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Si possono portare i bambini ai concerti?

La voglia di condividere fin da subito la passione per la musica con il proprio figlio è naturale, ma bisogna conoscere alcuni accorgimenti e in quali concerti si possono portare i bambini.

Si possono portare i bambini ai concerti? La musica è un vero e proprio toccasana per il bambino già in fase fetale. Proporre al nascituro una dolce ninna nanna direttamente dal pancione è un ottimo metodo per favorire il benessere. Fatta questa premessa è doveroso rammentare che per musica rilassante s’intende un motivetto di sottofondo. Nella vita non bisogna mai anticipare i tempi e seguendo alcune semplici raccomandazioni sarà possibile condividere l’amore per la musica con i figli che crescono.

Occorre fare alcune considerazioni sulla tipologia di evento a cui si assiste, sulla durata della performance e sul volume. Proiettare le proprie passioni sui figli è naturale ma non si devono costringere a situazioni pericolose.

Bambini e la musica: i primi mesi

Il bambino molto piccolo non può ascoltare musica a tutto volume. L’idea di esporre il neonato ai concerti fin dai primi mesi per abituarlo a seguire il tour dell’artista preferito è sbagliata. Nei bambini appena nati l’udito è delicatissimo e il martellamento sonoro a cui vengono sottoposti durante i concerti può avere gravi ripercussioni causando patologie serie. La comparsa dei sintomi e lo sviluppo di forme di sordità può avvenire nel breve ma anche nel medio e nel lungo termine. Va sottolineato che le medesime criticità si presentano con l’ascolto di musica ad alto volume dai computer o dagli auricolari. Non bisogna tuttavia lanciare il messaggio che coi figli piccoli sia impossibile assistere al live di un cantautore o di un gruppo musicale. Con la necessaria prudenza gli adulti possono farsi accompagnare dai figli purché gli stessi indossino protezioni adeguate come le cuffie anti-rumore.

Bambini ai concerti: si possono portare?

Non esiste un genere musicale più o meno adatto all’ascolto da parte dei bambini piccoli. Anche la musica classica a volumi eccessivi può generare fastidi. Particolare attenzione merita la questione della location. Un concerto di musica classica in un teatro, un’esibizione jazz in un pub o un concerto hard rock in piazza sono circostanze nettamente diverse. Si potrebbe osservare che la musica classica è piacevole e che nei teatri l’acustica è studiata per dare un effetto naturale senza gli artifici dell’amplificazione. Per quanto riguarda l’esibizione jazz vale la stessa riflessione, ovvero che si tratta di brani che mirano proprio a creare equilibrio ed armonia. Il rock in piazza può andare bene per un bambino purché si segua la raccomandazione citata in precedenza, ovvero posizionarsi lateralmente rispetto al palco e distanti dalle apparecchiature acustiche. L’ultima analisi va riservata al concerto che viene scelto direttamente dal bambino. All’età di 6-7 anni oggi si iniziano ad ascoltare le canzoni in tv, alla radio e su internet. Può capitare che la richiesta di andare a un concerto arrivi proprio dai figli e in questo caso il buonsenso è la risposta giusta.

Comportamenti corretti

I bambini piccoli si deconcentrano facilmente e nei primi anni di vita riescono a seguire un argomento solo per poche decine di minuti. È opportuno mettere in conto la possibilità di andare via prima del termine del concerto scegliendo una zona in platea dove uscire sia abbastanza semplice. Ultimo ma non per importanza il divieto assoluto di distrazione, tenendo sempre a bada i bambini senza perderli mai di vista.

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