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quanto ferro serve ad un neonato?

L’importanza del ferro nell’organismo è legata al trasporto di ossigeno ai tessuti, mediante i globuli rossi e all’emoglobina.

La mancanza di ferro provoca una diminuzione dell’emoglobina con conseguente anemia, conosciuta anche come “carenza di ferro”.

Il neonato necessita, per la sua rapida crescita, di un elevato fabbisogno di ferro tanto che la quantità di ferro che il piccolo ha alla nascita è fondamentale e condiziona il processo di formazione dei globuli rossi nei primi due anni di vita.

Questa quantità è proporzionale alla durata della gravidanza, pertanto un bambino nato a termine avrà dai 100 ai 250 mcg/dl (valore normale di ferro nel neonato), mentre i bambini nati prematuramente possono avere carenze di ferro. In essi il fabbisogno di ferro aumenta e diventa, talvolta, necessario somministrare preparati a base di ferro a partire dal terzo mese, quanto è previsto l’esaurimento delle riserve naturali del bambino prematuro.

L’allattamento al seno è, per il neonato a termine, la migliore forma di prevenzione contro le carenze di ferro in quanto il latte materno è sufficientemente ricco di questa sostanza.

Non va dimenticato che il ferro, insieme allo zinco, rappresenta una sostanza fondamentale per lo sviluppo del sistema neuronale e cognitivo del neonato oltre a incrementare la funzionalità del sistema immunitario.

In mancanza di latte materno, il latte artificiale garantisce il giusto apporto di ferro e altre sostanze nutritive al neonato. Eventuali integrazioni di questa sostanza devono necessariamente essere indicate dal pediatra in caso se ne rilevi una carenza.

Scritto da Arianna Spatafora
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