In nove domande e risposte l’esperta in nutrizione spiega a Mamme Magazine ne parla l’esperta in dieci domande e risposte cosa serve davvero al corpo di una neomamma
di Monica Giovacchini*
1. Perché nei primi mesi dopo il parto una dieta ipocalorica non è consigliabile?
Perché il corpo è ancora in piena attività metabolica, anche se il parto è avvenuto. Nei primi mesi dopo la nascita del bambino, l’organismo materno è impegnato in un’intensa fase di riparazione: i tessuti devono rigenerarsi, l’equilibrio ormonale va ripristinato, il sistema immunitario ha bisogno di sostegno e, se si allatta, il fabbisogno calorico aumenta in modo naturale. Una dieta troppo restrittiva in questa fase rischia di rallentare il recupero, aumentare il senso di stanchezza e, soprattutto, creare carenze che possono riflettersi sulla salute della mamma e, indirettamente, anche su quella del neonato.
2. Come cambia il metabolismo dopo la gravidanza?
Dopo il parto, il metabolismo non torna subito “come prima”, anzi: per diverse settimane, e in molti casi per mesi, rimane accelerato. Questo è particolarmente evidente nelle donne che allattano, poiché la produzione di latte comporta un dispendio calorico importante. Ma anche al di là dell’allattamento, il corpo continua a consumare energia per i processi di guarigione e adattamento. Imporre una dieta ipocalorica in questo contesto significa interferire con un meccanismo che è ancora attivo, rallentando il metabolismo e rendendo più difficile sia il dimagrimento che il recupero completo.
3. Quali sono le priorità nutrizionali nel periodo post-partum?
Le priorità sono molteplici, ma tutte ruotano intorno a un concetto centrale: sostenere il corpo nel suo lavoro di riparazione e di adattamento. Dopo il parto, è fondamentale garantire un adeguato apporto di proteine di alta qualità, che supportano il mantenimento della massa magra e la rigenerazione tissutale. Sono indispensabili anche i grassi buoni, come gli omega-3, utili per il sistema nervoso e per la regolazione dell’umore. I micronutrienti giocano un ruolo cruciale: ferro per combattere l’anemia, calcio per il sistema osseo, vitamina D per l’immunità, vitamine del gruppo B per il metabolismo energetico. Una dieta povera in questo momento può compromettere il benessere generale, rendere più difficile l’adattamento psicofisico e favorire l’instaurarsi di carenze anche a lungo termine.
4. Che ruolo ha l’allattamento nella gestione del fabbisogno energetico e nutrizionale?
L’allattamento è un’attività altamente dispendiosa dal punto di vista energetico. Ogni giorno, il corpo produce in media circa 750 ml di latte, un processo che richiede all’organismo materno circa 500 kcal in più rispetto al normale fabbisogno. Ma non si tratta solo di calorie: il latte materno è ricco di proteine, grassi, zuccheri, sali minerali e vitamine, tutti elementi che il corpo deve recuperare ogni giorno dalla dieta. Se l’alimentazione non è adeguata, il corpo materno attinge alle proprie riserve, aumentando il rischio di affaticamento, perdita di massa muscolare e impoverimento nutrizionale. Per questo, durante l’allattamento, è essenziale non solo mangiare di più, ma mangiare meglio.
5. Perché cercare di dimagrire subito dopo il parto può rivelarsi un errore?
Perché il corpo non è pronto. Dopo il parto, il fisico femminile ha bisogno di tempo per assestarsi: l’utero deve tornare alle dimensioni originali, gli organi devono riposizionarsi, i livelli ormonali devono trovare un nuovo equilibrio. In questo scenario, sottoporsi a una dieta ipocalorica – spesso abbinata a una pressione psicologica sul “tornare in forma”, può aumentare il rischio di depressione, indebolire il sistema immunitario, ostacolare il recupero muscolare e compromettere la qualità dell’allattamento. Inoltre, in molti casi, si ottiene l’effetto opposto: rallentamento del metabolismo, effetto yo-yo e ulteriore frustrazione. Il dimagrimento, se necessario, deve avvenire in modo graduale, personalizzato e sempre guidato da un professionista.
6. In che modo la dieta può influenzare l’umore e la salute mentale della neomamma?
In modo diretto e spesso sottovalutato. Il cervello ha bisogno di nutrienti specifici per funzionare in modo equilibrato, e molti di essi provengono dalla dieta. Omega-3, triptofano, vitamine del gruppo B, ferro e magnesio sono solo alcuni dei micronutrienti essenziali per la sintesi dei neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, che regolano il tono dell’umore. Una dieta carente o sbilanciata può accentuare il rischio di baby blues e, nei casi più severi, di depressione post-partum. Garantire un’alimentazione ricca e regolare è una forma concreta di prevenzione e supporto alla salute mentale.
7. Quando è il momento giusto per iniziare a pensare al dimagrimento?
Il momento giusto varia da donna a donna e dipende da diversi fattori: tipo di parto, andamento dell’allattamento, stato psicofisico generale, presenza di carenze o disturbi. In linea generale, non si dovrebbe parlare di perdita di peso prima di 2-3 mesi dal parto, salvo casi specifici seguiti da un professionista. Prima di allora, l’obiettivo dovrebbe essere riequilibrare l’organismo, garantire un apporto nutrizionale completo e ascoltare i segnali del corpo. Solo quando la donna si sente fisicamente stabile, emotivamente pronta e sostenuta può iniziare un percorso di riequilibrio ponderale, sempre graduale e rispettoso dei suoi tempi.
8. In che modo cambiano le esigenze nutrizionali della donna nei vari momenti della vita?
Le esigenze nutrizionali femminili sono dinamiche e cambiano profondamente da una fase all’altra: adolescenza, gravidanza, post-partum, allattamento, pre-menopausa e menopausa. Ogni tappa comporta richieste specifiche in termini di energia, proteine, micronutrienti e bilancio ormonale. Durante il post-partum, il corpo è in una fase catabolica, ovvero smobilita le riserve accumulate in gravidanza. Ma se la dieta non supporta questa fase in modo mirato, si rischia di perdere massa magra, di esaurire riserve strategiche e di rallentare il metabolismo. Per questo è fondamentale adattare l’alimentazione alla fase di vita e non affidarsi a schemi standard o soluzioni fai-da-te.
9. Quali segnali indicano che la dieta post-parto non è adeguata?
Ci sono segnali chiari che indicano una carenza nutrizionale o un’alimentazione non equilibrata: stanchezza persistente, caduta abbondante di capelli, irritabilità, calo della produzione di latte, difficoltà digestive, fame incontrollata o, al contrario, perdita di appetito. Anche la difficoltà a perdere peso nonostante le restrizioni può essere un campanello d’allarme. In questi casi, è importante non colpevolizzarsi, ma chiedere il supporto di un nutrizionista per valutare lo stato nutrizionale e correggere il piano alimentare.

Biologa nutrizionista

