Otto consigli per la salute dei tuoi bambini e di tutti i cittadini in caso di incendio arrivano dall’Istituto superiore di sanità. I dati preoccupano: la stagione ormai allungata presenta eventi ormai distribuiti su tutto l’anno
di Redazione Mamme Magazine
I dati degli incendi – 700 incendi nei primi sette mesi del 2025 con Sicilia e Calabria quali regioni più colpite – rappresentando un’emergenza per la salute di bambini, anziani, cittadini e lavoratori in quanto tutti sono esposti a un rischio maggiore rispetto al passato.
Salute e inquinanti
Essere esposti agli inquinanti presenti nei fumi degli incendi può portare a problemi respiratori, irritazioni alla gola, agli occhi e alla pelle, lacrimazioni, maggiore rischio di malattie croniche come l’asma o le malattie cardiovascolari, come ictus e infarti oltre che a effetti neurologici, come ricorda Gaetano Settimo, coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità.
“Quando i materiali bruciano generano fumo, cenere e miscele complesse cariche di centinaia di sostanze inquinanti e velenose tra le più tossiche, come diossine e furani (PCDD/F), policlorobifenili (PCB), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), polveri sospese (PM10, PM2,5), polveri ultrafine (UFP), polveri sedimentabili su superfici e suoli, sostanze fotochimicamente reattive come ossidi di azoto (NOx) monossido di carbonio (CO) e composti organici volatili (COV) come formaldeide, benzene, toluene, metalli, acido cianidrico (HCN), idrogeno solforato (H₂S), ecc”, spiega l’esperto, che aggiunge: “Queste sostanze possono rimanere nell’aria, sia esterna che indoor, cioè l’aria interna degli edifici, per molto tempo: da ore a settimane, sia durante l’incendio (provocando una riduzione della visibilità, odore forte e sgradevole, ecc…), che dopo il suo spegnimento (odori sgradevoli, ecc…), e non solo nelle vicinanze dell’evento, interagendo tra loro per modificare la tossicità dei singoli inquinanti”.
Come tenere pulita l’aria di casa
“Durante un incendio il sindaco e i funzionari sanitari locali potrebbero consigliarti di rimanere in casa con le finestre e le porte chiuse – sottolinea Settimo – . Molte abitazioni vengono raffreddate o riscaldate utilizzando condizionatori a pompa di calore o sistemi di condizionamento senza condotto che non scambiano aria con l’esterno, quindi questi sistemi, che non comportano l’ingresso o l’espulsione di aria dall’abitazione, possono rimane accesi. Lo stesso vale per quelle abitazioni o ambienti di abitazioni che sono dotati di ventilatori a soffitto o portatili o da tavolo, che possono essere utilizzati. Va invece evitato l’uso di condizionatori portatili con tubo esterno, che potrebbero far sì che il fumo venga aspirato all’interno dell’abitazione. Oltre a questo vanno evitate o limitate anche altre attività che possono incrementare le concentrazioni interne degli inquinanti”.
Cosa fare, non fare o limitare quando fuori c’è un incendio, che sia boschivo, industriale, urbano e quindi riguardi case, automobili, rifiuti come plastica, metalli o altri materiali? L’Iss, Istituto superiore di sanità, fornisce otto pratici suggerimenti:
I consigli:
1. Chiudi porte e finestre
2. Spegni condizionatori che scambiano aria con l’esterno (per es. condizionatori portatili con tubo esterno)
3. Utilizza ventilatori da soffitto o portatili o da tavolo o sistemi di condizionamento che non scambiano aria con l’esterno
4. Evita o limita l’uso dei diversi processi di combustione come la cottura di cibo in forno, le fritture o le grigliate
5. Evita o limita l’uso dell’aspirapolvere, a meno che non utilizzi un’aspirapolvere dotato di un filtro High Efficency Particulate Air (HEPA )
6. Evita o limita l’uso di prodotti o detergenti, che possono reagire anche con gli inquinanti sprigionati dagli incendi
7. Evita o limita il fumo di sigaretta o altre modalità di fumo
8. Evita o limita le attività faticose per ridurre la quantità di fumo che potresti inalare
La situazione in Italia
I dati sono allarmanti. “Nel 2024 la superficie interessata dagli incendi, intesi complessivamente, nel nostro Paese è stata di 514 km²che risulta superiore agli anni 2018 e 2019. E nei primi 7 mesi del 2025 si sono verificati circa 700 incendi che hanno mandato in fumo oltre 320 km² di territorio italiano. La Sicilia è la Regione con la maggiore estensione di incendi nell’anno 2024, con una superficie complessiva di 175 km² seguita dalla Calabria con 102 km²”, sottolinea Settimo.
Attenzione massima
“Benché l’estate, a causa di temperature più elevate e anche dell’incremento delle attività umane all’aria aperta, rappresenti la stagione nella quale ci si aspetta si verifichino più eventi, in tempi recenti la stagionalità degli incendi si sta perdendo: per via dei cambiamenti climatici con andamenti delle condizioni meteorologiche più irregolari, di una scarsa attenzione alle azioni di prevenzione e gestione dei territori (dalla pulizia del sottobosco alle fasce tagliafuoco, dalla scarsa attenzione rivolta alla corretta gestione dei rifiuti che coinvolge depositi e stoccaggio dei rifiuti, ai terreni abbandonati solo per citarne alcune delle cause). Infatti, la stagione si è allungata e si registrano sempre di più eventi distribuiti nell’arco dei 12 mesi. Per questo – conclude l’esperto – è fondamentale mantenere alta l’attenzione su questo tema durante tutto l’anno attraverso piani e campagne efficaci di preparazione e prevenzione primaria della salute”.
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