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Sesta malattia in gravidanza: sintomi e rischi

La sesta malattia è una malattia infettiva esantemica. Vediamo insieme quali sono i sintomi in gravidanza e quali rischi comporta.

La sesta malattia, detta anche roseola, è una malattia di origine virale e infettiva esantemica, in quanto genera un rash cutaneo: in pratica compaiono delle chiazze rosse sulla pelle. La curiosa nomenclatura deriva dal fatto che essa è considerata la sesta malattia che si manifesta durante l’infanzia insieme ad altre patologie infettive come morbillo, scarlattina, rosolia, morbo di Dukes ed eritema infettivo.

Questa patologia colpisce quasi esclusivamente bambini di età compresa tra i sei mesi e i due anni, ma anche gli adulti non possono considerarsi esclusi dal contagio. E’ infatti raro che accada, ma sono stati registrati alcuni casi di adulti affetti dalla sesta malattia. Questo avviene perchè gran parte delle persone sono affette da questa malattie da bambini e, una volta che si ha, essa non si può ripetere: in pratica l’organismo ne diventa immune. L’eventualità di contrarla durante la gravidanza è quindi piuttosto remota.

Quando si scopre di esserne affetti o, più probabilmente, che il proprio figlio ne è affetto, non c’è da preoccuparsi: di norma questa patologia ha un decorso benefico. Questa regola tuttavia non vale se la persona affetta dalla roseola è una donna in gravidanza. In questo caso la patologia ha conseguenze molto più gravi e può provocare danni alla salute sia della mamma, sia del bambino.

Vediamo insieme quali sono i sintomi della sesta malattia in gravidanza, come si svolgono il contagio e l’incubazione, come la patologia va trattata e quali rischi comporta.

Sintomi della sesta malattia in gravidanza

I sintomi della sesta malattia in gravidanza sono più o meno gli stessi che si verificano nel caso in cui un adulto o un bambino sia affetto da roseola. Innanzitutto è bene essere a conoscenza del fatto che la sesta malattia è provocata da due virus: herpes virus umano (HHV) di tipo 6 e herpes virus umano (HHV) di tipo 7. Questi sintomi solitamente appaiono una decina di giorni dopo il contagio e possono essere divisi in due fasi,

Durante la prima fase, detta presantematica, vale a dire precedente alla comparsa delle chiazze rosse, la sesta malattia non è nulla di diverso da una comune influenza. Questa fase solitamente dura tre-quattro giorni ed è caratterizzata da questi malesseri:

  • naso gocciolante;
  • dolori articolari;
  • febbre elevata;
  • mal di gola;
  • ingrossamento dei linfonodi.

La seconda fase, detta esantematica, è caratterizzata dalla comparsa di macchie rosse, che si concentrano soprattutto su torso e volto. Durante questa fase restano i dolori articolari e muscolari, ma la febbre incomincia a scendere, insieme alle difese immunitarie. Questo è un problema per tutte le future mamme, che devono evitare il più possibile di ammalarsi.

Contagio e l’incubazione

Il contagio avviene abbastanza facilmente in modo diretto: la contagiosità è particolarmente elevata nel periodo compreso tra l’incubazione e la scomparsa della febbre. Basta entrare in contatto con il muco o la saliva del paziente infetto, ma anche tramite le goccioline respiratorie emesse tossendo, starnutendo, ridendo o parlando. Nel caso delle donne in gestazione, la malattia può trasmettersi anche in senso verticale dalla madre al feto. Tuttavia, a differenza di quanto avviene con la rosolia, non c’è alcun pericolo di danni permanenti al nascituro.

Dopo un periodo di incubazione che può durare fino a un massimo di due settimane, la sesta malattia si manifesta con febbre alta per tre o quattro giorni, come abbiamo già visto. In seguito la febbre cala e compaiono macchioline rosse, che si diffondono dapprima sul tronco e quindi su tutto il corpo. Lo sfogo esantematico dura di norma 24 ore.

Cura in gravidanza

Solitamente una donna in stato interessante che teme di aver contratto la sesta malattia si sottopone ad un’osservazione clinica effettuata da parte del proprio medico di fiducia. Non si può fare nulla per prevenire questa malattia: essa è benigna e soprattutto non porta a conseguenze negative sia per la donna incinta che per il feto.

L’unica terapia consigliata alle donne incinte prevede l’assunzione di antipiretici, dei farmaci che hanno come fine quello di abbassare la temperatura corporea, lenendo quindi i sintomi della febbre. Per tutti coloro che sono affetti dalla sesta malattia, quindi in particolare per le donne incinte, è opportuno rimanere a riposo il più possibile. E’ consigliabile effettuare anche bagni tiepidi per tenere sotto controllo la temperatura corporea e assumere molti liquidi.

Sono invece da escludere categoricamente gli antibiotici, che sono di pochissima utilità: questa malattia è infatti causata da un virus, non da un batterio. I farmaci possono anzi influire negativamente nella sesta malattia in gravidanza.

Rischi sesta malattia in gravidanza

Come qualsiasi altra malattia, anche la roseola è rischiosa per qualsiasi mamma, ma i pericoli che comporta hanno raramente delle gravi conseguenze. In ogni caso, se una donna incinta contrae la sesta malattia, è opportuno consultare un medico o il proprio ginecologo.

Solo nel caso in cui la donna incinta sia malata di AIDS o presenti altre patologie che indeboliscono il sistema immunitario,la sesta malattia può portare a gravi conseguenze,come problemi al fegato, convulsioni febbrili, meningite di lieve entità o epatite fulminante. Sono anche rari i casi in cui questa malattia porta all’aborto, causato da gravi danni provocati dalla malattia al feto.

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