Genitori divisi, le difficoltà e dove il legislatore può intervenire secondo i Padri separati

Nella nuova legge di bilancio sembra esserci maggiore attenzione anche per i genitori separati o divorziati. La situazione è però complessa, come spiegano a Mamme Magazine i vertici dell’associazione Padri separati Aps

di Manuela Vacca

 

In Italia aumenta la presenza dei nuclei monoparentali e i monogenitori si trovano spesso in condizioni di maggiore difficoltà. Si assiste a molte trasformazioni familiari e cambiamenti, nuove unioni e ricerca di sicurezza. Secondo l’Istat, inoltre, la crescita dei padri single è più marcata (nel decennio +18 per cento rispetto al +14 per cento delle madri). Si affrontano difficoltà di vario tipo, di tipo psicologico come economico. Tra chi sta al fianco delle famiglie separate dal 1989 si distingue Padri separati Aps.

Ernesto Emanule, fondatore e presidente associazione Papa-Separati Aps

A servizio di oltre 10mila persone

L’associazione, che sostiene tutti quei genitori separati che vogliono vivere la propria paternità e maternità con maggiore consapevolezza e partecipazione, è punto di riferimento per chi affronta problemi di carattere psicologico, pedagogico e legale. “Nel corso degli anni abbiamo raggiunto più di 10mila persone“, racconta sul lavoro portato avanti  a Mamme Magazine il fondatore e presidente Ernesto Emanuele insieme al vice presidente Nicola Saluzzi,

Il telefono sos separati è in funzione 24 ore su 24. Precisano: “Vista la lunga storia della nostra associazione, il contatto avviene spesso con il passaparola a cui si aggiunge il sito internet, ma molto interessante dal punto di vista sociologico, sono le chiamate che ci arrivano attraverso il numero dedicato operativo anche a Ferragosto e Natale: sono circa 300 all’anno”.

I dati in Italia sono in aumento considerando che, matrimonio a parte, si assiste alla crescita delle convivenze e vanno considerati anche i nuovi legami che si spezzano. L’associazione stima almeno 4,5 milioni e mezzo di separati. Sarebbe meglio, secondo l’associazione, usare l’espressione “conflitto genitorale” e non coniugale. Papà separati Aps è impegnata su vari fronti a partire dall’accoglienza e dall’orientamento fino al sostegno. Sono quindi diverse le iniziative organizzate e si insiste sia sul piano della formazione che su quello della promozione culturale.

Il diritto dei figli a stare lo stesso tempo con tutti e due i genitori

Nicola Saluzzi, vicepresidente Papà separati Aps

Al primo punto del manifesto associativo è posto il diritto dei figli a trascorrere tempi uguali con entrambi i genitori.  Ecco che sabato 8 novembre, dalle 14,30 alle 17,30, l’associazione è impegnata con il vice presidente Nicola Saluzzi nell’incontro “Bigenitorialità: il diritto dei figli nella separazione genitoriale“, in programma nella Sala Mauri del Comune di Lentate sul Seveso (nella provincia di Monza e della Brianza). Intervengono Carlo Piazza (avvocato cassazionista, presidente distrettuale Varese Como Pavia Associazione familiaristi italiani), Alessandra Cova (psicologa clinica e giuridica) e Massimo D’Amelio (consulente di servizio sociale e psicologo jr, mediatore familiare). Seguiranno le testimonianze e il dibattito aperto al pubblico.

I bisogni che manifestano i genitori separati sono molteplici. Ci sono alcune specificità proprie dei papà. “La richiesta di aiuto significa vivere un’emergenza, a volte della casa, a volte di non saper affrontare le minacce e le violenze verbali e fisiche che i padri subiscono dalle partner in presenza dei figli. Un fenomeno che sembra stridere rispetto alla corrente narrazione che l’uomo è forte e quindi potenzialmente violento. Per amore dei figli – tengono a precisare Emanuele e Saluzzi – i papà non denunciano ma quando prevale l’angoscia e si supera la soglia di tolleranza, allora l’associazione risulta l’ancora di salvezza”. Nell’organizzazione si attiva, quindi, una fase di ascolto per raccogliere le diverse istanze.

Quali sono le maggiori richieste da parte dei padri separati?

“I separati che si presentano hanno il bisogno di esternare la difficoltà sia psicologica che economica nel gestire la separazione. Il problema che emerge con maggiore forza è il fatto di non poter vedere, cioè frequentare, i figli. Proprio per la natura dell’associazione di auto-mutuo-aiuto, la condivisione dei problemi dà la forza per affrontare i problemi; da questo punto di vista per noi è importante fare cultura sul tema. Durante le riunioni di accoglienza conta molto la fase dell’ascolto, stare vicino, comprendere, aiutare, ma non nella veste di complice, anche se nella maggior parte dei casi i padri sono davvero vittime non solo delle false accuse che purtroppo i media non rivelano, ma del sistema nel suo insieme”.

Nella prossima Legge di bilancio si prevede un sostegno abitativo per i genitori separati o divorziati non assegnatari dell’abitazione e con figli fino a 21 anni di età, costretti a trovare un nuovo alloggio pur dovendo contribuire al mantenimento dei figli. Ovviamente le modalità di erogazione sono ancora da definire ma, come associazione Papà separati, credete che quest’azione risolutiva sarà un punto di svolta?

“È positivo che il legislatore consideri la categoria dei separati nella legge di bilancio, soprattutto per la questione abitativa, ma se anche andasse in porto, questa erogazione sarebbe una misura assolutamente insufficiente quanto inadeguata ai bisogni: un’elemosina che non solo non risolve ma neppure accenna a dare sollievo ai separati che come si legge ormai da anni, rappresentano la categoria sociale più esposta a cadere in povertà (se non lo sono già)”.

Ci sono novità anche per i congedi parentali, protratti fino ai 14 anni di età del figlio. Questa estensione porterà secondo voi dei benefici nell’organizzazione del lavoro con i tempi della genitorialità?

“I congedi parentali sono un’ottima cosa, purtroppo la misura è una goccia nell’oceano dei bisogni dei separati, non crediamo porti a benefici oggettivi e sostanziali.

Dal vostro punto di vista quali sono allora gli interventi che il legislatore deve ancora attuare per sostenere concretamente i padri separati?

“La nostra associazione all’inizio di quest’anno ha promosso, insieme ad altre realtà associative, una proposta di legge di iniziativa popolare che speriamo di poter riprendere visto che la raccolta delle firme non è stata sufficiente per poterla discutere in Parlamento. La nostra proposta affronta tra gli altri temi proprio la formazione degli operatori a partire dagli assistenti sociali sino ai magistrati, che spesso non hanno la necessaria preparazione e, molte volte,  la sensibilità per emettere sentenze su un tema così delicato. La sofferenza del papà che si separa si riverbera sui figli che ne subiscono il trauma per tutta la vita. La ricaduta si evidenzia nel comportamento, nella difficoltà nell’apprendimento, nelle malattie psicosomatiche. Il legislatore deve mettere in condizionni il magistrato che emette la sentenza di essere formato adeguatamente, specificamente sul diritto di famiglia”.

Foto: Pixabay

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