un articolato programma nazionale di prevenzione, cura, educazione e inclusione. Il testo introduce una serie di misure che toccano la sanità, la scuola, il lavoro, l’informazione pubblica e la formazione professionale.
Il Servizio sanitario nazionale
La legge riconosce il diritto di accesso alle prestazioni sanitarie comprese nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Un passaggio atteso per la presa in carico gratuita (o con una compartecipazine alla spesa) da parte del Servizio sanitario nazionale, rendendo finalmente strutturale l’accesso a diagnosi, terapie e monitoraggio.
Le risorse e il programma nazionale
La norma mira ad azioni promozione dell’attività fisica e di una corretta alimentazione fin dall’infanzia, alla sensibilizzazione dei genitori, al sostegno all’allattamento al seno, all’informazione pubblica tramite farmacie, medici e reti di prossimità. Previste poi le misure di inclusione sociale per l’inserimento delle persone con obesità nei contesti scolastici, lavorativi e sportivo-ricreativi, contrastando pregiudizi e discriminazioni.
Le risorse
Verrà istituiro un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità, dotato di uno stanziamento iniziale di 700mila euro nel 2025, che salirà a 800mila nel 2026, fino ad arrivare a 1,2 milioni di euro annui dal 2027. La legge vuole garantire le competenze nella diagnosi e gestione clinica della malattia per cui stanzia 400mila euro annui, a partire dal 2025, per attività di formazione e aggiornamento dedicate a studenti universitari, medici di medicina generale, pediatri e personale del SSN.
Un osservatorio
Viene istituito, presso il ministero della Salute, un ’Osservatorio per lo Studio dell’Obesità (Oso) con il compito di monitorare l’attuazione della legge, contribuire all’elaborazione del programma nazionale e fornire ogni anno una relazione al Parlamento con dati aggiornati ed evidenze scientifiche.
Come azione di contrasto 100mila euro ogni anno saranno destinati a campagne di informazione, educazione alimentare e promozione dell’attività fisica, attuate in collaborazione con scuole, farmacie, medici di base e enti locali.
L’Italia è prima al mondo nel riconoscere la malattia
“Siamo i primi a riconoscere l’obesità come malattia cronica. Parliamo di un problema di salute globale che non riguarda solo gli adulti ma anche i bambini. La costante crescita dell’obesità e l’incidenza sempre più elevata di malattie cronico degenerative, metaboliche e oncologiche correlate non solo mettono a rischio la salute dei nostri cittadini, ma esercitano anche una pressione significativa sul nostro sistema sanitario”, le parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci.
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