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Perché conservare le cellule staminali: usi e funzioni

Come vengono utilizzate le cellule staminali nel campo della medicina e quali sono le loro esatte funzioni?

Spesso si parla dell’importanza di queste particolari cellule e della loro utilità nel mondo della scienza e della medicina in generale. È importante definire innanzitutto cosa si intenda per cellule staminali. Le cellule staminali sono delle cellule primitive, non specializzate, dotate di una caratteristica molto importante: sono in grado di trasformarsi in diverse tipologie di cellule del corpo umano, mediante un processo chiamato differenziamento cellulare. Ma come funziona esattamente e perché conservare le cellule staminali?

Le funzioni principali

Vengono denominate anche cellule embrionali quando si trovano all’interno del cordone ombelicale e del sacco amniotico. Sono invece chiamate adulte quando vengono prelevate direttamente dal sangue, dal midollo osseo, dai tessuti adiposi e dalla polpa dentale. Le cellule staminali presentano due differenti proprietà molto importanti:

  • l’auto-rinnovamento che consiste nella capacità di attraversare vari cicli di divisione cellulare conservando il loro stato inalterato;
  • la pluripotenza, ovvero la capacità di differenziarsi in varie tipologie di cellule in grado di dare origine a tutti i gruppi di cellule presenti nel corpo umano.

Possono essere utili alla cura di tantissime patologie che non presentano un’alternativa valida; ciò vale sopratutto per le malattie neuro-degenerative, muscolari, autoimmuni, dell’apparato visivo e uditivo. È chiaro allora perché conservare le cellule staminali possa rivelarsi una scelta molto vantaggiosa.

Le cellule staminali embrionali

Le cellule staminali embrionali hanno la particolarità di essere indifferenziate e in grado di adattarsi a qualsiasi trasformazione cellulare rispetto a quelle adulte. Presentano, infatti, il vantaggio di essere nuove e attive. Il loro utilizzo riduce a zero il problema della istocompatibilità, evitando un rigetto cellulare per il quale si dovrebbe ricorrere all’utilizzo di immunosoppressori, così come accade con il trapianto di cellule staminali adulte.

Il loro utilizzo consente di ridurre i sintomi della patologia permettendo al paziente di diminuire l’assunzione dei farmaci. Le cellule infatti, presentano degli effetti clinici durevoli nel tempo, fino a due o tre anni e in alcuni casi per tutta la durata di vita del paziente: si possono notare miglioramenti clinici sin dalle prime settimane dopo il trapianto. Inoltre, il prelievo delle cellule avviene con la semplice conservazione del sangue del cordone ombelicale.

Perché conservare le cellule staminali

La particolarità delle cellule staminali di tipo embrionale è data dal fatto che possono essere conservate. La conservazione delle cellule staminali embrionali avviene nelle banche pubbliche, sotto la coordinazione del Centro Nazionale Trapianti e a favore di tutta la collettività. Possono essere conservate anche nelle banche private che hanno sede all’estero, a pagamento, e il loro utilizzo è riservato solo al soggetto che intende conservarle.

La loro conservazione è veramente molto importante perché consente di trasformarle in cellule specializzate, utili alla cura della patologia del paziente. Permettono inoltre di essere utilizzate in maniera immediata senza aspettare lunghi tempi di attesa, a vantaggio del paziente. Con la conservazione delle cellule staminali e mediante la loro trasformazione si può intervenire per rigenerare il tessuto danneggiato, per riparare gli organi deteriorati dalla malattia e curare numerose patologie che non avrebbero alcuna alternativa se non quella della somministrazione di dosi pesanti di farmaci.

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