Prima la notizia dell’aumento delle indennità spettanti ai genitori, ora una maggiore facilità per l’accesso online al congedo di paternità e maternità
di M.V.
Ci sono gradite novità in tema di congedo parentale. Dopo l’aumento delle indennità, che con l’ultima legge di bilancio passano dal precedente 60 all’80 per cento della retribuzione, è stato aggiornato il servizio online “Domande di maternità e paternità”. L’aggiornamento riguarda l’inserimento della funzione “Consulta contatori congedo parentale”, di modo che cittadini e Contact Center multicanale possando consultare i congedi parentali richiesti.
I vantaggi della pianificazione
Per una famiglia è necessario pianificare al meglio il periodo di congedo parentale, cioè del diritto all’astensione dal lavoro per la cura dei figli fruibile nell’arco temporale di 12 anni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.
La nuova funzionalità consente di consultare le proprie richieste di congedo parentale relative a nascite o adozioni/affidamenti avvenuti negli ultimi 12 anni. Per ogni figlio nato o adottato/affidato, ciascun genitore può consultare le seguenti informazioni: totale congedo parentale; totale congedo parentale accolto con indennità e totale congedo parentale accolto senza indennità. Il dettaglio dei periodi di congedo parentale indennizzati favorisce una pianificazione anche della fruizione dei periodi di congedo indennizzabili (tre mesi) che possono essere fruiti in modalità ripartita fra gli stessi.
Il nuovo servizio di consultazione si pone perciò l’obiettivo di facilitare ai genitori il computo dei periodi di congedo parentale per i quali è stata presentata domanda di indennità all’Inps. I genitori, tramite la visualizzazione dei periodi richiesti all’Istituto (in mesi, giorni e persino ore) potranno organizzarsi al meglio nella fruizione del periodo che ancora spetta loro nei consueti limiti individuali e di coppia.
Informazioni pratiche
Sul dato totale espresso dal contatore, l’Inps precisa che considera solamente i periodi di congedo parentale “accolti” e non anche i periodi “in lavorazione”. Il pulsante “Mostra filtri” consente applicare dei filtri alla lista, mentre tramite il pulsante presente nella colonna “Azioni” è possibile visualizzare le informazioni relative alla domanda trasmessa attraverso i canali telematici.
L’istituto ricorda, inoltre, che il limite di coppia (10 mesi elevabili a 11 mesi) è minore della somma dei limiti individuali, pari a sei mesi per la madre più sei/sette mesi per il padre (12/13 mesi). Di conseguenza il raggiungimento del limite individuale da parte di uno dei due genitori, impedisce all’altro genitore di raggiungere il proprio limite individuale. Per fare un esempio, qualora il padre fruisca di sette mesi di congedo parentale, la madre potrà fruire solo di quattro mesi, essendo il limite di coppia 11 mesi.
Naturalmente la procedura non mostra risultati quando cessa il diritto, quindi se il genitore richiedente ha figli che abbiano compiuto 12 anni o minori adottati/affidati per i quali siano trascorsi più di 12 anni dall’ingresso in famiglia (o abbiano compiuto la maggiore età).
Foto: Pixabay
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