x

x

Depressione post partum: uscire dalla depressione post partum è possibile

Che cos'è la depressione post partum? Cosa si intende per Baby Blues? E' possibile uscire da questa condizione di ansia? Ecco la guida completa.

La depressione post partum è una condizione psicologica che interessa quasi il 15% delle donne, certo una percentuale abbastanza bassa, ma che può davvero danneggiare la maternità di chi ne è colpito. Senso si impotenza, di inutilità, inadeguatezza, scarsa stima in sé stessi, questi sono solo alcune delle emozioni che prova chi soffre di depressione post partum.

E’ un disturbo di natura psicologica, troppo spesso sottovalutato e che porta la mamma a non rivolgersi ad uno specialista. Ma uscire dalla depressione post partum è possibile, ecco come fare, come tornare ad essere una madre felice e quali sono i fattori più comuni che hanno scatenato questo stato psicologico.

Guide

Numerose sono le guide o i test dedicati a questo delicato tema che è la depressione post partum. Tuttavia è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista per analizzare insieme le cause che hanno scatenato tale stato d’animo e intraprendere un percorso per uscirne. Ma per chi vuole approfondire l’argomento, proponiamo alcune guide che analizzano questo disturbo.

1. Quando le madri non sono felici. La depressione post-partum

In questa guida di Massimo Ammaniti class=”contribution”>,‎class=”author notFaded”>Silvia Cimino e class=”author notFaded”>Cristina Trentini si inizia proprio dalle fondamenta e cioè dalla domanda, che cos’è la depressione post partum. Poi si passa ad analizzare gli effetti della depressione materna sullo sviluppo del bambino nato, per terminare poi con una guida ai percorsi da seguire per uscire da questa particolare condizione psicologia.

2.Il pianto della mamma. Vincere la depressione post partum

Un libro per comprendere quali sono i motivi che hanno portato le neomamme alla depressione. Un libro che racconta tante storie di madri che hanno vissuto questo momento e che analizzano quale sia stato il loro iniziale rapporto con il bimbo appena nato.

3. Mamme tristi. Vincere la depressione post-parto

La nascita di un bambino dovrebbe portare con sè allegria, felicità e serenità. Ma per alcune donne questo non capita, niente è come loro si aspettavano. Il nuovo ruolo di mamma non è semplice, il bambino ha bisogno di cure, attenzioni e pazienza e molte donne scoprono di non avere abbastanza resistenza fisica ed emotiva. E’ normale, basta solo sapere che per superare questo momento di depressione post partum, c’ è bisogno di più tempo per abituarsi a questa nuova vita.

4. Depressione postnatale. Ricerca, prevenzione e strategie di intervento psicologico

Se la depressione post partum inizia a dare i primi segni, non bisogna sottovalutarla. Anzi chi è vicino alla neo mamma deve mettersi in uno stato di allerta. Alcune neo mamme superano questo momento in poco tempo, altre hanno invece bisogno di seguire un diverso percorso, che se non affrontato potrebbe portare a conseguenze gravi. In questa guida alla depressione post partum di parla di teorie e ricerche recenti, con un approccio utile alla prevenzione della malattia.

5. Mamme sottosopra. Testimonianze di vittoria sulla depressione in gravidanza e nel post partum

Un libro a cura dell’Associazione Progetto Ilizia, creata da mamme che hanno avuto la depressione post partum, che l’hanno superata e che hanno messo a disposizione la loro esperienza per aiutare le altre neo mamme. L’Associazione è formata da mamme, medici, psicologi che vogliono che le neo mamme tornino a sorridere, nonostante il buio in cui momentaneamente ci si trova. La depressione post partum si vince!

6. La depressione post partum. Cause, sintomi e diagnosi

Un libro molto sincero che fa parlare direttamente le madri depresse, per capire, attraverso le loro parole cosa significa la depressione post partum, quali sono i sentimenti ed i pensieri che si scatenano, quando è necessario intervenire per prevenire l’infanticidio-figlicidio. Indifferenza e silenzio, non sono amici della depressione.

Quando le madri non sono felici

Ma cosa spinge una neo mamma all’infelicità? Perché uno dei momenti più belli della vita di una donna, ad un certo punto si trasforma in un periodo di incontrollata sofferenza? Accade che alcune mamme a pochi giorni o settimane di nascita dal bambino inizio a provare sentimenti inusuali per il periodo, ci si dovrebbe sentire felici, ed invece si prova tristezza, ansia o si piange per nulla. Come se qualcosa fosse cambiato tutto ad un tratto, la felicità della nascita è subito oscurata dalla tristezza.

E quindi non ci si vuole alzare dal letto, non si ha tanta voglia di dedicarsi al bebè, ci si sente fragili e sole. Ma perché accade tutto questo? Quando le madri non sono felici? Questi sono i sintomi più comuni della meglio conosciuta depressione post partum, una malattia psicologica che nella maggior parte dei casi guarisce da sola, ma che in altri potrebbe portare gravi conseguenze. Le forme lievi di depressione post partum vengono definite baby blues.

