Una serie di misure a sostegno delle famiglie, specialmente quelle più vulnerabili. In arrivo la scadenza per fare domanda per il bonus mamme
di Redazione Mamme Magazine
Al via la corsa ai bonus 2026, anno che inizia con una serie di agevolazioni economiche a sostegno delle famiglie italiane, specialmente quelle con redditi più bassi. Nella Manovra da circa 18 miliardi, sono previste conferme come novità: l’ampio ventaglio dei contributi copre diverse aree, con un pacchetto che include interventi per natalità, anziani, casa/bollette e servizi essenziali. Saranno introdotte agevolazioni specifiche su servizi che finora erano gestiti quasi esclusivamente a livello comunale, come la Tassa sui Rifiuti (Tari).
Le nascite e asili
Torna il bonus nuovi nati e il contributo di mille euro per ogni figlio nato nel corso dell’anno. Confermato anche il bonus asilo nido, destinato a coprire parzialmente o integralmente le spese di iscrizione e frequenza dei nidi. L’anno prossimo l’agevolazione fino a 3.600 euro in base all’Isee non riguarderà più solo gli asili nido pubblici e privati autorizzati ma anche i micronidi. Si tratta di quelli che accolgono bambine e bambini tra i 3 e i 36 mesi di età e concorrono con le famiglie alla loro cura, educazione e socializzazione.
Assegno unico figli
Sarà rivalutato e aumentato nel 2026 per l’effetto dell’inflazione l’importo, che varia in base all’Isee al momento della domanda, dell’Assegno unico per i figli a carico. Si tratta della misura per tutte le famiglie con figli fino a 21 anni oppure senza limiti d’età nel caso di figli portatori di disabilità.
Il bonus mamme: vicina la scadenza per le domande
In aumento il bonus mamme lavoratrici, che passerà dagli attuali 40 a 60 euro mensili, per incentivare la conciliazione tra lavoro e maternità. In questo caso, per fare domanda, si ha tempo sino al 9 dicembre (scopri come fare). La misura è esentasse: non concorre alla formazione del reddito.
Chi ne beneficia? Le madri con almeno due figli con contratto di lavoro, sia a tempo determinato che indeterminato, le libere professioniste e le lavoratrici autonome con un reddito Isee che non supera i 40mila euro annui. Il bonus rimane attivo fino al compimento del decimo anno di età del più piccolo. Nel caso in cui si hanno dai tre figli in su è valido fino al 18esimo anno del più giovane.
Le misure per la casa e il pacchetto energia
Rinnovato il sostegno per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici con lo sconto Irpef del 50 per cento per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici fino a 5mila euro di spesa applicabile in caso di interventi di ristrutturazione. Saranno confermati i principali bonus attivi, a partire dalla detrazione al 50 per cento per i lavori di ristrutturazione.
E confermati pure l’ecobonus e il sismabonus. Il primo serve ad aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici e perciò valido per interventi come l’installazione di pompe di calore, la sostituzione di infissi o lavori che abbiano a che fare con l’isolamento termico. Il secondo riguarda la detrazione fiscale finalizzate aincentivare interventi di ristrutturazione di edifici (o parti di essi) finalizzati all’adeguamento antisismico e alla messa sicurezza degli immobili. I vari bonus sociali per acqua, gas e luce verranno erogati in automatico a chi ha un Isee valido e trasmesso agli enti.
Novità per gli anziani
Si mira a un allentamento dei vincoli economici e un ampliamento della platea per la popolazione anziana. Il requisito economico a oggi vuole un Isee sociosanitario non superiore a 6mila euro. La avrebbe dovuto selezionare i casi di maggiore fragilità. Purtroppo nella pratica ha escluso gran parte degli anziani bisognosi di cure continuative.
La novità: bonus rifiuti
Arriva un sconto sui rifiuti del 25 per cento sulla tariffa per le utenze domestiche sarà applicato a chi rientra sotto la soglie Isee di 9.530 euro. Questo limite è esteso a quota 20mila euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico.
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