Tra pochi giorni, il 24 febbraio, si celebrerà la festività ebraica di Purim che tradizionalmente cade il giorno 14 del mese ebraico di Adar e comincia dalla sera precedente a questo giorno, con un digiuno che ricorda quello analogo compiuto da Ester e Mardocheo quando il perfido Amàn, consigliere di Re Assuero, tramò per liberarsi degli ebrei, cercando di convincere il sovrano ad ucciderli tutti. Per questo motivo il digiuno viene chiamato “Digiuno di Ester” e dura dall’alba a dopo il tramonto, pochi minuti dopo lo spuntare di un gruppo di almeno tre stelle non abitualmente visibili. La festa poi dura 2 giorni ed è molto simile al Carnevale cattolico; è infatti caratterizzata da allegria: si mangia, si beve e si permette ai bambini di travestirsi. Uno dei cibi che si mangia in questa occasione sono le chiacchiere, cucinate però alla maniera ebraica. Vediamo insieme la ricetta.
Ingredienti:
- 200 g di farina 00
- 30 g di zucchero bianco
- 2 uova
- 1 presa di sale
- 2 cucchiai di vino dolce
- 2 o3 cucchiai di latte (halavì) o succo d’arancia (parve)
- 3 cucchiai di olio di semi per l’impasto
- olio di semi per friggere
- zucchero a velo per servire
Procedimento:
Versate la farina setacciata in una ciotola capiente, poi unite tutti gli ingredienti e mescolate con un cucchiaio di legno.
Lavorate la pasta per circa 10 minuti, a mano, finché non sarà liscia ed elastica, poi fate riposare l’impasto per 15 minuti, coperto da un canovaccio umido. Stendete l’impasto con l’aiuto del mattarello (dovrebbe avere uno spessore di 2 o 3 mm). Tagliate poi la pasta in rettangoli e chiudete due degli angoli verso l’interno, come se steste creando dei triangoli: tagliate via eventuali eccessi di impasto di troppo, e teneteli da parte (potete comunque friggerli e mangiarli). Scaldate abbondante olio in una padella profonda e, quando è ben caldo (circa 180°), cominciate a friggere; l’olio è pronto quando, immergendo un po’ di pasta, questa inizierà a gonfiarsi di bollicine. Friggete i triangoli per qualche minuto, girandoli fino a completa doratura. Scolate infine su carta assorbente, poi servitele con abbondante zucchero a velo.
