Vista e infanzia: perché la prevenzione nei primi anni di vita è decisiva

La salute visiva dei più piccoli è un tema cruciale ma ancora troppo spesso sottovalutato. Importante la prima visita entro i 3 anni.

di Angelica Amodei

 

La salute visiva dei più piccoli è un tema cruciale ma ancora troppo spesso sottovalutato. A confermarlo sono i dati emersi dall’Osservatorio Vista della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia, realizzato in collaborazione con Centro Studi Censis e Fondazione Bietti (IRCCS), il principale riferimento scientifico italiano in ambito oftalmologico.

Controlli sempre più diffusi, ma spesso troppo tardi

Il report delinea un quadro in chiaroscuro. Se da un lato cresce l’attenzione delle famiglie – l’80,7% dei genitori con figli minorenni ha effettuato almeno un controllo della vista – dall’altro emerge un problema significativo: solo il 41% effettua la prima visita entro i 3 anni, ovvero nel periodo più delicato per lo sviluppo visivo.

Il dato implica che quasi 6 bambini su 10 arrivano tardi al controllo, quando la capacità di recupero è più limitata e alcuni disturbi rischiano di diventare permanenti. La raccomandazione degli esperti è chiara: una visita oculistica completa entro i 3 anni, anche in assenza di segnali evidenti, può fare la differenza tra una correzione efficace e un disturbo che accompagnerà il bambino per tutta la vita. Fondamentale anche la protezione dai raggi UV, tramite l’uso di occhiali da sole certificati sin dai primi anni di età.

Il parere dell’esperta: la dottoressa Marika Dello Strologo

Nel report trova spazio anche l’intervento della dott.ssa Marika Dello Strologo, Ospedale Buzzi di Milano, che ricostruisce le tappe fondamentali dei controlli nei primi anni di vita e i segnali che un genitore non dovrebbe ignorare.

L’esperta sottolinea come i primi mesi e i primi tre anni rappresentino una finestra critica per la diagnosi precoce e richiama l’attenzione sulla collaborazione tra genitori, pediatra e oculista come elemento essenziale nella prevenzione dei disturbi visivi infantili, in un contesto in cui la miopia sta crescendo in modo considerevole.

Le principali patologie visive dell’infanzia

Il report segnala l’incidenza di diverse condizioni oftalmologiche che, se non individuate per tempo, possono compromettere lo sviluppo visivo:

Retinopatia del prematuro (ROP):
riguarda fino al 40% dei neonati molto prematuri; nella forma grave 15–20%.

Cataratta congenita: 3 casi ogni 10.000 bambini, con coinvolgimento bilaterale nel 66%.

Glaucoma congenito: 1 caso ogni 10.000, bilaterale nel 75%.

Retinoblastoma: 1 caso ogni 15.000; è il tumore oculare pediatrico più frequente.

Strabismo: interessa il 3–5% dei bambini.

Ambliopia: 1,5–6% dei piccoli, ed è trattabile solo con diagnosi precoce.

Miopia in forte aumento: interessa il 70–80% degli adolescenti asiatici e quasi il 40% dei caucasici.

Foto: Pixabay

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