x

x

Vaccini obbligatori: come funziona la legge

La legge del luglio 2017 ha sancito l'obbligo delle vaccinazioni per tutti i bambini e ragazzi dagli 0 ai 16 anni di età.

La legge del luglio 2017 ha sancito l’obbligo delle vaccinazioni per tutti i bambini e ragazzi dagli 0 ai 16 anni di età. Una legge che ha scisso l’opinione pubblica e i genitori che si sono schierati in due grandi filoni: pro vaccini e no vax. Le Asl così come le scuole si stanno attrezzando in merito grazie ad un calendario che, in base all’anno di nascita del bambino, stabilisce quali vaccini fare e le modalità. Da fine giugno è attivo un numero verde gratuito il 1500 dove, esperti del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità, possono rispondere a tutte le domande dei genitori, sia riguardo ai vaccini che all’obbligo per accedere ai vari cicli scolastici.

Elenco dei vaccini obbligatori a scuola

I vaccini obbligatori sono dieci e non più dodici e l’obbligo riguarda sia le prime dosi che i richiami e interessa tutti i bambini anche quelli stranieri non accompagnati. I vaccini obbligatori sono: antipoliomielitica, antidifterica, antimorbillo, antiparotite, antirosolia, antivaricella, antitetanica, antipertosse, anti Haemophilus influenzale di tipo B, antiepatite B. Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 prevede che i nati del 2017 dovranno farle tutte mentre quelli nati tra il 2001 e il 2016 sono esonerati dal vaccino contro la varicella visto che i quell’anno di nascita questo vaccino non era presente nel calendario, rimanendo quindi facoltativo. Molti genitori optano per non vaccinare il figlio e se non si è in regola con le vaccinazioni scattano le sanzioni.

Infatti, qualora i genitori non vaccinano il bambino neanche dopo un colloquio informativo presso la Asl della loro regione, con il personale sanitario, arriva una multa che va dai 100 ai 500 euro. Se la vaccinazione appartiene a un vaccino composto da tre vaccini, la multa sverrà una sola volta. Quindi se ad esempio a due mesi il bambino non farà quelle previste per la sua età: polio, difterite, pertosse, tetano epatite e Haemophilus B i suoi genitori pagheranno un’unica sanzione. Che però si ripeterà verso gli 11-13 mesi quando dovrà fare morbillo, varicella, parotite e rosolia.

L’obbligo della scuola

Perché la legge è cambiata? In realtà c’è stato un picco molto forte dell’aumento delle malattie infettive come morbillo e rosolia perché si vaccina sempre meno e il contagio avviene spesso a scuola. Così per accedere alla scuola primaria occorrerà aver fatto tutte le vaccinazioni, regola che non vale per l’ingresso alla scuola elementare o media. I bambini possono essere esonerati dall’essere vaccinati? Sì se i bambini hanno già avuto la malattia contro la quale doveva essere vaccinato sotto dichiarazione medica pediatrica presentata alla Asl alla quale va allegato un esame del sangue attraverso cui si attesti la presenza degli anticorpi protettivi. Un altro caso che esenta il bambino dalla vaccinazione è se questa può provocare uno shock anafilattico dovuto ad una grave forma allergica magari della prima dose che si effettua intorno ai 2-3 mesi di vita del neonato.

L’autocertificazione da presentare

A settembre con il ricominciare della scuola, vengono richieste le varie certificazioni di avvenuta vaccinazione del bambino. Occorre quindi portare il libretto vaccinale nel quale sono riportate i nomi delle vaccinazioni con la data dell’inoculazione. In caso in cui si è sprovvisti, è consentito produrre un’autocertificazione e consegnarlo nei nidi e scuole dell’infanzia. Il ministero della Salute ha predisposto un modulo in cui i genitori possono dichiarare i vaccini fatti, quelle omesse e l’elenco di quelle richieste ma non ancora effettuate.

Anche gli operatori scolastici (docenti, insegnanti, personale ATA, operatori sanitari, medici, infermieri) sono tenuti a trasmettere alle Asl di competenza il modulo di autocertificazione e inoltre le scuole devono entro dieci giorni dalla fine della raccolta, trasmettere al ministero della Salute l’elenco dei genitori inadempienti. Cosa succede in caso di autocertificazioni alterate o false? Si ricorda che l’autocertificazione assume la validità di un documento ufficiale e chi inserisce dichiarazioni false è soggetto a sanzione previste dal codice penale. Il capo d’accusa è dunque di falsità ideologica punibile con una reclusione fino ai due anni. Chi riceve l’autocertificazione falsa ha l’obbligo di denuncia presso l’autorità giudiziaria e a sua volta in caso non lo facesse, può essere accusato di omessa denuncia di reato.

