Archeologia per bambini: visitare le leggendarie domus de janas ora patrimonio dell’Unesco

In lingua sarda sono “case delle fate” e sono migliaia in tutta l’isola. Ora queste piccole grotte sono diventate patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Ecco come scoprirle insieme ai giovanissimi e alcuni dei libri pensati per i bimbi

di M.V.

 

I bambini restano sempre affascinati davanti a queste piccole grotte lavorate all’intrno come fossero abitazioni e chiamate “domus de janas”, ossia “casa delle fate” in lingua sarda. Visitando i siti archeologi della Sardegna si scoprono tante leggende legate alle figure di janas sulle quali esiste anche molta letteratura fantastica attorno a fate e streghe.

Cosa sono

In realtà queste grotte, circa 3.500 sparse per tutta l’isola con una concentrazione nel centro-nord, sono tombe collettive preistoriche tipiche della Sardegna, scavate nella roccia fra V e III millennio avanti Cristo. Alcune di queste, per l’esattezza se ne contano 210, risultano decorate con simboli di credenze e pratiche rituali e rappresentano una testimonianza unica della civiltà prenuragica sarda.

Patrimonio Unesco

Appena sabato scorso, a Parigi è stata ufficializzata la notizia che le domus de janas sono entrate nella prestigiosa Lista del patrimonio mondiale con ben 17 siti rappresentati. Un esito atteso al termine di un percorso iniziato nel 2018 che – su iniziativa del Centro Studi “Identità e Memoria” (Cesim) – ha coinvolto la Regione Sardegna, l’ufficio Unesco del Ministero della Cultura e numerosi comuni sardi, con Alghero capofila. Si tratta di un riconoscimento importante per questi manufatti risalenti al Neolitico e all’Età del Rame in quanto testimoniano una delle epoche più interessanti della antica civiltà sarda

L’elenco approvato

I siti archeologici e naturalistici inseriti nel progetto approvato dall’Unesco sono:

1. Necropoli di Anghelu Ruju (Alghero)

2. Necropoli di Puttu Codinu (Villanova Monteleone, accanto nella foto di Sardegna Turismo)

3. Necropoli di Monte Siseri / S’Incantu (Putifigari)

4. Necropoli di Mesu e Montes (Ossi)

5. Necropoli di Su Crucifissu Mannu (Porto Torres)

6. Domus de janas dell’Orto del Beneficio Parrocchiale (Sennori)

7. Domus de janas della Roccia dell’Elefante (Castelsardo)

8. Parco dei Petroglifi (Cheremule)

9. Necropoli di Sant’Andrea Priu (Bonorva)

10. Necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva)

11. Necropoli di Los Forrighesos (Anela)

12. Necropoli di Ispiluncas (Sedilo)

13. Necropoli di Mandras / Mrandas (Ardauli)

14. Necropoli di Brodu (Oniferi)

15. Necropoli di Istevene (Mamoiada)

16. Parco Archeologico di Pranu Mutteddu (Goni)

17. Necropoli di Montessu (Villaperuccio)

Itinerari per scoprire le domus de janas

Il sito dedicato al turismo della Regione Sardegna propone dei percorsi alla scoperta di questi luoghi. Per esempio un itinerario ad anello (da percorrere in due ore e 45 minuti per i vari spostamenti), con partenza e arrivo nella regione del Meilogu ma toccando anche il Logudoro turritano: permette di ammirare le straordinarie eredità lasciate dai popoli del tardo Neolitico, con al loro interno simboli ed elementi architettonici che vogliono creare ambienti familiari e invocare la protezione delle divinità. Sono ‘città dei morti’ decorate per accogliere e facilitare il viaggio dei defunti nell’aldilà, ricche di leggende tramandate nella tradizione isolana. Il percorso è a questo indirizzo del portale.

Libri per bambini sulle janas

Tra i volumi da consigliare ai più piccoli spicca “Janas, cogas, Mommotti e altri esseri fantastici della Sardegna” (Telos edizioni, 2022) di Teresa Porcella con le illustrazioni di Ignazio Fulghesu. Le storie narrate accompagnano il lettore alla scoperta della Sardegna, dove fascino e mistero si legano alla natura selvaggia, tra i misteri e i segreti di un’Isola che ancora cela e difende le sue origini.

Un altro  dedicato ai bambini ma godibile anche per gli adulti è “Janas – S’incantu” uscito con Alfa editrice (2019) a firma di Sabrina Barlini con le illustrazioni di Alessandra Murgia. Punta a narrare ai più piccoli chi siano le Janas attraverso una storia di fantasia ispirata alle leggende e ai racconti della tradizione orale isolana. È proposto in formato cartaceo bifronte/bilingue, lingua italiana su un lato e lingua sarda sull’altro, nelle due macro varianti, campidanese e logudorese.

Entrambi sono presenti in audiolibro.

 

Foto di apertura: Sardegna Turismo

Condividi su: