Violenza contro le donne: i numeri in Italia, più a rischio le giovanissime

I dati dell’Istat mostrano che c’è stata almeno una violenza fisica o sessuale sul 31,9 per cento delle donne di 16-75 anni: circa 6 milioni e 400mila donne sono state vittime di almeno una violenza fisica o sessuale a partire dai 16 anni di età: il 18,8 per cento (circa 3 milioni e 764mila) ha subito violenze fisiche e il 23,4 per cento violenze sessuali

di Manuela Vacca

 

L’attualità lascia sgomenti. E il fronte della violenza online si fa sempre più allarmante. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2025 deve  quindi richiamare l’attenzione, oltre che sulle violenze fisiche e sessuali, anche sui temi delle molestie digitali, della diffusione non consensuale di immagini e naturalmente – insegna il caso di siti come “Mia moglie” – dei deepfake generati con l’intelligenza artificiale.

Verso una maggiore consapevolezza

I numeri restano inquietanti e dicono che le giovanissime (16-24 anni) sono più a rischio. Negli ultimi cinque anni, le donne nubili sono le più esposte al rischio di subire violenza. Nel complesso, sia tra le più giovani sia tra le studentesse, si osserva una maggiore vulnerabilità rispetto alle forme di violenza sessuale, provenienti tanto dall’ambito della coppia quanto da contesti esterni.

Rimangono stabili i comportamenti di denuncia: per l’Istat la percentuale di chi ha denunciato la violenza subita da parte dei partner o ex partner negli ultimi cinque anni è pari al 10,5 per cento. Ma si avverte una maggiore consapevolezza per la crescita delle vittime che considerano un reato quanto hanno subito e di quelle che chiedono aiuto ai Centri antiviolenza e i servizi specializzati, specialmente per le violenze subite da parte dei partner. Si registra una diminuzione delle esperienze di violenza subite dal partner attuale, sia di natura fisica e sessuale sia psicologica che economica.

Quanta violenza? Almeno una volta nella vita per 6 milioni e 400mila di italiane

L’Istat è all’opera per la nuova Indagine sulla violenza contro le donne. Circa 17.500 persone tra i 16 e i 75 anni sono state intervistate telefonicamente tra marzo e agosto 2025 (ai fini dei confronti con i dati della precedente indagine del 2014, alcuni dati presentati fanno riferimento alla fascia di età 16-70 anni). Dal primo report emergono le stime preliminari desunte dalla rilevazione in corso, mentre i risultati complessivi verranno divulgati nel 2026, al compimento delle interviste sulle donne straniere.

Risultano che circa 6 milioni e 400mila donne italiane (il 31,9 per cento) hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita (a partire dai 16 anni di età). Sono violenze fisiche per il 18,8 per cento: dalle minacce ai tentativi di strangolamento o soffocamento. Per quelle sessuali la percentuale è pari al 23,4 per cento. Nel caso delle violenze sessuali, a subire stupri o tentati stupri sono il 5,7 per cento delle donne.

Non solo sconosciuti

Nel corso della vita c’è stata violenza fisica o minaccia da parte di parenti, amici, colleghi, conoscenti o sconosciuti per circa 2 milioni 441mila donne. E circa 4milioni 174mila ha subito anche almeno una forma di violenza sessuale, Tra queste le molestie fisiche di natura sessuale sono più di 3milioni 800mila, ricevute dal 19,2 per cento delle donne. Invece stupri e tentativi di stupro, circa 705.500, hanno interessanto il 3,5 per cento delle donne.

La coppia e gli ex partner

La coppia non è rifugio sicuro per tutte: 323.530 donne vivono situazioni legate ai maltrattamenti fisici (il 2,2 per cento delle donne attualmente con un partner), 146.271 alle violenze sessuali (l’1 per cento) e precisamente violenze carnali (anche tentate) in quasi 39mila casi. Il 6,6 per cento delle vittime hanno subito la violenza sia nella coppia sia da parte di altri uomini e circa un terzo ha subito sia violenze fisiche che sessuali.

Poi c’è l’ex: circa 1 milione 720mila donne hanno subito violenza fisica da parte del precedente partner (15,9 per cento), in particolare si tratta quasi 950mila violenze sessuali (pari all’8,7 per cento delle donne che hanno avuto partner in passato). Va precisato che per violenza da un ex partner si considera sia quella esercitata durante la relazione di coppia sia quella compiuta dopo la fine della relazione di coppia. Ma, nella maggior parte dei casi (84,1 pere cento) le violenze degli ex partner si sono verificate durante la relazione di coppia.

Tornando al discorso di una maggiore consapevolezza, si deve evidenziare che le donne che avevano un partner violento al momento dell’intervista, in quasi la metà dei casi (45,9 per cento) lo hanno lasciato proprio a causa delle violenze subìte, mentre per un altro 26,3 per cento la violenza è stata solo una delle motivazioni della separazione.

Maggiore rischio per le giovanissime, specie nella coppia

Dal confronto con i numeri del 2025 con quelli del 2014, appare un aumento significativo delle violenze subite dalle giovanissime (donne di 16-24 anni), che passano dal 28,4 al 37,6 per cento, mentre si registra una diminuzione o stabilità nelle altre classi di età. L’incremento riguarda in particolare le violenze di natura sessuale, passate dal 17,7 al 30,8 per cento, mentre le violenze fisiche mostrano variazioni più contenute. Andamenti simili si riscontrano anche per le studentesse.

Sono le nubili ad essere più esposte al rischio di subire violenza (22,4 per cento): circa il doppio le nubili che subiscono la violenza sia dai partner (7,9 rispetto al 3,9 per cento del valore medio, calcolato sulle donne con partner attuale o precedente) sia dai non partner (19,1 contro 8,7 per cento). A seguire le separate o divorziate (10,3 per cento) che, pur con tassi inferiori rispetto al 2014, subiscono livelli più elevati di violenze da parte dei partner (5,7, a fronte di una media del 3,9 per cento). Al contrario subiscono meno violenze da uomini non partner (5,6 contro 8,7 per cento della media), confermando la maggiore esposizione alla violenza all’interno della relazione di coppia.

Il caso delle studentesse

Da segnalare che percentuali più alte della media si riscontrano per le studentesse (36,2 per cento) e le donne più giovani di 16-24 anni (37,6 per cento) e 25-34 anni. Lo stesso avviene anche per le laureate (13,9 per cento) e le diplomate (12,2 per cento). La percentuale di violenza negli ultimi cinque anni arriva a 41,7 per cento tra le laureate di 25-34enni mentre fra le diplomate di 16-24enni raggiunge il 48 per cento. La prevalenza tra le donne con titolo di studio elevato è inoltre legata alla maggiore vittimizzazione di queste donne da parte di autori non partner (10,8 contro 8,7 per cento della media da non partner), mentre la differenza tra titoli di studio non emerge per le violenze subite nella coppia. Nel complesso, sia tra le più giovani sia tra le studentesse, si osserva una maggiore vulnerabilità rispetto alle forme di violenza sessuale, provenienti tanto dall’ambito della coppia quanto da contesti esterni.

Foto: Pixaday

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