Uno studio internazionale mostra ’effetto della Palmitoiletanolamide ultramicronizzata nei giovani ad alto rischio
di Angelica Amodei
Dall’Italia arriva una possibile svolta nella prevenzione dei disturbi psicotici. Un team dell’Università di Udine e dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale ha pubblicato sulla rivista Brain Behavior Immunity Health i risultati del primo studio internazionale che analizza l’effetto della Palmitoiletanolamide ultramicronizzata (PEA-um) sui giovani con alto rischio clinico di psicosi (CHR-P).
La molecola

Secondo il professor Colizzi, i risultati ottenuti sono particolarmente significativi: nei giovani ad alto rischio si è osservata una riduzione dei sintomi, con un miglioramento rilevante dei sintomi psicotici attenuati nei partecipanti trattati con PEA-um. La molecola è risultata ben tollerata, senza nuovi effetti collaterali, e i dati suggeriscono che l’intervento agisca attraverso specifici meccanismi immunologici, coinvolgendo biomarcatori immuno-infiammatori.
La prevenzione
Il professore sottolinea inoltre che la PEA-um potrebbe rappresentare una strategia preventiva sicura e accessibile per i giovani più vulnerabili. Lo studio, pubblicato su ScienceDirect, apre la strada all’integrazione di molecole endogene nella prevenzione delle malattie mentali, con l’obiettivo di intervenire precocemente per modificare il decorso clinico e migliorare la prognosi.
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