Osteoporosi: cosa succede alle ossa e come prevenire da bambini

La massa ossea va preservata nel corso della vita e, sin da piccoli, alla base della prevenzione ci sono alimentazione corretta (dieta mediterranea, ridotto consumo di sale, maggiore consumo di calcio, frutta e verdura). Ne parla l’esperto della Sinu

di Redazione Mamme Magazine

 

L’osteoporosi è una patologia sistemica dello scheletro caratterizzata da riduzione quantitativa della massa ossea fisiologicamente mineralizzata. È la ridotta massa ossea a determinare un importante aumento del rischio di frattura con l’elevato impatto clinico, sociale ed economico. Sebbene la prevalenza dell’osteoporosi aumenti con l’età, oggi risulta condivisa che la prevenzione primaria inizia in età pediatrica e puberale per garantire l’acquisizione di un adeguato picco di massa ossea.

Cosa succede al corpo umano

Intorno ai 30 anni si tocca il picco di massa ossea, ossia la massima quantità di tessuto osseo fisiologicamente mineralizzato presente nell’organismo. Arrivare al picco comporta un processo dinamico che non evolve in maniera lineare e progressiva nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza, ma subisce un’accelerazione nei quattro-cinque anni precedenti il suo raggiungimento, quando aumenta a una velocità di 400 grammi giornalieri circa. Secondo stime prudenziali un aumento del 10 per cento del picco di massa ossea acquisito alla fine del processo di accrescimento ritarda l’insorgenza clinica dell’osteoporosi di circa 15 anni. Una volta raggiunto il picco, la massa ossea resta stabile sui valori massimi per circa 15 anni, durante i quali la formazione ossea è all’incirca quantitativamente pari al riassorbimento. Con l’inizio della menopausa e, in minor misura dell’andropausa, il processo di riassorbimento osseo prevale sui processi di neoapposizione e la perdita di massa ossea accelera, con una riduzione a una velocità del -2 per cento annuo circa per circa dieci anni.

L’esperto: cosa consumare da bambini

Interviene sulle esigenze nutrizionali Domenico Rendina del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Consigliere della Sinu, la Società italiana di nutrizione umana. “Riassumendo in maniera integrata i dati sperimentali disponibili in età neonatale, infantile, pediatrica ed adolescenziale, un corretto apporto di calcio, fosforo (in rapporto molare 1.4:1 con il calcio), magnesio, proteine (preferibilmente derivanti dal latte), rame, zinco e ferro appaiono fondamentali per garantire un corretto processo di biosintesi del collagene e mineralizzazione dell’osteoide”.

Oltre a questo, in età prepubere, la densità minerale ossea misurata con metodica DXA appare direttamente proporzionale al consumo di potassio ed inversamente proporzionale a quello di sale. Al contrario, sempre in questa fascia di età, l’incidenza e la prevalenza di fratture appaiono inversamente proporzionali al consumo di potassio e direttamente proporzionali a quello di sale. In epoca puberale la densità minerale ossea è direttamente correlata al consumo di frutta e verdura fresche. Sempre in epoca puberale, la densità minerale ossea è inversamente correlata al consumo di bevande zuccherate, che inoltre determina un aumento significativo del rischio di frattura. Al contrario, il consumo di latte in epoca pre- e post-puberale aumenta significativamente la densità minerale ossea, riducendo contemporaneamente il rischio di frattura. Per un fisiologico processo di acquisizione del picco di massa ossea, è fondamentale associare ad una corretta alimentazione una adeguata attività fisica, nel contesto di un approccio olistico alle problematiche di salute dei bambini ed adolescenti.

La dieta equilibrata

“Una volta acquisita, la massa ossea va preservata – prosegue il professore Rendina -. Una corretta prevenzione primaria dell’osteoporosi e delle sue complicanze da un punto di vista nutrizionale in età adulta non può prescindere dal perseguire una dieta equilibrata che includa proteine (0,9 g/kg di peso corporeo al giorno, fino a 1,3 g/kg di peso corporeo al giorno negli anziani ≥75 anni), calcio (950-1100 mg al giorno) e frutta e verdura fresche (cinque porzioni al giorno). Una parte importante del fabbisogno di proteine e calcio deve essere soddisfatta con l’assunzione 2-3 porzioni al giorno di latticini. È fondamentale, infine, anche ai fini della prevenzione delle fratture, che l’apporto giornaliero di sale sia quello stabilito dall’Oms (< 5 g di sale al giorno)”.

In tutte le età, il modello alimentare associato a un minor rischio di patologica densità minerale ossea e frattura è la dieta mediterranea. Dai dati sperimentali, presentati a fine maggio, nel corso del 45° Congresso Nazionale della SINU, emerge che i soggetti con osteoporosi e frattura mostrano una ridotta aderenza alla dieta mediterranea, associata a un maggior consumo di sale ed un ridotto consumo di calcio, rispetto ai pazienti con osteoporosi non fratturati.

Foto: Pixabay

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