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Quali sono le complicanze del morbillo nei bambini

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Il morbillo: una malattia infantile senza gravi complicanze

Il morbillo è una malattia infettiva molto contagiosa causata da un virus, il morbillivirus. Colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni, per cui viene definita infantile.

Si trasmette solo nell’uomo. I malati, nel periodo del contagio (2-3 giorni prima dell’eruzione cutanea e per circa 5 giorni dal suo inizio), devono essere isolati.
Non ha sintomi gravi, eccetto un’eruzione cutanea simile a quella della rosolia o della scarlattina. Dura tra i 10 e i 20 giorni. I primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre più alta. Dopo 3-4 giorni compare l’eruzione cutanea caratteristica (esantema) composta da piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, poi sul resto del corpo. Dal quarto giorno in poi comincia ad attenuarsi lasciando una lieve desquamazione nelle parti del corpo colpite.
In Italia la malattia deve essere notificata obbligatoriamente alle autorità sanitarie.
Pur essendo diffusa in tutto il pianeta, è diventata meno comune da quando è stata introdotta la vaccinazione con richiamo.
Le complicanze sono abbastanza rare e colpiscono soprattutto i bambini con meno di 5 anni. Riguardano principalmente le superinfezioni batteriche: otite media (7%), diarrea (8%), polmonite (6%) o encefalite (0,1%). Tali complicanze si riscontrano tuttavia più frequentemente nei neonati, nei bambini malnutriti e nei piccoli con malattie immunitarie.
Esiste solo una complicanza molto grave e rarissima: la Panencefalite Subacuta Sclerosante (PESS). E’ una malattia degenerativa del SNC dovuta alla persistenza del morbillo nel sistema nervoso centrale. Può comparire anche diversi anni dopo l’infezione in circa 5-10 casi su 1.000.000.
La letalità del morbillo è comunque molto modesta; le cause di morte più frequenti dipendono dalle complicanze respiratorie.
Scritto da Caterina Carloni
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