Famiglie, in arrivo investimenti per 1,6 miliardi

Nella nuova legge di bilancio nuovi sostegni per famiglia e natalità

di Redazione Mamme Magazine

 

Più attenzione al sostegno della famiglia e della natalità nella legge di bilancio 2026 da 18,7 miliardi di euro. Sono impegnati per questa destinazione 1,6 miliardi, tra bonus mamme lavoratrici rafforzato, congedo parentale, nuovo sistema di detrazioni fiscali e un aiuto ai genitori separati.

Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, sottolinea: “Con 1,6 miliardi di nuovi investimenti, che addirittura superano quelli già molto consistenti delle ultime tre finanziarie, e con un pacchetto di misure fortemente orientate al sostegno e alla conciliazione, la nuova legge di bilancio conferma la grande attenzione del governo Meloni per la famiglia e la natalità”.

Sostegno alle madri lavoratrici

E prosegue: “Ancora una volta non si tratta di interventi spot, ma di politiche che rispondono a scelte coraggiose e a una visione chiara. Abbiamo previsto infatti un forte investimento per la revisione dell’Isee; l’aumento del 50 per cento del contributo per le lavoratrici madri a cui si aggiunge, oltre alla conferma della decontribuzione per le lavoratrici con tre o più figli, una decontribuzione per i datori di lavoro che le assumono; misure per i care giver; la stabilizzazione del finanziamento per i centri estivi con 60 milioni l’anno che d’ora in poi saranno strutturali, aiutando così i Comuni nella programmazione di queste attività così importanti per i bambini e i ragazzi e per i loro genitori”.

Conciliazione famiglia-lavoro

La ministra Roccella parla delle altre misure previste: “C’è poi nella legge di bilancio un importante pacchetto di misure per la conciliazione famiglia-lavoro. Oltre a confermare l’aumento dal 30 all’80 per cento della retribuzione per tre mesi di congedo parentale, infatti, abbiamo innalzato dai 12 ai 14 anni il limite di età dei figli per usufruirne. Per quanto riguarda i congedi per la malattia dei figli, ne abbiamo raddoppiato la durata, portandola da 5 a 10 giorni, e spostato da 8 a 14 anni la soglia di età. Abbiamo previsto incentivi, tramite esonero contributivo, per la trasformazione da full time a part time del contratto per le lavoratrici e i lavoratori con almeno tre figli che lo desiderano”.

Ci sono gli aspetti dl ritrono al lavoro dopo la nascita di un figlio: “Abbiamo inoltre rafforzato il contratto a termine a favore della genitorialità, prevedendo un’agevolazione contributiva per le aziende che assumono un collaboratore per sostituire le lavoratrici assenti per maternità, così prolungando il periodo di affiancamento al ritorno al lavoro fino al primo anno di vita del bambino. A tutto questo – conclude – si aggiungono ovviamente i provvedimenti per le famiglie più fragili e in difficoltà, che completano un quadro poderoso a conferma di una visione politica che mira a custodire il presente e a costruire il futuro”.

Foto: Pixabay

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