Disabilità, la Lombardia investe sull’inclusione sociolavorativa: 15 milioni per il nuovo bando

Dopo il successo dell’edizione 2023/2024, è stato approvato un nuovo finanziamento per le annualità 2026/2028. L’assessore Lucchini: “Offriremo ancor maggior continuità”

 

Prosegue costante l’impegno della Regione Lombardia verso la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Così dopo il successo dell’edizione 2023/2024, con ben 57 progetti finanziati, la Giunta lombarda aveva aperto, a settembre, un nuovo bando, dedicato alle annualità 2026/2028. Il bando è stato proposto dall’assessore alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, portando la Regione ad un investimento importante sul tema.

Regione Lombardia, 15 milioni di euro in dote al nuovo bando

Grazie alle risorse del Programma Regionale Fse+ 2021-2027, la Regione Lombardia ha finanziato il nuovo bando di ben 15 milioni di euro in dotazione. “Abbiamo rinnovato una misura – le parole dell’assessore Lucchini – che si estende sul prossimo triennio 2026-2028. Offriremo ancor maggior continuità e una più efficace programmazione agli operatori”.

Disabilità, il bando ha rafforzato integrazione e inclusione

Il bando ha finanziato progetti integrati, territoriali e su base comunitaria volti a rafforzare l’integrazione e l’inclusione tra le politiche attive del lavoro, dirette alle persone con disabilità e volti. Si promuove la modernizzazione di queste politiche e delle misure per accrescerne l’occupabilità, l’occupazione e la partecipazione sociale, favorendo così l’accesso alle persone con disabilità al mondo del lavoro. Persone che si ritrovano a rischio di esclusione dalle opportunità di partecipazione attiva alla vita di comunità. Il nuovo bando ha coinvolto per la prima volta anche le persone con disabilità acquisite a causa di un trauma o per malattie degenerative. Per loro è stata dedicata una linea di intervento per l’acquisizione di nuove abilità e strategie funzionali che faciliteranno l’inserimento, o il reinserimento, nel contesto socio-lavorativo.

Lucchini: “Presa in carico multidisciplinare, valorizzeremo talenti e attitudini”

Entusiasta l’assessore Lucchini, che ha presentato così il lavoro e i benefici portati dal bando: “Grazie al nostro consueto modello operativo, che valorizza il welfare territoriale, e nel solco della ‘Riforma della disabilità’, offriamo una presa in carico multidisciplinare. Innovando e personalizzando le misure di intervento sempre più attenti alla cooperazione tra pubblico e privato. E sempre più consapevoli della necessità di valorizzare talenti e attitudini. Degli importanti risultati – ha spiegato Lucchini – arriveranno grazie al bando della precedente edizione, che ha permesso di concretizzare 57 progetti regionali. Si sono potuti nuovamente finanziare progetti capaci di trasmettere competenze e valore. E per la prima volta, sono state coinvolte anche le persone con disabilità acquisite a causa di un trauma o per malattie degenerative. Tutti i percorsi – conclude – sono stati realizzati dagli Enti beneficiari in partenariato tra loro per promuovere un’autentica alleanza sociale tra Terzo settore ed Enti locali, Servizi di formazione e autonomia, Istituti professionali e Centri socio educativi”.

Bando disabilità: beneficiari, enti coinvolti e i progetti

I destinatari degli interventi finanziati dal bando sono adolescenti, giovani o adulti (di età compresa tra i 16 e i 64 anni) con disabilità fisica, intellettiva, psichica e sensoriale, residenti o domiciliati in Lombardia e che si trovino in una situazione di disoccupazione, in cerca di occupazione ma anche occupati e studenti frequentanti gli ultimi anni del percorso di istruzione. Gli interventi sono stati invece realizzati da partenariati composti da almeno tre enti che assumono la qualifica di beneficiari, con la presenza obbligatoria di almeno un ente pubblico territoriale.

Tra questi rientrano gli enti del Terzo settore iscritti al RUNTS, cooperative sociali di tipo A e B, enti pubblici, enti gestori pubblici e privati di UdO sociali nell’area disabilità, operatori pubblici e privati in possesso di accreditamento per l’erogazione dei servizi al lavoro o iscritti all’Albo regionale dei servizi di istruzione e formazione. E ancora istituzioni formative accreditate nella Sezione “A” dell’Albo regionale, Istituti professionali di Stato, istituzioni scolastiche e gli Enti formativi accreditati capofila di ATS. I progetti realizzati seguiranno quattro linee di intervento, tra laboratori per le abilità e la partecipazione attiva, percorsi di orientamento, ecosistemi per l’inclusione attiva e percorsi per la presa in carico di persone con disabilità, e avranno una durata minima di 36 mesi.

Foto: Pixabay

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