I numeri di casi di morbillo in Italia non sono rassicuranti. E il 49,3 per cento ha un’età compresa tra 15 e 39 anni ma sono peggiori i dati nella fascia età 0-4 anni. Uno studio stima che quasi un italiano su dieci sia suscettibile al morbillo
di Redazione Mamme Magazine
Ben 12 casi di morbillo solo ad agosto e un totale, da gennaio 2025, di 432 casi: sono i dati dell’ultimo bollettino della sorveglianza. Sulle segnalazioni di casi del 2025 risultano importati 58 (13,4 per cento) e 23 sono casi correlati a casi importati.
È pari a 31 anni l’età mediana dei casi segnalati (range: 0 – 71 anni). Il 49,3 per cento ha un’età compresa tra 15 e 39 anni e un ulteriore 26,6 per cento ha 40 anni o più. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (53,0 casi per milione). Sono stati segnalati 21 casi in bambini sotto l’anno di età (incidenza 56,4 casi per milione).
Le regioni: incidenza maggiore in Calabria
Venti Regioni/PPAA hanno segnalato casi nel 2025, ma più della metà (278/432; 64,4%) è stata segnalata da sole cinque Regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia). L’incidenza più elevata è stata osservata in Calabria (33,6/milione abitanti) seguita dalle Marche (21,3/milione), dalla P.A. di Bolzano (19,5/milione) e dalla Sicilia (19,1/milione). A livello nazionale, l’incidenza nel periodo è stata pari a 11,0 casi per milione di abitanti.
“Il principale contesto di trasmissione rimane quello familiare seguito da ambienti sanitari e ospedalieri – riferiscono gli esperti -. Una quota non trascurabile dei casi è stata associata a viaggi internazionali. Si ricorda che il virus del morbillo è estremamente contagioso: il virus può persistere nell’aria e sulle superfici fino a due ore e una persona infetta può trasmetterlo già quattro giorni prima della comparsa dell’esantema. La vaccinazione è l’unico strumento efficace per proteggersi dal morbillo e dalle sue complicanze”.
Le vaccinazioni
Sempre in riferimento ai casi del 2025, lo stato vaccinale è noto per 408 dei 432 casi segnalati: 355 casi (87,0 per cento) erano non vaccinati al momento del contagio, 36 casi (8,8 per cento) erano vaccinati con una sola dose, 14 casi (3,4 per cento) erano vaccinati con due dosi. Per i rimanenti tre casi vaccinati (0,7 per cento), non è noto il numero di dosi ricevute.
I ricoveri in ospedale
Poi ha riportato almeno una complicanza circa un terzo dei casi (30,8 per cento). Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi (11,3 per cento dei casi totali) e polmonite (11,3 per cento). Sono stati segnalati tre casi di encefalite, rispettivamente in due adulti e in un preadolescente, tutti non vaccinati. Per il 53,5 per cento dei casi viene riportato un ricovero ospedaliero per morbillo, e per un ulteriore 14,4 per cento una visita in Pronto soccorso.
A rischio i giovani adulti
In Italia, la copertura per due dosi nei bambini di 5-6 anni di età è pari all’ 84,8 per cento (dati 2023), e nessuna Regione ha raggiunto la copertura del 95 per cento per la seconda dose.
Uno studio recente coordinato dall’Iss e dalla Fondazione Bruno Kessler pubblicato su The Lancet stima che quasi un italiano su dieci sia suscettibile al morbillo, cioè privo di protezione immunitaria contro il virus; i giovani adulti risultano particolarmente a rischio in molte regioni, anche dove le coperture pediatriche sono elevate.
Casi di rosolia
Da inizio gennaio a fine agosto, sono stati segnalati due casi possibili di rosolia, rispettivamente dalla Campania, in un adulto di 55 anni, con stato vaccinale non noto, e dalla Sardegna, in un adulto di 46 anni non vaccinato.
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