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LIS: cos’è e perché è importante insegnarla anche ai bambini udenti

La LIS è la lingua italiana dei segni che viene utilizzata dalle persone con disabilità uditive: capiamo perché è importante insegnarla anche ai bambini udenti.

La LIS è la lingua italiana dei segni, la vediamo spesso utilizzata dagli interpreti nei convegni o in un riquadro televisivo durante un telegiornale o un evento importante. Molti pedagogisti ritengono che la sua padronanza sia utile anche nelle scuole per l’intero contesto classe, come una sorta di apprendimento significativo per le dinamiche inclusive e formative. In questo articolo capiremo perché insegnare la LIS anche ai bambini udenti.

Perché insegnare la LIS anche ai bambini udenti

Insegnare il linguaggio LIS ai bambini udenti trova fondamento nel concetto stesso della parola inclusione. Troppo spesso si pensa che includere significhi creare solo le condizioni ideali per la comunicazione e l’autonomia di una persona con disabilità uditiva. Il significato più autentico prevede un’interazione empatica. Fondamentale è che l’udente possa prendere il meglio nello scambio da chi detiene un disagio. Comprendere e padroneggiare la LIS aiuta l’udente a utilizzare uno strumento linguistico nuovo. L’apprendimento linguistico adattato è significativo per gli alunni, in quanto consente di creare una classe coesa e cooperativa. La LIS è utile agli alunni per l’apprendimento formativo, anche per chi non ha bisogni speciali. Una classe deve utilizzare gli stessi linguaggi comunicativi. Tutti interagiscono sulla base delle proprie potenzialità, riconoscendo i limiti e le capacità degli altri. La LIS produce risultativi positivi anche con i bambini con BES e disagio specifico di apprendimento.

LIS: le potenzialità

La LIS è nata come lingua per favorire la comunicazione tra i sordi. Utilizzata a tale scopo anche a scuola per i bambini con questa problematica comunicativa, ci si è accorti che ha delle potenzialità didattiche più larghe. La LIS stimola la percezione visiva, a differenza del linguaggio verbale che impegna quello uditivo. La LIS stimola le capacità attentive, al contrario dei linguaggi verbali che non necessitano di un’attenzione sonora. Il bambino con la LIS deve percepire ogni sfumatura visiva, migliorando la percezione sensoriale e l’attenzione generale. L’ascolto di un bambino tra i 3 e i 10 anni è attivo, quando devono seguire con attenzione i segni di una mano e questa esigenza li costringe ad attivare altre correlazioni celebrali che con il linguaggio verbale e sonoro non si stimolano.

LIS: un linguaggio multidisciplinare

Il linguaggio per i sordi favorisce la strutturazione dello schema corporeo, implementa la fisicità che diventa basilare per la comunicazione. La LIS è una base comunicativa inclusiva, utilizzabile dalle persone udenti e dagli iposordi che potrebbero utilizzare contemporaneamente sia la comunicazione codificata e quella verbale. La LIS è un linguaggio molto coreografico, con tempi, ritmi musicali e rappresentativi che si prestano bene alle rappresentazioni sportive, teatrali e coreutiche. L’apprendimento di un codice linguistico così particolare come quello visuale è utile sia ai fini pratici, ma anche per avere un ulteriore vantaggio nella predisposizione del curriculum futuro. Il linguaggio LIS, negli anni, è stato mutuato e utilizzato anche nel campo dello sport o negli ambienti lavorativi molti affollati come stazioni, aeroporti, cantieri e altro.

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