Disturbi alimentari e immagine corporea in estate: arriva la ‘Terapia dello specchio’

D’estate crescono i disagi con il proprio corpo, specialmente se si soffre di disturbi alimentari. Terapia dello Specchio può aiutare a ritrovare equilibrio e accettazione

di Angelica Amodei

 

Con l’arrivo dell’estate e l’inevitabile leggerezza dell’abbigliamento – tra costumi, canottiere e pantaloncini – si intensificano per molti i disagi legati all’immagine corporea. Questo accade soprattutto in chi soffre di disturbi dell’alimentazione come anoressia e bulimia, che in Italia coinvolgono oltre 3 milioni di persone. Il corpo esposto diventa fonte di ansia, e le occasioni sociali, più frequenti nei mesi estivi, spesso aumentano la pressione.

La Terapia dello Specchio

In questo contesto si inserisce la “Terapia dello specchio”, un metodo terapeutico disponibile solo in pochi centri italiani, che può aiutare a ricostruire un rapporto sano con il proprio corpo. Alla base, c’è un protocollo semi-strutturato che lavora sulla dispercezione corporea, cioè sulla rappresentazione distorta del proprio aspetto fisico. Si tratta di una distorsione tra ciò che si è realmente e ciò che si percepisce, fonte di grande disagio emotivo e psicologico.

“La Terapia dello Specchio – spiega Moreno Mattioli, coordinatore dell’area psicoterapia di Villa Miralago – si inserisce nei percorsi di cura dei disturbi del comportamento alimentare, che non hanno stagionalità. Tuttavia, l’estate e i suoi rituali sociali e visivi possono accentuare le fragilità legate all’immagine di sé”. A Villa Miralago, struttura accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale e centro di riferimento per i disturbi alimentari, la Terapia dello Specchio è parte integrante del trattamento. Il modello utilizzato in Italia, sviluppato da Laura Dalla Ragione, ha già aiutato centinaia di pazienti a riconoscere e accogliere la propria immagine corporea, recuperando il legame affettivo e identitario con essa.

Alessandro Raggi, psicoterapeuta e vicepresidente della Fondazione Ananke, approfondisce: “Quando l’immagine che una persona ha di sé entra in conflitto con il corpo reale o idealizzato, possono insorgere sentimenti di inadeguatezza e perdita di autostima. Nei disturbi alimentari, il corpo può diventare terreno di battaglia, con vissuti radicati difficili da modificare. La Terapia dello specchio aiuta a ritrovare una consapevolezza corporea più profonda, andando oltre il giudizio estetico e favorendo un’identità corporea più autentica”. Secondo Raggi, il corpo è visibile, osservabile, espressivo: è soggetto allo sguardo altrui e al proprio, cambia nel tempo, è coinvolto nella costruzione dell’identità e nel riconoscimento di sé. Ma proprio queste caratteristiche, in chi soffre di disturbi alimentari, si trasformano in fonti di intensa angoscia e instabilità emotiva.

Tutto sul metodo: in cosa consiste

Il metodo consiste in una esposizione graduale e guidata allo specchio, senza filtri o distorsioni, durante la quale il paziente è invitato a descrivere il proprio corpo in modo neutro, evitando valutazioni estetiche. “In questo processo – spiega Laura Dalla Ragione, direttore scientifico della Rete DCA Usl 1 dell’Umbria – il soggetto impara a osservare le singole parti del corpo per come sono e per la loro funzione, riconoscendone i confini e integrandole nell’insieme.”

Pur non essendo sempre risolutiva, la Terapia dello Specchio permette di affrontare le emozioni che emergono, aiutando i pazienti a ridurne l’impatto patologico. “L’obiettivo – conclude Mattioli – è insegnare a non giudicarsi con severità, ma ad avvicinarsi con uno sguardo più gentile e costruttivo verso sé stessi. Questo tipo di lavoro, fondato su basi cliniche solide e contributi di vari modelli psicologici, rappresenta un prezioso strumento per chi è alla ricerca di un nuovo equilibrio con la propria immagine corporea”.

Foto: Pixabay

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