Smartphone e bambini: averlo prima dei 13 anni può comprometterne la salute mentale

Il telefonino in mano ai giovanissimi può fare molti danni, come evidenzia uno studio scientifico, su autostima, distacco della realtà sino a pensieri suicidi

di Redazione Mamme Magazine

 

L’uso ormai globale di smartphone e social media ha cambiato radicalmente l’infanzia e l’adolescenza, con ambienti digitali progettati algoritmicamente che influenzano sempre più le capacità dei giovani. L’assunto emerge da un articolo scientifico pubblicato sulla rivista Journal of Human Development and Capabilities sulla base dei dati analizzati dal Global Mind Project per capire quali siano gli impatti del possesso di smartphone da parte dei bambini sulla salute mentale e sul benessere dei giovani adulti.

La ricerca

L’analisi condotta dagli esperti di Sapien Labs su oltre 100mila giovani tra 18 e 24 anni di diverse culture e gruppi linguistici in tutto il mondo mostra che ricevere uno smartphone prima dei 13 anni è associato a risultati peggiori in termini di salute mentale nei giovani adulti, specialmente tra le donne, inclusi pensieri suicidi, distacco dalla realtà, scarsa regolazione emotiva e diminuzione dell’autostima. Vanno considerati diversi fattori, fra cui l’accesso ai social media, il cyberbullismo, i disturbi del sonno e le scarse relazioni familiari ma la tendenza è coerente in tutte le regioni del mondo, con la massima ampiezza nelle nazioni di lingua inglese.

Il telefonino dall’infanzia

La Generazione Z, ossia quella nata tra il 1997 e il 2012, è stata la prima a crescere con smartphone e social media fin dalla prima infanzia. E la più importante scoperta della ricerca concerne coloro che sono entrati in possesso di uno smartphone prima dei 13 anni: la salute mentale e il benessere generale sono progressivamente inferiori. Il punteggio per un 13enne è pari a 30 ma scende a 1 per chi ha acquistato uno smartphone all’età di cinque anni. La percentuale di chi ha difficoltà è  salita al 9,5 per cento per le femmine e al 7 per cento per i maschi.

Essere cauti

I ricercatori, alla luce dei risultati, sostengono l’adozione di un principio di precauzione. Ossia: l’adozione di un approccio politico simile a quelli che regolano l’accesso all’alcol e al tabacco, che limiti l’accesso agli smartphone e ai social media per i bambini unde 13, curi l’educazione all’alfabetizzazione digitale e imponga la responsabilità aziendale. Si sta parlando del benessere necessario allo sviluppo umano nelle generazioni future.

Foto: Pixabay

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