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Quando portare il bambino dall’oculista: consigli per la prima visita

Quando occorre portare il bambino dall'oculista? Ecco una piccola guida all'argomento per prevenire ed evitare complicazioni future

Controllare la vista dei più piccoli è molto importante perché fin dalla più tenera età è possibile correggere eventuali difetti visivi. É sempre meglio prevenire ed evitare che la situazione si complichi ulteriormente. Ma quando occorre portare il bambino dall’oculista? Ecco una piccola guida all’argomento e alcuni consiglia per affrontare la prima visita oculistica.

Quando portare il bambino dall’oculista

Gli esperti del settore dicono che è opportuno portare i bambini dall’oculista il prima possibile. É proprio nei primi anni di vita che si manifestano alcune patologie che, se prese in tempo, possono essere curate. Eppure c’è ancora una certa resistenza da parte dei genitori a portare i piccoli alla prima visita e, successivamente, alle visite di controllo anche in assenza di patologie specifiche.

Per comprendere l’importanza del fenomeno, basti pensare che in Italia sono oltre due milioni e mezzo i bambini che hanno un’età compresa fra i tre e i dieci anni che accusano malesseri legati a difetti visivi. Tra questi arrossamento degli occhi, frequenti mal di testa, disturbi agli occhi di vario tipo. Spesso è con l’inizio della scuola che certe problematiche vengono a galla. Tuttavia sono appena un milione e mezzo i piccoli pazienti che in un anno effettuano almeno una visita oculistica. Andrebbe applicata una seria strategia di prevenzione per impedire che determinati problemi, diagnosticati in ritardo e quindi mal curati, possano diventare patologie molto serie e non più reversibili.

Perché è importante portare il bambino dall’oculista

Sono molte le patologie che possono manifestarsi nei primi anni di età e diventare un grosso problema fin dall’adolescenza. Una di queste è sicuramente la cataratta congenita che è una patologia che può colpire anche i più piccoli e che, se presa in tempo, ha ottime speranze di regredire fino alla guarigione.

Anche lo strabismo è una malattia che deve essere diagnostica precocemente e può nascondere problemi di salute più gravi. Se preso in tempo è possibile risolvere il problema anche senza intervento chirurgico.

Ci sono, poi, problemi meno gravi come l’ambliopia, conosciuta anche come occhio pigro. Questa patologia si manifesta fin dalla più tenera età e che può essere corretto in età infantile ma non se viene diagnosticato durante l’adolescenza o l’età adulta.

Per i genitori è molto difficile riuscire a notare eventuali problemi. Per i piccoli la visualizzazione nei primi anni di vita è soprattutto legata agli oggetti più vicini, quindi raramente comunicano ai genitori difficoltà nella visualizzazione da lontano. Una visita accurata può scongiurare problemi di vario tipo o attivare repentinamente tutte le cure del caso. Gli esperti consigliano di effettuare la prima visita oculistica entro il primo anno di età del bimbo, seguita da un controllo a tre o quattro anni e successivamente controlli periodici ogni due anni in assenza di problematiche palesi.

In cosa consiste la prima visita dall’oculista

La prima visita oculistica al quale il bambino si sottopone è mirata soprattutto a verificare la coordinazione dell’occhio e il movimento oculare. Se il movimento non dovesse essere in linea con gli standard dell’età oppure la coordinazione risultare alterata sarebbe il primo campanello di allarme per l’oculista.

Nella visita effettuata entro il primo anno di età si utilizza molto anche il test cosiddetto del riflesso rosso. Attraverso uno strumento apposito si possono diagnosticare precocemente malattie come il glaucoma, le anomalie retiniche oppure la cataratta congenita e non. Successivamente, quando il bambino raggiunge i tre o quattro anni di età ed è in grado di una maggiore interazione, la visita si arricchisce di altri test come quelli che impiegano gli ottotipi che sono tavolette di lettura che sono pensate appositamente per i più piccoli e che mirano a valutare la loro capacità di riconoscimento dei segni. Tutti i test vanno ovviamente eseguiti su entrambi gli occhi dei piccoli.

Scritto da Redazione
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