Educare un bambino vuol dire insegnare il rispetto delle regole, senza imposizioni e atteggiamenti autoritari che potrebbero farlo sentire oppresso e spingerlo a trasgredire, anziché invogliarlo ad essere obbediente. Ecco alcuni consigli su come essere dei genitori autorevoli, in grado di impartire le buone maniere ai propri figli e di gestire i momenti di scontro in modo diplomatico:
- Stabilite delle regole adatte all’età : per prima cosa bisogna considerare i bisogni e le capacità del bambino in base alla sua età , non si può chiedere ad un bimbo di 4 anni di pulire la cameretta perché sarebbe un compito troppo difficile per lui, ma lo si può ad esempio educare a sedersi composto a tavola o ad andare a nanna ad una determinata ora la sera senza fare storie, quando i bambini sono piccoli le regole da rispettare sono poche e semplici, man mano che crescono diventano più numerose e più complesse.
- Spiegate il senso delle regole: dettare legge dall’alto è del tutto controproducente, i piccoli devono capire il valore di una regola per apprezzarla, per esempio potreste spiegare a vostro figlio che se va a dormire presto la sera cresce sano, bello e forte o potreste fargli capire che è importante lavarsi tutti i giorni per non prendere malattie e per evitare che le altre persone sentano la sua puzza e si allontanino da lui. Quando il piccolo mostra di non recepire un insegnamento è importante far presente più volte gli stessi concetti con tono pacato, anche a costo di essere ripetitivi, l’ideale è parlargli quando è sereno e rilassato perché è proprio nei momenti di tranquillità che un bambino è più disponibile all’ascolto e apprende meglio.
- Siate chiari in quello che chiedete: le regole devono essere innanzitutto comprensibili, se sono troppo vaghe i bimbi potrebbero non capire e, di conseguenza, non riuscirebbero a rispettare delle direttive che appaiono incomprensibili, se ad esempio dite a vostro figlio “comportati bene” egli potrebbe non aver ben chiaro cosa deve fare per essere bravo, ma se gli dite ” quando viene qualcuno a trovarci lo devi salutare” è più semplice per lui comprendere come deve comportarsi.
- Non cedete di fronte al pianto: quando il vostro bimbo fa i capricci e pretende qualcosa piangendo e urlando non assecondatelo nella speranza che si calmi, perché così lo inducete a pensare che è la maniera giusta per ottenere le cose, meglio che gli parlate nel modo più calmo possibile, anche se non è facile mantenere la pazienza in circostanze simili, ma di fronte alla vostra fermezza il piccolo non può che rassegnarsi e capire che non è il momento giusto per la sua richiesta.
- Non urlate: spesso i bimbi urlano per far valere le loro ragioni, alcuni genitori reagiscono urlando ancora più forte, perché pensano che così facendo è più facile ottenere rispetto e attenzione, ma è del tutto sbagliato, piuttosto spiegate in maniera chiara e concisa e con un tono di voce normale il perché non potete soddisfare il suo capriccio e, se il bambino proprio non si calma, ignoratelo e lasciatelo solo per qualche minuto, il tempo di riflettere e di capire che le sue urla e le sue pretese non hanno senso.
- Apprezzate quando si comporta bene: non limitatevi solo al rimprovero, ma imparate a dire “bravo” quando vostro figlio si comporta bene ed è obbediente affinché sia fiero di sé stesso, sicuramente gli fa piacere essere lodato e per sentirsi sempre apprezzato cercherà di non scontentarvi e farà il possibile per comportarsi da bravo bambino.
Il primo elemento importante per essere dei buoni educatori è la capacità di stabilire con i propri figli un rapporto basato sul dialogo e sulla reciproca comprensione ed è altrettanto fondamentale che voi stessi siate un modello per loro, se per esempio volete che un bimbo non impari a dire le parolacce, per prima cosa prestate attenzione a come usate voi il linguaggio, perché i bambini sono lo specchio degli adulti e dei genitori.