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Quinta malattia: quanto durano le macchie e la febbre

Malattia esantematica virale, si presenta benigna ed è caratterizzata da lievi febbri e chiazze rosso acceso. Il tutto va via in circa tre settimane.

Definita anche eritema infettivo o megaloeritema, la quinta malattia è determinata dal parvovirus B19 ed è contagiosa solo prima che compare l’eruzione. Inizia con una febbre di lieve entità, accompagnata da mal di testa e sintomi influenzali che poi svaniscono quando si manifesta un esantema dal colore rosso acceso, una caratteristica eruzione cutanea che interessa inizialmente le guance (tanto da nominarla malattia delle guance rosse o schiaffeggiate). Un consiglio utile consiste nel tenere le unghie corte al bambino o fargli indossare dei guantini di cotone, per evitare che, grattandosi per alleviare il prurito dell’esantema, possa graffiarsi.

Nei giorni successivi della quinta malattia l’esantema si diffonde anche su tronco, braccia e gambe ed è più visibile se la pelle viene esposta al sole, al caldo eccessivo o al freddo intenso. Se colpisce adulti ed adolescenti, un attacco di quinta malattia può essere seguito da gonfiore o dolore, spesso alle mani, ai polsi, alle ginocchia o alle caviglie, fastidi che si risolvono nel giro di pochi giorni. Inoltre sono più a rischio persone che abbiano pregressi disturbi del sistema immunitario o siano afflitte da malattie del sangue.

Durata della febbre

La quinta malattia può provocare prurito e determinare un lieve innalzamento della temperatura (non oltre i 38° C misurati per via anale). La quinta malattia guarisce in modo spontaneo senza bisogno di cure specifiche. Come già evidenziato, la febbre non è molto elevata, quindi è possibile evitare di dare al paziente farmaci antifebbrili. In caso di prurito il pediatra può prescrivere un antistaminico per alleviare il fastidio. Di solito nei bambini la quinta malattia non lascia conseguenze.

La quinta malattia può, però, raggiungere il feto attraverso la placenta della mamma contagiata dal virus, causando, pur se in rarissime eventualità, complicazioni al nascituro. Quindi, è preferibile evitare qualsiasi contatto tra le persone infette e le donne in gravidanza. Non esiste un vaccino contro la quinta malattia. Si tratta, in altre parole, di un disturbo leggero e privo di complicanze significative; per questo motivo le misure preventive per evitare la trasmissione del contagio non sono necessarie.

Durata delle macchie della quinta malattia

Nella prima fase (dal primo al quarto giorno) l’esantema della quinta malattia si manifesta con chiazze rosse e calde diffuse uniformemente sulle guance (come se fossero state schiaffeggiate altresì definite slapped- cheek) eccetto piega nasolabiale, base e dorso del naso, regione periorale e periorbitale, fronte e mento; nella seconda fase, invece, le macchie, che presentano un diametro medio di circa un centimetro, sono contraddistinte da un aspetto “a ghirlanda” (presentano un centro chiaro ed un alone rosa leggermente rilevato).

L’esantema, in seguito, si sviluppa a dorso del braccio, regione postero-laterale dell’avambraccio e dorso della mano, regione antero-laterale delle cosce ed ai glutei, risparmiando gomiti, pieghe di flessione, dorso e torace; la regione palmo-plantare è colpita in maniera discontinua. Sono lesioni maculo-papulose, isolate o confluenti, con margini di colore rosso-acceso e centro rosa pallido leggermente cianotico. Il sovrapporsi ed il confluire delle lesioni, unitamente all’impallidimento del centro delle stesse, provoca il tipico aspetto reticolato, merlettato, simile ad un disegno a ghirlande ed arabeschi. La quinta malattia scompare nel giro di dieci giorni circa.

Nelle settimane successive alla guarigione, bisogna fare maggiore attenzione: la pelle è particolarmente sensibile e le manifestazioni cutanee tipiche della quinta malattia possono ricomparire. Per questo è meglio non esporsi a calore, sole e freddo eccessivi, evitare gli sbalzi improvvisi di temperatura, gli intensi sforzi fisici o le tensioni emotive. Tali “riaccensioni” non devono destare preoccupazioni, in quanto sono destinate a scomparire in modo spontaneo.

Decorso malattia

La quinta malattia è virale e dura dall’una alle tre settimane, è piuttosto leggera ed in genere non comporta particolari complicazioni, colpisce specialmente bambini e ragazzi, soprattutto tra i 5 ed i 15 anni di età. Come sempre in questi casi si possono curare i sintomi, per alleviare il fastidio: per esempio assumendo antifebbrili o antistaminici contro un eventuale prurito. La quinta malattia non richiede terapia specifica né esami diagnostici, vista la sua assoluta benignità.

Durata contagio

La quinta malattia ha un periodo di incubazione abbastanza prolungato, da quattro a venti giorni, durante il quale i virus si moltiplicano, entrano in circolo e vengono eliminati in grande quantità attraverso le vie respiratorie inglobati in goccioline aerosolizzate. Il periodo di contagiosità dura circa una settimana e coincide con la fase dei sintomi prodromici, mentre, quando si verifica la comparsa delle manifestazioni cutanee ed articolari, è praticamente terminato ed è già in atto la risposta immunitaria.

Se si sente in forze, il bambino che ha già l’esantema può andare tranquillamente a scuola perché non è più contagioso. La prevenzione del contagio è difficilmente praticabile perché la diffusione dei virus avviene in una fase dell’infezione in cui la sintomatologia che la rende riconoscibile è ancora assente. Invece, il decorso della malattia richiede un’attenta sorveglianza nei soggetti a rischio di sviluppare complicanze.

Scritto da Stefania Maffeo
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