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Tutti i sintomi più comuni del fibroma: guida utile

Quanto incide la presenza di un fibroma uterino con la possibilità di concepimento? Quali sono le terapie per toglierlo. Leggi la guida.

Il fibroma o mioma è il tumore benigno più diffuso dell’utero e colpisce tre donne su quattro almeno una volta nella vita, nel periodo fertile. Non si conoscono esattamente le cause che determinano lo sviluppo del fibroma, ma si sa per certo che ci sono alcuni fattori che incidono sulla sua insorgenza.

Tra le cause troviamo la familiarità e quindi l’alto rischio di sviluppo del fibroma uterino se anche la mamma o la sorella ne hanno sofferto, l’etnia, le donne di colore hanno una incidenza più elevata e l’obesità. Al contrario di quanto si credeva fino a pochi decenni fa, la gravidanza ed il parto non incidono in alcuna maniera sullo sviluppo del fibroma, al contrario hanno un effetto protettivo e riducono il rischio di insorgenza. Tra i fibromi più conosciuti, oltre a quello cutaneo, il fibroma uterino è senza dubbio il più sviluppato. Scopriamo insieme che cosa si indica esattamente con il termine fibroma uterino e quali sono i sintomi principali.

Fibroma uterino

I fibromi uterini sono delle escrescenze, singole o multiple, grandi o piccole, che si sviluppano nell’utero e vengono classificati in base alla loro localizzazione rispetto all’organo. Si definiscono fibromi sottosierosi quelli che si sviluppano nella parte esterna. Ci sono poi i fibromi intramurali, che oltre ad essere i fibromi più comuni sono quelli che nascono e si sviluppano nello spessore della parete uterina.

Il terzo e meno comune tipo di fibroma è quello sottomucoso, che si sviluppa all’interno della cavità uterina. Infine una microcategoria, poiché sia il fibroma sottosieroso che quello sottomucoso possono essere peduncolati, e cioè attaccati mediante un peduncolo, molto simile al gambo di un fiore, alla parete uterina esterna (sottosierosi) o interna (sottomucosi). Come ci si accorge di avere un fibroma uterino? Nella stragrande maggioranza dei casi la scoperta del fibroma è assolutamente casuale, poiché la sua comparsa ed il suo sviluppo sono normalmente asintomatici. Di solito avviene tramite il normale controllo ginecologico, ma se ci sono dei particolari sintomi il ginecologo può decidere di effettuare una ecografia pelvica per scoprire eventuali fibromi, anche di piccole dimensioni. Con la visita ginecologica si diagnosticano di norma, solo i fibromi di grandi dimensioni.

Fibroma uterino sintomi

Se nella stragrande maggioranza dei casi la comparsa e lo sviluppo del fibroma uterino è totalmente asintomatica, possono verificarsi dei sintomi riconducibili proprio alla sua presenza. I sintomi del fibroma uterino variano, come per le tipologie, in base alla localizzazione. In caso di fibromi sottosierosi, quelli che si trovano e crescono nella parete eterna dell’utero, il sintomo più comune è il dolore, provocato dalla pressione che il fibroma esercita sugli organi circostanti.

I fibromi intramurali, quelli che si sviluppano nello spessore della parete uterina, provocano sanguinamento più abbondante, ciclo mestruale superiore ai sette giorni, senso di peso e dolori mestruali. Se il fibroma intramurale è di grosse dimensioni, potrebbe comprimere la vescica causando un frequente bisogno di andare in bagno. I fibromi sottomucosi, possono essere la causa di cicli mestruali particolarmente lunghi ed emorragici e perdite ematiche tra un ciclo e l’altro.

Le terapie per i fibromi uterini sono diverse e dipendono da diversi fattori, come i sintomi, l’età o l’eventuale desiderio di una gravidanza, nonché ovviamente al tipo ed alla sua localizzazione. Si può procedere con una terapia farmacologica che serve per contenere i sintomi legati alla presenza della massa, come irregolarità o dolori del ciclo mestruale, e di solito vengono prescritti contraccettivi ormonali. Oppure si può effettuare una embolizzazione, attraverso la quale viene fermato il flusso sanguigno al fibroma che, non avendo più alcun tipo di “nutrimento”, finisce per morire. O nei casi più estremi può essere necessario ricorrere ad un intervento chirurgico che può essere di tipo conservativo o demolitivo.

In caso di intervento chirurgico di tipo conservativo si parla di miomectomia, che prevede l’asportazione del fibroma e la conservazione dell’utero, ma in questo caso c’è il rischio che il fibroma ritorni o che se ne sviluppino altri. Oppure, in rari casi, si rende necessaria l’isterectomia, cioè l’asportazione dell’utero, che risolve in maniera definitiva il problema ma ovviamente danneggia la fertilità della donna. Questa procedura viene effettuata solamente in casi estremi e comunque prassi vuole che prima vengano provate le altre terapie previste, per preservare l’organo riproduttivo femminile.

Concludiamo questa guida affermando con assoluta certezza che il problema non interferisce né con il concepimento né con la gravidanza, ma in casi rari la sua presenza può essere la causa di infertilità o aborto. In particolare i fibromi di tipo sottomucoso possono impedire l’impianto e la conseguente crescita di un embrione. Ecco perché in alcuni casi il ginecologo potrebbe consigliare di rimuovete i fibromi prima di rimanere incinta.

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