Libri, un viaggio alla scoperta delle meraviglie d’Italia

Cosa significa viaggiare prima dei 16 anni? Ne parla il nuovo libro di Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del comune di Milano

di Alessia Dalla Riva

 

Provate a immaginare di fare un viaggio e di partire dal Castello Sforzesco di Milano per salire sulle vette delle Dolomiti, fare un salto in Piazza Maggiore a Bologna, visitare Firenze e proseguire verso Roma, Napoli, Matera…

“Negli occhi la bellezza. 16 esperienze tra arte e natura da vivere prima dei 16 anni” è il secondo libro di Tommaso Sacchi, assessore alla cultura della Città di Milano, che propone ai giovani un viaggio alla scoperta delle meraviglie d’Italia attraverso un itinerario originale fatto di ascolto, incontri, paesaggi e assaggi in 16 tappe, tra Nord e Sud Italia, nei luoghi del nostro Paese diventati Patrimonio dell’UNESCO.

Il viaggio è qui inteso come un’esperienza che aiuta, che interroga e che risponde. “Viaggiare vuol dire conoscere altro e significa vivere un’esperienza che ti apre gli occhi sul mondo, sulla pluralità e sulla diversità delle culture. Il viaggio è la prima pietra del cambiamento di pensiero, di un approccio più profondo, più curioso, più attento al mondo. In una società digitale, vorace, veloce, iper stimolata da informazioni e messaggi, da telefoni e computer, viaggiare rimane sicuramente una delle esperienze analogiche più importanti della nostra esistenza e quindi, se dovete fare un capriccio, fatelo per viaggiare” afferma Tommaso Sacchi.

Si apre un dialogo

Il racconto è anche un tuffo nella storia d’Italia per scoprirne il valore contemporaneo e un invito alla crescita e alla consapevolezza attraverso un linguaggio semplice e immediato che crea una connessione istantanea. “Oggi c’è la tendenza ad avere un tono paternalistico nei confronti dei ragazzi e il libro nasce come un piccolissimo tassello del racconto intorno al tema del rapporto tra generazioni, con l’intento di mettersi alla pari, immaginando di avere davanti un ragazzo e una ragazza di quell’età a cui raccontare quali sono i viaggi che ti hanno cambiato la vita, quali sono i momenti, i luoghi, gli incontri, gli spazi e i monumenti che ti hanno cambiato le prospettive. Il viaggio in Italia è un pretesto per mettermi in dialogo con una generazione poco ascoltata, poco capita che invece ha tantissimo da dire” dichiara l’autore.

Un libro insomma che vuole essere anche una guida alle bellezze d’Italia, con una prospettiva orizzontale e non paternalistica rivolta ai giovani che diventano adulti. In occasione della serata di presentazione, alcuni brani tratti dal libro e letti dall’attore Lino Guanciale sono stati lo spunto del dialogo tra l’autore e la giornalista Monica Peruzzi per ripercorrere aneddoti familiari e ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza che hanno ispirato il libro.

I viaggi del cuore

“Mi è rimasto nel cuore un viaggio a Parigi che volle mia madre quando io avevo tra i 9 e i 10 anni, nel Natale tra il ‘92 e ’93. Avevo il terrore di essere letteralmente nauseato dal lungo viaggio che si prospettava e mia madre, divoratrice di libri, alla partenza mi regalò un libro e mi disse: “Prova a tenere la costanza, l’attenzione su questo libro, prova a non stufarti”. E fu allora in quel lasso di tempo, in quelle 10 ore tra una sosta e l’altra che imparai per la prima volta a leggere un libro praticamente per intero” ricorda Sacchi.

Scritto per la collana Ragazzi di Mondadori e illustrato da Elisa Macellari, il libro è stato presentato lo scorso 3 dicembre alla Fondazione Luigi Rovati di Milano, attiva in diversi campi, dall’archeologia alla storia dell’arte fino alle sperimentazioni delle espressioni artistiche, attraverso la produzione di eventi, mostre, incontri e confronti in aree multidisciplinari per realizzare e promuovere progetti propri e progetti condivisi in aree diverse del fare cultura con l’obiettivo di generare conoscenza, creatività e utilità sociale.

“Questa sera ospitiamo la presentazione di un libro che racconta le bellezze dell’Italia attraverso gli occhi di Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Milano. La Fondazione, nata tre anni fa con gli spazi museali, è anche un luogo molto frequentato per questo tipo di conversazioni e interventi che allargano lo specchio di quella che è la programmazione museale. Abbiamo rigenerato un palazzo all’interno del centro di Milano con l’intento di aprire una casa ai milanesi e questo tipo di incontri è fondamentale perché tutte le volte abbiamo dei pubblici completamente diversi, da incontri scientifici molto tecnici per arrivare alla presentazione di libri come stasera. La Fondazione ha questo scopo ultimo di missione nel sociale, cioè aprire le porte alle persone, avvicinarle in qualunque modo alla scoperta della nostra cultura” dichiara Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione Luigi Rovati.

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