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Tracciato in gravidanza: quando farlo e a cosa serve

Il tracciato in gravidanza permette di valutare la salute del bambino monitorando i battiti cardiaci, e l'intensità delle contrazioni uterine.

La gravidanza lancia dei segnali al corpo della futura mamma già dalle prime settimane. Avvengono nel corpo dei cambiamenti inequivocabili, come l’assenza del ciclo associata ad una sensazione di nausea. Durante la gravidanza, è importante sottoposi ad una serie di test volti a verificare il corretto svolgersi della gravidanza e a controllare lo stato di salute del feto. Uno dei test consigliati è il tracciato di gravidanza.

Tracciato gravidanza

Il tracciato di gravidanza è un test privo di rischi e non invasivo. Può durare dai 30 minuti a un’ora, a seconda della mobilità del feto. In caso di staticità, infatti, il test richiederà tempi più lunghi. Viene eseguito con uno strumento molto sensibile, in grado di percepire le condizioni di salute del bambino: il cardiotocografo. Si esegue poggiando due sonde, collegate ad una struttura centrale, sull’addome della madre.

Le due sonde vengono fissate all’addome attraverso degli elastici. Una sonda permette di rilevare le contrazioni dell’utero, misurando l’intensità e la frequenza delle contrazioni. L’altra sonda monitora il battito cardiaco del feto. I segnali del battito cardiaco vengono percepiti da un rilevatore. Questo manda gli impulsi alla struttura centrale che elabora i dati ricevuti registrandoli tramite tracciati su carta o video.

Quando farlo

Il tracciato di gravidanza viene eseguito durante gli ultimi giorni di gravidanza. Solitamente a partire dalla trentottesima settimana di gravidanza, il tracciato di gravidanza viene svolto regolarmente dal medico per rilevare se si verificano delle contrazioni uterine. In alcuni casi potrebbe essere necessario eseguire questo test prima del periodo indicato. Come nel caso in cui il feto non sia cresciuto adeguatamente, oppure nel caso in cui la mamma abbia particolari disturbi e sia perciò considerata a rischio. Questo strumento riesce a percepire i battiti del feto e permette perciò di stabilire le condizioni di salute del nascituro.

A cosa serve

I risultati del tracciato di gravidanza sono utili per sia per verificare che il bambino stia bene, monitorando i battiti cardiaci, sia per agevolare il parto. Infatti se l’esito del test mette in luce una sofferenza fetale, l’ostetrica o il ginecologo possono agevolare il travaglio. In tal caso si procede con un’operazione eseguita manualmente, ovvero lo scollamento delle membrane, operazione che serve a rompere le acque agevolando così il parto.

Inoltre, oltre alla misurazione delle pulsazioni, il test rileva anche la frequenza di eventuali accelerazioni o decelerazioni del battito del bambino. Durante il travaglio, questo monitoraggio permette di verificare come reagisce il bambino alle contrazioni uterine. Permette perciò di intervenire in caso di complicazioni, praticando il parto cesareo. Tuttavia, questo test non sempre viene considerato affidabile al cento per cento, poiché è estremamente sensibile. Si sono verificati casi di falso positivo, ossia di bambini effettivamente sani considerati però a rischio e perciò nati con un parto cesareo.

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