Non sempre ci si accorge subito che qualcosa non va. Spesso il senso di disagio che si prova viene confuso con stanchezza, scarse ore di sonno o pianti continui del bambino e sia la mamma che il papà tendono a sottovalutare la situazione o ancora peggio, a nascondere il proprio stato d’animo. La nascita in fondo è un lieto evento, perché dovrei essere triste? Ecco nella maggior parte dei casi, la neo mamma nasconde la propria angoscia in questo modo.

Il baby blues o maternity blues è una lieve depressione che in genere arriva 3 giorni dopo il parto e dura all’incirca una settimana. Durante questa settimana l’umore è instabile, si piange per nulla e si prova un gran senso di tristezza ed ansia. Questa condizione non è una vera è propria malattia, interessa circa l’80% delle neo mamme e passa da sola, senza l’intervento di aiuti esterni. Capita poi che nel 10-15% dei casi questa sensazione non passi e si manifestino i sintomi classici della depressione come ansia, umore a terra, perdita di interesse, alterazione del sonno, scarso o troppo appetito e senso di inadeguatezza nei confronti del bambino. Ecco in questi casi bisogna intervenire subito e non far finta di nulla. Proprio in questa fase la neo mamma ha bisogno di tutto il supporto esterno possibile, sia dal marito, che dalla famiglia ed anche dallo specialista.

Pensare per due

Essere mamma non è facile. Dopo aver tanto sperato nel bambino ed aver partorito, ci si ritrova in una condizione che non è per nulla come ci si aspettava. Abbiamo in mano un piccolo esserino che conosciamo appena e non sappiamo cosa fare. I pianti, i doloretti, i rigurgiti possono essere fonte di stress e di depressione.

Da una condizione di assoluta tranquillità durante i nove mesi di gestazione ci si ritrova in un attimo ad attaccare il bambino al seno, magari con qualche difficoltà, controllare la sua crescita, cambiare pannolini, lavare il sederino arrossato, mettere le cremine, fare il bucato, stendere i panni, stirare e molte altre attività. Attività che se associate magari ai punti del parto o a quelli del taglio cesareo comportano ancora maggiori difficoltà.

Ci si ritrova a pensare per due. Dopo il parto la mamma non è più sola e per un bel periodo di tempo dovrà pensare non solo a sé stessa ma anche al proprio bambino. Quante volte abbiamo sentito dire dalle neo mamme, non ho più tempo per fare questo? le giornate passano in un attimo…tutte situazioni normalissime, ma che possono diventare anche stressanti. Pensare per due non è facile. Ci vuole tempo, ed ogni donna ha le sue tempistiche. C’è chi prende in mano subito la situazione e c’è chi invece ha bisogno di organizzarsi. Tutto normale. Con il tempo si imparerà a fare tutto e magari anche a ritagliarsi qualche spazio per sé stesse, che i primi giorni sembrava davvero impensabile.

I fattori esterni che hanno maggiore influenza

Ma quali sono i fattori esterni che hanno maggiore influenza sulla depressione post partum? A livello scientifico i motivi che scatenano la depressione post partum non si conoscono. Ci sono però dei fattori esterni di rischio, che sono l’aver sofferto di ansia o depressione in precedenza, avere familiari che soffrono o hanno sofferto di depressione, aver poco dopo la nascita o in stretto contatto con essa, subito dei lutti o la perdita del lavoro, avere pochi aiuti o difficoltà economiche.Tutte queste condizioni potrebbero in qualche modo favorire il rischio di una depressione post partum.

La depressione post partum potrebbe influire negativamente sul rapporto madre e figlio e sulla stessa crescita del bambino. Ecco perché è molto importante non sottovalutare la situazione. Se dopo una settimana o più dal parto, la donna continua ad avere i classici segni della depressione, meglio stimolarla e cercare di farle avere un incontro con il dottore. All’inizio può andar bene anche il proprio medico di base o il ginecologo che ha seguito la gravidanza.

Dalla depressione post partum ci si esce, ma per farlo è fondamentale intervenire subito. Quindi niente colpe alla stanchezza, al sonno arretrato o alle lavatrici da fare. Chi ama la neo mamma e la conosce, sa benissimo se la donna sta vivendo una condizione psicologica passeggera o qualcosa di più serie. Non dimentichiamo mai che dopo il parto ci si deve prendere cura del bambino, ma anche della mamma, cercando di darle il massimo supporto anche in termini di aiuto concreto, senza invadere mai l’equilibrio della nuova famiglia.

A volte proprio le troppe invasioni da parte di parenti, amici o colleghi creano una condizione di ansia alla neo mamma, che unita al nuovo ruolo che ha da svolgere potrebbe aumentare questo sentimento e portare alla depressione. Quindi cerchiamo di fare attenzione affinché l’aiuto che vogliamo dare non diventi invece un vero e proprio incubo, per la donna e per la sua famiglia.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Contrastare i sintomi delle nausee in gravidanza con rimedi naturali

Ovulazione in anticipo, difficoltà di concepimento e contraccezione

Leggi anche