Giovani e salute mentale: strategia naturale per ridurre il rischio psicotico

Uno studio internazionale mostra ’effetto della Palmitoiletanolamide ultramicronizzata nei giovani ad alto rischio

di Angelica Amodei

 

Dall’Italia arriva una possibile svolta nella prevenzione dei disturbi psicotici. Un team dell’Università di Udine e dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale ha pubblicato sulla rivista Brain Behavior Immunity Health i risultati del primo studio internazionale che analizza l’effetto della Palmitoiletanolamide ultramicronizzata (PEA-um) sui giovani con alto rischio clinico di psicosi (CHR-P).

La molecola

Guidato dal professor Marco Colizzi, il gruppo di ricerca ha valutato in modo sistematico il potenziale preventivo della PEA, una molecola endogena con proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive. Grazie al processo di ultramicronizzazione, questa sostanza diventa più biodisponibile e potrebbe sostenere l’organismo proprio quando le risposte protettive, soprattutto quelle legate all’infiammazione cerebrale, iniziano a indebolirsi nella fase prodromica della malattia.

Secondo il professor Colizzi, i risultati ottenuti sono particolarmente significativi: nei giovani ad alto rischio si è osservata una riduzione dei sintomi, con un miglioramento rilevante dei sintomi psicotici attenuati nei partecipanti trattati con PEA-um. La molecola è risultata ben tollerata, senza nuovi effetti collaterali, e i dati suggeriscono che l’intervento agisca attraverso specifici meccanismi immunologici, coinvolgendo biomarcatori immuno-infiammatori.

La prevenzione

Il professore sottolinea inoltre che la PEA-um potrebbe rappresentare una strategia preventiva sicura e accessibile per i giovani più vulnerabili. Lo studio, pubblicato su ScienceDirect, apre la strada all’integrazione di molecole endogene nella prevenzione delle malattie mentali, con l’obiettivo di intervenire precocemente per modificare il decorso clinico e migliorare la prognosi.

Foto: Pixabay

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