Vaccini obbligatori per scuola media

L’obbligo dei vaccini per la scuola media non pregiudica l’accesso come per la scuola dell’infanzia. Occorre comunque presentare, di solito intorno al mese di marzo dell’anno successivo, tutta la documentazione richiesta dalla scuola e quindi o il libretto vaccinale o l’autocertificazione. Ma come spiegare ai ragazzi e ai loro genitori cosa sono i vaccini e perché è importante essere vaccinati? Il professor Roberto Buroni ha scritto il libro Il vaccino non è un’opinione. Le vaccinazioni spiegate a chi proprio non le vuole capire. Edito da Mondadori, il libro spiega in parole semplici l’importanza delle vaccinazioni e in cosa si incappa se non si vaccina i propri figli.

Anche Giulia Innocenzi ha scritto un’inchiesta utile a comprendere la nuova legge che prevede dieci vaccini obbligatori. Si chiama VacciNazione. Oltre ignoranza e pregiudizi, tutto quello che davvero non sappiamo sui vaccini i n Italia

Un altro libro interessante è: I vaccini dell’era globale. Come si progettano, da che cosa ci difendono, perché sono sicuri scritto da Rino Rappuoli, Lisa Vozza e F. Tibone e spiega l’utilità dei vaccini nel mondo moderno, paragonando infatti luoghi del mondo dove si muore per malattie pericolosissime e l’occidente dove vecchie malattie riemergono più forti.


Vaccini obbligatori per scuola materna

Chi non è vaccinato non può frequentare l’asilo nido e la scuola materna. Questa è la decisione della legge del giugno 2017 in cui si dice chiaro e tondo che se i bambini sono sprovvisti delle dieci vaccinazioni obbligatorie non possono entrare a far parte della famiglia del nodo e della scuola materna. I vaccini obbligatori sono dieci e sono antipoliomielitica, antidifterica, antimorbillo, antiparotite, antirosolia, antivaricella, antitetanica, antipertosse, anti Haemophilus influenzale di tipo B, antiepatite B. Un calendario chiarisce molto bene cosa fare in base all’anno di nascita dei bambini.

Le strutture pubbliche o private sono tenute a dare comunicazione alle sedi Asl dell’avvenuta vaccinazione dei piccoli e ci sono varie scadenza entro cui presentare la domanda. Anche gli operatori devono vaccinarsi cercando così di arginare la diffusione di alcune malattie ritenute pericolose specie negli effetti collaterali, come il morbillo e la varicella.I vaccini si possono prenotare tramite le farmacie convenzionale, anche se questa via è del tutto sperimentale, attraverso il Cup (Centro Unico di prenotazione) e viene istituita l’anagrafe vaccinale nazionale che registrerà i vaccini degli italiani per ricostruire il quadro di ognuno di noi , per individuare i vaccini non completi o sa richiamare e per individuare chi non può essere vaccinato e perché. Viene anche rafforzata la farmacovigilanza attraverso la quale, sono rilevate le reazioni avverse ai vaccini ma anche i danni della mancata vaccinazione.

Vaccini obbligatori prima del decreto

Prima della legge del giugno 2017 le vaccinazioni obbligatorie erano quattro: antifiterica , antitetanica, antipoliomielitica e antiepatitevirale B. Le altre erano disponibili ma volontarie perché on c’era una reale distinzione tra vaccini obbligatori e facoltativi. Se non si era vaccinati dal 1999 l’ingresso a scuola non era un problema e non c’erano sanzioni pesanti ne pecuniarie ne di altro genere. Il Sistema sanitario Nazionale garantiva comunque quelle disponibili in modo gratuito come il morbillo o il meningococco di tipi C. L’obiettivo che ha spinto alla legge del 2017 è stato quello di cercare di coprire maggiormente i bambini italiani e stranieri non accompagnati e innalzare il livello della copertura stessa nazionale.

Troppi casi di morbillo e varicella che hanno scatenato paura visti gli effetti collaterali gravissimi hanno quindi indotto il ministro della salute a una legge più precisa. Ai dieci obbligatori si possono aggiungere ma in modo volontario, l’antipneumococcica, l’antimeningococcica C e B, l’antirotavirus e l’anti HPV. Intorno ai tre mesi di vita del neonato è obbligatoria la prima dose detta esavalente di difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo B. A cinque mesi la seconda dose degli stessi e verso gli 11-13 mesi la prima dose morbillo, parotite e rosolia (MPR) e la prima dose varicella (oppure prima dose tetravalente MPRV). A sei anni è obbligatorio il richiamo del vaccino contro la difterite, tetano, pertosse, polio (DTP + polio) e il richiamo morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPR o MPRV). Tra i 12 e i 18 anni è obbligatorio il richiamo per la difterite, tetano, pertosse, polio (DTP + polio). Informarsi e documentarsi sulla scelta è obbligatorio per i genitori e in questo gioca un ruolo fondamentale il pediatra che può spiegare anche ai titubanti l’importanza dell’essere vaccinati e i rischi in cui si incorre se non l osi è oltre che i pericoli legali e la non ammissione dei figli all’asilo nido e alla scuola primaria, dagli 0 ai 6 anni di età.

Scritto da Redazione
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Panciera post parto: differenze con la guaina

Talco non talco: benefici e controindicazioni

Leggi anche