Per il recupero terapeutico di ragazzi e preadolescenti soggetti a disagio giovanile, dipendenza da web e violenza online è nata una nuova struttura promossa dalla fondazione milanese intitolata a Carolina Picchio
di M.V.

A Milano c’è un posto speciale per il benessere dei giovani a pochi passi dalla stazione centrale: un Centro polifunzionale moderno e colorato, in cui abitano assieme sport, arte, dialogo e incontro. È il Centro Re.Te. di Fondazione Carolina, dedicato al recupero terapeutico disagi giovanili. L’organizzazione è intitolata alla 14enne Carolina Picchio, prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia. Su iniziativa del padre Paolo, la Fondazione vuole essere un supporto alle famiglie contro i pericoli online: opera affinché bambine e bambini possano approcciarsi al web in tutta sicurezza, felici di sperimentare uno strumento che possano controllare e senza dipendere da esso.
Vivere il tempo della crescita
Centro Re.Te., in collaborazione con gli educatori professionali di Pepita, propone terapia e laboratori ma anche percorsi per la messa alla prova per tutti quei ragazzi e preadolescenti che si sono persi. Infatti la struttura nasce con lo spirito di dare ai giovani ascolto, inteso come accoglienza e comprensione ma anche coinvolgimento ed emozione. Istanze che meritavano di avere un luogo di destinazione in cui ritrovarsi e tornare a vivere pienamente il tempo della crescita, della scoperta di sé e degli altri. Sono infatti presupposti fondamentali per costruire rispetto, fiducia, empatia e resilienza e fiducia.

Prendersi cura delle nuove generazioni
I più giovani trascorrono dalle otto alle dieci ore al giorno online e Ivano Zoppi, segretario generale di Fondazione Carolina, rilancia il concetto di prendersi cura delle nuove generazioni: “Quando si parla di emozioni, non c’è nulla di virtuale. Poco importa se nel mondo digitale o in quello fisico, le fragilità delle ragazze e dei ragazzi meritano di essere accolte, ascoltate e risolte con il supporto di esperti e l’aiuto di educatori professionisti”.
I rischi online
Preadolescenti e giovani tra gli 11 e i 19 anni trascorrono due mesi all’anno sul web. Milioni di ragazzi sempre più connessi, ma al contempo sempre più soli, esposti ai rischi di una navigazione distorta e inconsapevole. Senza il necessario accompagnamento di un adulto, senza limiti o regole condivise. “Una colpevole assenza educativa – prosegue Zoppi – figlia della scarsa percezione sul ruolo di social e chat nella vita reale dei nostri figli”.
Pronto intervento cyber
Prima che sugli schermi il cyberbullismo è vissuto sulla pelle. Ma non è l’unico malessere: alienazione, omologazione, polarizzazione e dipendenze. Ancora ansia, depressione e ritiro sociale sono fenomeni che Fondazione Carolina studia e gestisce da tempo grazie al suo Pronto intervento cyber. A disposizione delle famiglie, della scuola e degli educatori un’equipe multidisciplinare con esperti in ambito psicologico, clinico, giuridico e comunicativo. Negli ultimi 2 anni scolastici il servizio, denominato Rescue Team, ha gestito 278 casi in tutto il territorio nazionale.
Supporto alle vittime di violenza online
Un’esperienza fondamentale, non solo in termini di supporto, ma anche di know how, capace d’individuare nuovi modelli d’intervento e di comprendere direttamente dai ragazzi un elemento chiave per garantire il supporto alle vittime di violenza online, ma anche il recupero degli autori di condotte negative: l’ascolto. “Ogni anno incontriamo 90mila ragazze e ragazzi in tutta Italia con interventi e azioni formative nelle scuole, ma anche negli oratori, nelle associazioni sportive e in tutti i luoghi abitati dai ragazzi. Giovani e giovanissimi che sanno più e meglio di noi adulti cosa sia il cyberbullismo, perché lo vivono quotidianamente”, aggiunge Ivano Zoppi.
La persona, non il paziente
I casi arrivano dal servizio sanitario nazionale, dalle reti di prossimità, territoriali e scolastiche. Il centro, nella fase di start up, ha gestito 35 casi di preadolescenti, adolescenti e giovani adulti in situazione di disagio e fragilità, adottando un approccio in grado di agire pure sui sintomi, prima che il disagio possa sfociare in patologia.
La struttura milanese è studiata per essere accogliente e mettere ragazze e ragazzi al centro. Qui, tramite un lavoro attento e personalizzato, professionisti dedicati accompagnano i giovani in un percorso di crescita personale. Le loro abilità vengono valorizzate, i loro valori allenati: qui ci si sente persone, non pazienti.
Info: Centro Re.Te. c/o Fondazione Carolina – Viale Sondrio, 7 – 20124 MILANO – cell 329.8019584 – rete@fondazionecarolina.org
Foto: Pixabay
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